Maria Cristina era la figlia minore di Vittorio Emanuele I di Sardegna e dell’arciduchessa Maria Teresa d’Asburgo-Este. Nacque a Cagliari il 14 novembre 1812, durante il periodo rivoluzionario e quando il Piemonte, ove si trovava la capitale del regno, Torino, era occupato dalle truppe francesi. Tornata a Torino ancora giovanissima, venne educata a corte. In suo onore le fu dedicato il Fort Marie-Christine, una fortificazione militare presso la città di Aussois, parte del complesso dei Forti dell’Esseillon, al confine con la Francia, un tempo compreso nei domini sabaudi.
Nel 1830 l’aristocrazia torinese organizzò in suo onore una grande festa per il suo fidanzamento con Ferdinando II, re delle Due Sicilie. La Baronessa Olimpia Savio, che proprio in quella occasione faceva il suo debutto in società, così la ricorda nelle sue memorie: “La principessa Cristina non aveva allora 20 anni: era bella, d’una bellezza seria e soave: alta di statura, bianca di carnagione, due grosse onde di ciocche brune inanellate ornavano poeticamente quel volto, pallido, illuminato da due grandi occhi espressivi. Vestiva un abito azzurro e bianco, colori del cielo a cui era destinata, e portava in fronte un gran diadema di brillanti. Non ballò, perché la rigida etichetta non lo permetteva. Attratta da quella simpatica, distinta e ad un tempo così modesta personalità, non ebbi occhi e simpatie che per lei, la sola attraente tra quelle teste coronate”.
Maria Cristina di Savoia sposò nel 1832 Ferdinando II delle Due Sicilie, divenendo regina consorte delle Due Sicilie; le nozze furono celebrate il 21 novembre 1832 nel santuario di Nostra Signora dell’Acquasanta a Genova.
Maria Cristina era di sentimenti religiosissimi ed estremamente devota: cristiana fervente, si trovò a vivere in una corte il cui stile di vita era molto lontano dalla sua sensibilità. Con il marito, esuberante, vi era qualche difficoltà di relazione, ma la donna riuscì a ingentilirne, se non i costumi, perlomeno la politica repressiva. Nei pochi anni in cui fu regina riuscì a impedire l’esecuzione di tutte le condanne capitali, e «finché ella visse tutti i condannati a morte furono aggraziati». Si dedicò prevalentemente ad azioni di bontà verso i poveri e i malati. Donna di grande mitezza, si fece ben volere da tutti.
La “Reginella Santa”, come veniva chiamata dai napoletani, amava Ferdinando II. Si racconta che insieme recitavano il rosario tutta la notte per prendere decisioni sullo stato il giorno dopo. All’interno della sua nuova famiglia, Maria Cristina si legò moltissimo alla cognata, la principessa Maria Antonietta, di due anni minore di lei. Le due, però, si dovettero separare quando la principessa partì per Firenze in vista del suo matrimonio, celebrato il 7 giugno 1833, col granduca di Toscana, Leopoldo II. Maria Cristina in seguito scrisse: «Fu per me una grande afflizione il dovermi separare da mia cognata Antonietta che è tanto buona e colla quale aveva già legata un’intima amicizia».
Maria Cristina morì non ancora ventiquattrenne per i postumi del parto, nel dare alla luce l’unico figlio Francesco, che sarebbe salito al trono e che sarebbe stato l’ultimo re del regno delle Due Sicilie. Francesco sarebbe stato educato nel culto di sua madre, chiamata la Regina Santa.
Re Ferdinando II avviò il processo di beatificazione della defunta regina consorte Maria Cristina. Il 10 luglio 1859 la Santa Sede comunicò che la scomparsa regina era stata proclamata venerabile.
Nel pomeriggio del 2 maggio 2013 papa Francesco, ricevendo in udienza privata il cardinale Angelo Amato, prefetto della Congregazione per le cause dei santi, ha autorizzato la promulgazione del decreto riguardante il miracolo attribuito all’intercessione di Maria Cristina.
Sabato 25 gennaio 2014, alle ore 11.00, presso la basilica di Santa Chiara di Napoli ove è sepolta, si tenne il rito di beatificazione presieduto dal cardinale Crescenzio Sepe, arcivescovo di Napoli, concelebrato dai cardinali Angelo Amato e Renato Raffaele Martino e dagli arcivescovi Tommaso Caputo, Armando Dini, Fabio Bernardo D’Onorio, Arrigo Miglio e Mario Milano.
Maria Cristina di Savoia
Coniugare il buono con il bello
Nella sapienza dei santi come la beata Maria Cristina di Savoia

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