Nel 1318 si imbarca a Venezia per Costantinopoli. Di qui attraversa il Mar Nero e prosegue lentamente per via di terra raggiungendo il Golfo Persico,dove torna a imbarcarsi verso l’India. Giunto a Tana, presso Bombay, ritrova e prende con sé i resti di quattro frati francescani, massacrati nel 1321. Risalito in nave, è il primo europeo a raggiungere l’Indonesia, e di qui infine arriva in Cina, sbarcando a Canton. Ma la sua meta finale è Khanbaliq, la capitale dell’immenso impero, dove arriva nel 1325, dopo sette anni di viaggio. Il protagonista di questa avventura è un frate francescano: Odorico, nato a Villanova di Pordenone.
Ha vestito l’abito di san Francesco in età giovanissima, e per qualche tempo ha condotto vita eremitica. A 25 anni Odorico viene ordinato sacerdote in Udine, ma non ha mai voluto “promozioni”. Si dedica volentieri all’attività missionaria in alcune regioni mediterranee, finché i superiori lo richiamano a Udine.
Viene descritto come buon predicatore, ma poco sappiamo dei suoi anni giovanili. Per i Francescani dell’epoca, la Cina è qualcosa di remotissimo, come d’altronde lo è per tutti gli europei; ma è anche qualcosa di familiare, perché alla fine del Duecento il francescano Giovanni da Montecorvino vi ha fondato la prima comunità cristiana a Khanbaliq (che poi prenderà il nome di Pechino). E per la Cina ecco dunque partire anche frate Odorico. Un viaggio di anni, per mare e per terra, che si conclude a Khanbaliq, dove egli depone le reliquie dei martiri, appena arrivato. Per tre anni rimane poi in Cina, dedicandosi a una delle chiese fondate da Giovanni da Montecorvino. Riparte infine per l’Italia, passando per il Tibet.
E ricompare a Venezia nel 1330. Ha percorso una distanza complessiva che supera la circonferenza dell’intera terra. Ma da questo momento in poi le notizie su di lui si fanno scarse. Impiega un certo tempo a dettare la relazione del suo viaggio, che avrà una fama larghissima. Però si sa poco di quest’ultimo periodo della sua vita, che sembra trascorrere nell’ombra. L’unica sua iniziativa di grande importanza non gli riesce più.
Voleva andare dal Papa, che era Giovanni XXII e si trovava ad Avignone: un viaggio ben da poco per uno come lui. Ma il suo fisico è ormai spossato. Non arriverà mai a vedere il Papa, non potrà mai esortarlo a mandare in Cina altri missionari.
Il suo viaggio si interrompe a Pisa: non ce la fa più. Cade ammalato e faticosamente torna ad avviarsi verso il Friuli. Fa una sosta ancora a Padova, ed eccolo infine ricoverato nel convento udinese di San Francesco. Qui frate Odorico si spegne, subito venerato come operatore di miracoli. Ma solo nel 1755 un Pontefice (Benedetto XIV) sanzionerà il culto per lui, col titolo di beato.
I suoi resti sono stati collocati nella chiesa udinese della Madonna del Carmelo.

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