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Celebrazione della Passione di Dio per l’uomo 14 Apr 2017

La croce, forma dell’amore

Dopo la lunga veglia di adorazione nella notte del Giovedì Santo, dove molti fedeli sono accorsi nella basilica di Santa Maria degli Angeli per la loro preghiera silenziosa, il Triduo Pasquale è continuato stamattina con la preghiera dell’Ufficio del Venerdì Santo.

La Liturgia ha avuto inizio in silenzio, senza il suono della campana, senza il suono dell’accompagnamento dell’organo, con la semplice processione dei frati che, assieme a p. Giuseppe Renda che ha presieduto la celebrazione, dalla sacrestia sono saliti in presbiterio.

Durante la salmodia e le letture dell’Ufficio sono più volte risuonate, come un ritornello continuo, le parole sangue, sacrificio e croce. Anche i paramenti liturgici rossi, hanno richiamano il colore del sangue, come anche quello dell’amore. Questa la chiave di lettura proposta da p. Giuseppe: leggere la croce non più e non solo come una realtà che fa paura, ma poterla contemplare con gli occhi dell’amore. Solo accompagnati dall’amore possiamo vedere in essa il luogo in cui Cristo ha sposato tutta l’umanità.

Commentando poi la Lettera agli Ebrei, p. Giuseppe ha suggerito di vedere come la tenda del convegno, luogo in cui Dio dimorava in mezzo al suo popolo, abbia acquisito in Cristo crocefisso un significato più profondo e nuovo. Quel sacrificio che veniva effettuato dai sacerdoti nel tempio sull’altare davanti al Santo dei Santi, la loro purificazione prima del sacrificio, i 12 pani dell’offerta, le tavole della legge, il bastone di Aronne all’interno del tempio non sono altro che la prefigurazione dei segni sacramentali, che ora sgorgano dal costato di Cristo. Per poter però cogliere questa realtà, ha ulteriormente ribadito, occorre avere gli occhi dell’amore.

Alle ore 15.00, ancora un’adunanza di fedeli in Basilica per la preghiera della Via Crucis, nata dalla tradizione francescana e oggi arricchita dalle meditazioni di papa Francesco. Molti sono stati coloro che ne hanno preso parte con devozione e partecipazione attiva.

Alle 17.00 la giornata è continuata con la celebrazione della Passione del Signore, un’azione liturgica che è composta di tre grandi momenti:

  • la liturgia della parola, dove abbiamo ascoltato la lettura del Passione secondo Giovanni cantata da P.  Maurizio Verde, P. Rosario Vaccaro e fra Giovanni Pinna;
  • l’adorazione della croce, con il bacio dato dai fedeli presenti all’icona di Gesù crocefisso;
  • la liturgia eucaristica, avvenuta senza la consacrazione del pane e del vino, ma consumando l’eucarestia consacrata nella messa del Giovedì santo.

Come ha più volte ricordato nell’omelia p. Rosario Gugliotta, Custode della Basilica papale di Santa Maria degli Angeli, è stata una grazia quella di aver potuto celebrare e partecipare alla liturgia del Venerdì Santo qui alla Porziuncola. Una grazia poter contemplare la croce, una grazia poter ascoltare il Passio così cantato e ben preparato dai cantori. P. Rosario si è soffermato poi a sottolineare il grande amore di Gesù, un amore che non ha la sola forma del cuore, come abbiamo imparato fin da piccoli, ma ha anche la forma della croce. La forma dell’amore smisurato di Dio per tutto il suo popolo è la croce!

Il celebrante ha poi più volte esortato i fedeli presenti a vedere nella sete di Gesù anche le nostre seti e le seti di tutte le persone bisognose, invitando tutti a lasciasi provocare da questa sete: come fece Madre Teresa di Calcutta che l’avvertì come vera e propria vocazione.

La celebrazione si è conclusa in silenzio, lasciando ai fedeli la possibilità di adorare la croce.



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