Agnese, figlia di Premysl Otakar I, re di Boemia, e della regina Costanza, sorella di Andrea II re d'Ungheria, nacque a Praga nel 1211. Agnese fu una delle donne più importanti di Europa e da parte di madre era cugina di S. Elisabetta di Ungheria. Come di consueto per i figli di case regnanti, su di lei si intrecciavano progetti matrimoniali in funzione di alleanze politiche. All'età di tre anni, fu affidata a S. Edvige, duchessa di Slesia, che l'accolse nel monastero delle monache cistercensi di Trzebnica e le insegnò i primi elementi della fede cristiana. In seguito fu accolta, per istruzione, dalle monache premonstratensi di Doksany.
A nove anni, in qualità di promessa sposa di Enrico VII, figlio dell'imperatore Federico II, fu condotta a Vienna presso la corte del duca d'Austria, dove visse fino al 1225, quando Enrico sposò, in modo imprevisto, Margarethe Babenberg, figlia del duca Leopoldo VI d'Austria. Agnese, umiliata da simili modi, ma non rassegnata, ritornò a Praga e si orientò con sempre maggiore decisione verso una vita di consacrazione, malgrado le varie proposte nuziali che la inseguivano, compresa quella di Federico II presentata prima al re Otakar nel 1228 e la seconda volta al re Venceslao nel 1231. Il Pontefice Gregorio IX, al quale Agnese aveva chiesto protezione, intervenne riconoscendone il proposito di verginità ed Agnese allora acquistò per sempre la libertà e la felicità di consacrarsi a Dio.
Dai Frati Minori che giungevano a Praga, Agnese venne a conoscere la vita spirituale di Chiara e decise di seguirne l'esempio. Intanto, con i propri beni fondò a Praga nel 1232-33 l'ospedale di S. Francesco, in seguito affidato all'Ordine dei Crocigeri della Stella Rossa, affiancato dal monastero di S. Francesco per le Sorelle Povere, dove lei stessa entrò l'11 giugno 1234, festa di Pentecoste.
La sequela di Cristo, per Agnese, doveva rimanere fortemente legata allo spirito di povertà con cui Sorella Chiara aveva dato origine alla sua fraternità di San Damiano e malgrado le numerose insistenze del pontefice, viveva con disagio la Regola di Ugolino che le era stata attribuita dallo stesso Gregorio IX.
Probabilmente grazie ai frati, riuscì ad entrare in contatto direttamente con Chiara d'Assisi, con la quale ebbe un intenso scambio epistolare di cui ci restano quattro lettere. Le due donne non si incontrarono mai, ma l'amicizia tra questa figlia della più alta nobiltà di stirpe regale e la figlia di Favarone di Offreduccio cavaliere di Assisi, rappresenta una delle pagine più belle della storia del movimento religioso femminile del XIII secolo.
Agnese molto si adoperò, insieme a S. Chiara, per ottenere l'approvazione di una Regola nuova e propria che, dopo fiduciosa attesa, ricevette e professò con assoluta fedeltà e fu uno dei pochi monasteri al mondo che continuò ad osservarla, anche quando la stessa comunità di Assisi, morte Chiara, passò alla Regola di Urbano IV (1288).
Agnese morì nel suo monastero il 2 marzo 1282. Per sua intercessione avvennero numerosi miracoli. Il culto tributato fin dalla morte, fu riconosciuto da Pio IX il 28 novembre 1874. E’ stata proclamata Santa da Giovanni Paolo II nel 1989.
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