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Fr. Francesco Piloni ha presieduto la celebrazione del Giovedì Santo 17 Apr 2025

“Come io ho fatto a voi”: l'istituzione dell'Eucaristia e del comandamento dell'amore

Come da tradizione, il Ministro provinciale dei Frati minori di Umbria e Sardegna, fr. Francesco Piloni, ha presieduto la Santa Messa in Coena Domini nella Basilica di Santa Maria degli Angeli.

La solenne liturgia del Giovedì Santo ha segnato l'ingresso nel cuore del Triduo Pasquale, sacro spazio temporale che commemora l'apice del Mistero della Redenzione. Le celebrazioni della mattina hanno visto la riflessione di Fr. Luca Di Pasquale sul significato del Giovedì Santo, mentre la celebrazione vespertina, con il suo peculiare carattere, ha ripercorso gli eventi culminanti dell'Ultima Cena, svelando la profondità del gesto d'amore di Cristo. Il significato di questa liturgia è profondissimo: si celebra l'istituzione del sacramento dell'Eucaristia, memoriale perpetuo del sacrificio di Cristo e segno del suo amore infinito per l'umanità. Si ricorda anche l'istituzione del sacerdozio ministeriale e si sottolinea il comandamento nuovo dell'amore e del servizio reciproco, lasciatoci da Gesù come distintivo dei suoi discepoli.

Un clima di gioia intriso di consapevolezza

La Messa è iniziata in un clima di gioia, con paramenti bianchi, canto del Gloria e suono festoso delle campane, ma che non ha contrastato con la serietà del tempo quaresimale appena concluso o con l'imminente Passione. Questa gioia anticipa la vittoria pasquale, ma è intrinsecamente legata al dono totale di Cristo, che nell'istituzione dell'Eucaristia si offre come "Parola" fatta pane per l'uomo. La celebrazione è stata resa più ricca dalla presenza della Corale Porziuncola della Basilica Papale di Santa Maria degli Angeli diretta da fr. Matteo Ferraldeschi, organista M. Jacopo Zembi.

Una cena preparata con amore

«Oggi celebriamo quello che è avvenuto al Cenacolo – ha esordito nell’omelia fr. Francesco. – Il Cenacolo è un luogo di doni infiniti, non da meritare ma da accogliere: e l’Eucaristia è pane di vita per guarire il mondo. È lì che Gesù ci dà il comandamento nuovo: “Amatevi come io ho amato voi"».

«Le cose importanti non si improvvisano – ha continuato il Ministro –. La Quaresima ci ha dato 40 giorni per preparare la "stanza superiore" del nostro cuore, perché l’incontro con Cristo faccia la differenza. Nel Cenacolo scopriamo che l’amore è una decisione, non un sentimento. Gesù non improvvisa: “Ho desiderato ardentemente celebrare questa Pasqua con voi" (Lc 22,15). L’amore vero è scegliere, consumarsi, giocarsi fino in fondo».

«E poi, la stessa notte ci mette davanti contemporaneamente il tradimento e la misericordia: mentre Giuda cede a Satana, Gesù gli offre il primo boccone, gli lava i piedi, lo bacia, fa di tutto per non perdere nessuno dei suoi figli. Solo quando accettiamo di essere amati, anche nei nostri tradimenti, possiamo rinascere». 

«In Pietro invece scopriamo la nostra resistenza all’amore: Pietro rifiuta il lavacro dei piedi… forse perché sa che dovrà fare lo stesso. "Se io, il Signore, ho lavato i vostri piedi, anche voi dovete lavarvi i piedi gli uni gli altri" (Gv 13,14). Non si può spezzare l’Eucaristia e rifiutare la comunione con i fratelli, non essere disposti a condividere le gioie e le fatiche le bellezze e le stranezze della vita: non si può fare comunione con Dio e rompere la comunione tra di noi. “Come io ho fatto a voi”: questo è il desiderio di Dio».

La chiamata a donarsi

«Un pane non mangiato indurisce, un vino non bevuto inasprisce, una vita non donata è sprecata. Gesù entra a Gerusalemme come re ed esce come Pane: nutrirci di Lui è diventare come Lui». Infine il Ministro si rivolge ai sacerdoti: «Oggi è la nostra nascita! Siamo nati al Cenacolo, purificati al Calvario, resi capaci dalla Pentecoste. Pregate per noi: Dio non chiede molto, vuole tutto"».

Al termine dell’omelia si è svolta la lavanda dei piedi: fr. Francesco ha così ripetuto il gesto di Gesù lavando i piedi ad alcuni religiosi e fedeli, simboleggiando l'amore e il servizio fraterno.

Al termine della celebrazione, il Santissimo Sacramento è stato portato solennemente in processione e reposto nell’altare allestito davanti alla Porziuncola e sarà possibile fermarsi in Adorazione per tutta la notte fino alle 6.00 del mattino successivo.



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