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La messa di mezzanotte del Capodanno giovani in Assisi 01 Gen 2016

Le keywords per il 7° Cielo

Al settimo cielo”, luogo privilegiato in cui il nostro cuore anela abitare stabilmente e titolo di questo capodanno, organizzato dai frati minori della Porziuncola e dalle suore francescane che con essi collaborano. Insieme a loro oltre 2000 giovani (compresi quelli giunti per fare servizio), giunti da ogni parte d’Italia e desiderosi di vivere in gioia e letizia l’arrivo del 2016.

Dopo aver ascoltato in silenzio orante la ricca catechesi di padre Francesco Piloni, il fiume di gioventù si è spostato nei vari luoghi dell’accoglienza per consumare insieme il “cenone” di fine anno e conoscere nuovi amici attraverso la condivisione della mensa.

A seguire l’appuntamento per tutti era al Palasir, una palestra di S. Maria degli Angeli, teatro della festa che si è svolta all’insegna di balli e canti, intervallati da alcuni video che testimoniavano la bellezza di credere e sperimentare quaggiù il “settimo cielo” nella quotidianità. Vi è stata poi l’inaspettata testimonianza sul dono della vita di Rosita, giovane ragazza in sedia a rotelle ma colma di quella luce vera che viene dall’alto.

Al termine della festa i giovani si sono spostati processionalmente in Basilica, dove hanno atteso il nuovo anno celebrando l’Eucaristica, occasione propizia per ringraziare il Signore per tutto ciò che il ciascuno ha ricevuto dalle Sue mani provvidenti nel 2015 ormai agli sgoccioli.

Nell’omelia Padre Pietro Marini ha voluto donare ai ragazzi 4 chiavi per le 7 porte protagoniste della catechesi del pomeriggio:

Continua il viaggio iniziato con padre Francesco. Perché per ogni porta serve una chiave, perché le porte vanno aperte. E così ogni chiave apre 2 porte, mentre l’ultima chiave apre la settima porta. Ogni chiave è una frase, da serbare preziosamente nel proprio cammino.

  1. “la Provvidenza sorgerà prima del sole”
    Prima di tutto c’è l’amore che provvede a te, sempre. Nella Genesi si legge “Dio disse: sia la luce”. Ma questo continua ad accadere, succede ogni giorno. Dio si alza ogni mattina per far risorgere te, non solo il sole nel suo benedetto tragitto. Ogni giorno la tua giornata si può concludere con delusione e frustrazione, proprio perché non rimembriamo le parole del Salmo 8, che dovremmo imparare a memoria: “se guardo il cielo, opera delle tue dita, la luna e le stelle che tu hai fissate, che cosa è l’uomo perché te ne ricordi, il figlio dell’uomo perché te ne curi?” Dio ti ha fatto come Dio, come Lui.
    Ma come scoprirlo? Imparando a svegliarsi come si è svegliato il mondo: chiedendo lo spirito santo, invocandolo sulle nostre giornate e sui nostri passi. Ma tu hai veramente il desiderio di vederti come Gesù ti vede? 
  2. “se anche il mio cuore mi condanna, Dio è più grande del mio cuore”
    Noi portiamo una condanna dentro, ovvero cadere nel grande peccato, disprezzare se stessi. Perché condanniamo il tempio dove Lui abita. Può capitare di guardarsi dentro e vedere tanto marcio, ma che cosa c’è sotto il marcio del mio cuore? Sotto c’è l’amore che vince la morte morendo, un amore che è morto per te. Ora in paradiso c’è uno che aveva tanto marcio dentro ma che ha colto il momento giusto: il ladrone che ha visto più in là di ciò che sembrava ed ha chiesto la salvezza a Gesù. Questa è la dimostrazione che la morte ha perso e tu sei diventato il centro del desiderio di Dio. Perché anche se il peccato fosse come scarlatto diventerà bianco come la neve di fronte al Suo amore.
  3. “Dio è luce e in Lui non ci sono tenebre”
    Luce che avvolge, illumina e riscalda ogni angolo della tua vita. In Dio non c’è morte ma solo vita, amore, e uno sguardo che non condanna mai. Il cristianesimo è come una malattia, che si prende per contagio di quella luce, a volte anche solo di uno sguardo luminoso. Luce che parla di Gesù come qualcosa di bello che cambia la vita.
  4. L’ultima chiave è per aprire la stanza dove c’è il cuore di Dio, ovvero Gesù: “nulla è impossibile a Dio”
    Te lo devi ripetere, perché ti permette di incontrare Gesù, accompagnato da Maria, che il Figlio di Dio l’ha portato dentro. San Francesco in questo luogo benedetto ci ricorda che “se son spine fioriranno”. Gettarsi nelle spine è la porta stretta della salvezza, ma posso farlo solo se credo con fede che “nulla è impossibile a Dio”.
    L’ultima porta apre il “cielo dentro”, perché come battezzato porti Gesù, Dio dentro. Siamo chiamati a generare Dio con i nostri gesti, parole, sguardi. Solo così si può sperimentare la sua forza, l’unica capace di vincere la morte.

Il nostro augurio è che il Signore della Vita, che ha condotto così tanti figli ad Assisi per questa notte di luce e di Grazia, possa donare a tutti noi il Suo Spirito Santo nel cammino del nuovo anno. Che attraverso la Sua fedele consolante compagnia ciascuno possa trovare il coraggio e la sapienza per compiere passi nuovi, là dove le spine della propria storia pungono maggiormente. Custodendo nel cuore le chiavi/frasi donateci in questa notte speciale.



Capodanno Giovani Omelia Pietro Marini SOG

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