In vista dell’imminente canonizzazione dei Martiri di Damasco (otto frati francescani e tre laici maroniti) che saranno proclamati Santi domenica in Piazza San Pietro, il 19 ottobre una cospicua delegazione di pellegrini provenienti da Cordoba, la Diocesi spagnola originaria del più giovane dei martiri, Nicolás María Alberca, ha raggiunto la Porziuncola, per omaggiare la comunità francescana prima di raggiungere Roma.
La canonizzazione dei martiri di Damasco rappresenta una solenne occasione di festa per tutto l’ordine francescano, ma anche un importante momento di riflessione per la Chiesa intera, che continua a vivere in molte parti del mondo in contesti di persecuzione e sopraffazione. I Martiri di Damasco erano infatti missionari francescani la cui storia ricorda l’importanza della missione e dell’annuncio del Vangelo, anche in zone difficili e pericolose.
I fedeli della Diocesi di Cordoba, guidati da don Manuel Montilla, direttore del Segretariato dei Pellegrinaggi di Cordoba, e da Nicolas Alberca Castro, pronipote del Beato Nicolas Alberca de Castro, hanno partecipato all’Eucaristia nella Cripta della Basilica.
Al termine della celebrazione, la delegazione ha voluto offrire al Custode la medaglia d’onore, consegnata dalle mani del pronipote del Beato martire francescano.
La persecuzione a Damasco
Il martirio di Nicolás Alberca insieme ai suoi confratelli si colloca nel contesto di persecuzione contro i cristiani ad opera dei Drusi sciiti, che il 9 luglio 1860 invase il quartiere cristiano di Damasco e si abbandonò ad ogni sorta di violenza. Quella stessa notte, i rivoltosi penetrarono nel convento francescano di San Paolo, dove si trovava Nicolás. Dagli atti del martirio si apprende che i francescani e tutti quelli che erano presenti in convento si radunarono in chiesa per pregare, confessarsi e ricevere l’Eucaristia, per trovare in essa la forza di affrontare la prova, prima di essere trucidati.
Il più giovane martire
Nicolas Alberca fu il più giovane martire del gruppo di Damasco: aveva ventinove anni. Era nato nel 1830 ad Aguilar de la Frontera (Córdoba) e già un religioso dei Fratelli dell’ospedale Jesús Nazareno di Cordoba quando fu accolto tra i Frati Minori nel 1856. Ordinato sacerdote nel 1858, l’anno successivo inoltrò richiesta per la missione in Terra Santa, dove giunse nel 1859 con il Barcino: vapore che fu anche rinominato “conducta de los mártires” perché condusse a Jaffa Nicolas insieme a Nicanor Ascanio, Pedro Soler Méndez e Juan Jacob Fernández, altri tre futuri martiri.
Dopo le esperienze vissute al Santo Sepolcro, al Monte del Calvario, a Betlemme, ad Ain Karem e sul Monte degli Ulivi, fu trasferito a Damasco per apprendere l’arabo: il suo martirio si colloca nel momento in cui, nel convento di San Paolo, si stava dedicando allo studio e alla conoscenza degli usi e costumi locali.
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