Il Santuario di San Damiano è ovviamente noto per tutta la vicenda che ruota attorno all’omonimo Crocifisso che parlò al giovane Francesco d’Assisi. Ma forse non tutti sanno dell’esistenza di un altro prezioso Crocifisso, realizzato da frate Innocenzo da Palermo proprio qui a San Damiano nel 1637.A questa sacra immagine è legata una vicenda che sembra parlare profeticamente al nostro tempo scosso dalla pandemia. Le memorie del convento di San Damiano ci testimoniano che nel 1854 tutta l’Italia era invasa dal tremendo Colera, sopranominato “l’Asiatico morbo”. Anche Assisi era colpita duramente e il timore nelle strade era palpabile. Scrive il cronista: “Il governo, per tenere lontano l’ingresso in città, prende rigorose misure e usa tutte quelle cautele che soglionsi praticare in simili casi. Si chiudono tutte le porte della città, si vieta l’ingresso a chiunque ne venga da luoghi infetti, se prima non siasi assoggettato alla disinfettazione; si proibiscono tutti i soliti mercati ed anche la Gran Fiera del Perdono. Ispettori di polizia sanitaria sono in moto per le vie, per le piazze”.
In questa situazione, l’allora vescovo di Assisi, mons. Luigi Landi Vittori, fece richiesta ai frati di poter traslare in cattedrale il Santissimo Crocifisso di Innocenzo, già noto per i prodigi avvenuti a coloro che ne erano devoti. Così, il 29 agosto 1855, con una processione gestita dalle autorità per evitare contagi, il Crocifisso venne portato in Cattedrale, dove rimase, sopra l’altare maggiore, per 64 giorni. Dovrebbero farci riflettere, in questo tempo, le parole del cronista: “Divulgatasi la notizia, che il SS. Crocifisso di San Damiano era esposto in Cattedrale, non è a dirsi con quanta frequenza di popolo venisse del continuo visitato, con quanta divozione venerato, con quante lagrime supplicato. E se il Cholera faceva strage nella nostra città non la perdonando a sesso, a età, a ceto, e a condizione di persona, si ebbe pur anco il conforto di Gesù Crocifisso, a cui si attribuì come grazia specialissima, che fra i tanti decessi non vi sia stato uno solo, che con totale rassegnazione e disposizione veramente cristiana, non abbia chiesto, o ricevuti, i Santi Sacramenti, coll’assidua assistenza, in quegli ultimi estremi, del Sacro Ministro”.
La devozione al Crocifisso di frate Innocenzo, da quel momento, non si è mai più spenta. Tanti assisani, nei decenni successivi, hanno continuato a scendere a San Damiano per affidare le loro preghiere e i loro cari al Signore della Gloria, segno dell’immenso amore del Padre, “che ha tanto amato il mondo da dare il Figlio unigenito”. Generazioni di fedeli hanno qui potuto sperimentare come nelle sofferenze che egli ha liberamente scelto di sopportare e condividere con noi, ogni uomo si senta accolto, capito, perdonato, salvato. La Pia Confraternita del SS. Crocifisso è frutto proprio di questa devozione e tutt’ora raccoglie devoti e pellegrini che hanno stretto un legame particolare con questa sacra immagine.
In modo particolare quest’anno, memori dei prodigi avvenuti nei periodi di pandemie passate, vogliamo vivere insieme la solenne festa del SS. Crocifisso, lunedì 3 maggio. Ci prepareremo con un Triduo che inizierà venerdì 30 aprile. Alle ore 19.00 pregheremo insieme il Vespro e ci lasceremo accompagnare dalle meditazioni del guardiano del Santuario delle Carceri, p. Simone Ceccobao. Culmine della Festa sarà il giorno 3 maggio con le due solenni celebrazioni eucaristiche. Alle 7.30 presieduta da S.E. Mons. Domenico Sorrentino, Vescovo di Assisi – Nocera U. – Gualdo T. e alle 18.30, dal MRP Francesco Piloni, Ministro Provinciale dei Frati Minori dell’Umbria. Ricordiamo anche che il giorno 3 maggio si rinnovano e si accolgono le iscrizioni alla Pia Confraternita del SS. Crocifisso.
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