Sono numerosi i leader religiosi che compongono la delegazione del pellegrinaggio di pace: dai rappresentanti cristiani a quelli ebrei, anglicani, induisti, buddisti, ortodossi e musulmani. Tutti insieme ieri, alle 17 ora ucraina (le 16 in Italia), hanno preso parte a un evento - il primo a essere consentito dopo lo scoppio della guerra - ospitato nel teatro principale della città ucraina di Chernivtsi. “L’obiettivo - hanno scritto gli organizzatori - è portare pace e cercare di sanare le ferite”. Organizzato dal Peace Department e dall’ Elijah Interfaith Institute, l’incontro ha visto anche l’ascolto di testimonianze dirette di chi sta vivendo, sulla propria pelle, l’orrore della guerra. “Ogni leader religioso - spiega fra Massimo Fusarelli, Ministro Generale dell’Ordine dei Frati Minori - interviene sui temi della pace, dell’amicizia e della consolazione. Poi vengono mostrati dei video accompagnati da buona musica: tutto viene trasmesso dalle televisioni ucraine”. Lo scopo sarà anche quello di dimostrare che le religioni possono essere uno strumento di pacificazione: “Questo - aggiunge - accade quando la religione è davvero ispirata alla ricerca di Dio. Il contrario non appartiene al vero spirito religioso”. (fonte:vaticannews.va)
Anche Papa Francesco ha fatto giungere il proprio messaggio letto da fr. Cristian Kryvakivskyy:
Cari fratelli e sorelle,
sono lieto di farvi giungere un mio messaggio in occasione del pellegrinaggio interreligioso di solidarietà per l’Ucraina. A ciascuno rivolgo il mio saluto cordiale.
Mi sento spiritualmente vicino a tutti voi, fratelli e sorelle accomunati dalla fiducia e dalla speranza nell’Altissimo, datore e custode della vita, e di cuore desidero unirmi nell’implorare il dono inestimabile della pace per l’amata popolazione ucraina.
L’ora che stiamo vivendo ci lascia sgomenti perché è attraversata dalle forze del male. La sofferenza arrecata a tante persone deboli e indifese; i numerosi civili massacrati e le giovani vittime innocenti; la fuga disperata di donne e bambini... Tutto ciò scuote le nostre coscienze e ci obbliga a non tacere, a non rimanere indifferenti di fronte alla violenza di Caino e al grido di Abele, ma ad alzare la nostra voce con forza per chiedere, in nome di Dio, la fine di tali azioni abominevoli. Gli avvenimenti atroci e penosi a cui stiamo assistendo ormai da troppi giorni ci confermano che «la guerra è un fallimento della politica e dell’umanità, una resa vergognosa, una sconfitta di fronte alle forze del male» (Enc. Fratelli tutti, 261).
Vi ringrazio per l’iniziativa di questo momento orante di fraternità tra gli esponenti di diverse religioni, che contribuisce a rafforzare il senso di responsabilità dei credenti di fronte a un evento bellico che contraddice tanti sforzi compiuti nei passati decenni per costruire un mondo meno armato e più pacifico. Possano i Governanti, specialmente quanti si appellano ai sacri principi della religione, ascoltare la Parola di Dio che afferma: “Io ho progetti di pace e non di sventura” (cfr Ger 29,11).
Mentre rinnovo la mia spirituale partecipazione al vostro gesto di solidarietà, desidero manifestare sentita riconoscenza a tutti coloro che, in questi giorni, si sono fatti prossimi verso le moltitudini di persone costrette ad abbandonare le loro case e le loro famiglie. La dignità della persona umana e la sacralità della vita siano sempre i saldi principi che orientano il nostro impegno per la fraternità.
Il Dio dell’amore benedica tutti i suoi figli operatori di pace.
Franciscus
I frati minori di Umbria-Sardegna si uniscono alla invocazione di pace attraverso il canto “O Signore fa di me uno strumento della tua pace” che sale dalla Porziuncola
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