Sull’iconografia di Sant’Antonio di Padova
Un contributo di p. Pietro Messa, OFMCiclo dei Santi Protomartiri francescani nella Chiesa di Sant’Antonio a Terni
di p. Pietro Messa, OFM
Nel 1213 circa frate Francesco d’Assisi giunse a Terni e cominciò a parlare alla gente come suo solito nella pubblica piazza, non con lo stile dell’arte di predicare, ma piuttosto con il fare di colui che con un discorso coinvolgente circa di indirizzare l’attenzione degli ascoltatori ad un determinato argomento. E il contenuto di tale predicazione non fu che quella vita secondo la forma del Vangelo che spinge a fuggire i vizi e seguire le orme di Gesù Cristo. Le fonti affermano che il Vescovo della città accompagnando il Santo in Cattedrale lodò il Signore che fa grandi cose mediante persone semplici e miserevoli; l’Assisiate al posto di rattristarsi per tale giudizio elogiò il prelato che seppe riconoscere da chi venisse tale sapienza che affascinò la folla presente.
Alcune delle persone che lo ascoltarono vollero seguirlo, o meglio vivere la sequela di Cristo come san Francesco e così raggiunsero la Porziuncola presso Assisi. Da questo luogo furono inviati nella terra dei non cristiani, ossia la penisola Iberica e il Marocco. Dopo vari tentativi di predicare il Vangelo, cinque di essi furono uccisi a Marrakech; trasportati a Coimbra, i loro corpi straziati furono visti dal canonico agostiniano Fernando da Lisbona il quale, riconoscendo in essi i frati Minori incontrati precedentemente e ammirando la loro fede, volendo anche lui vivere la medesima radicalità evangelica centrò nell’Ordine minoritico con il nome di Antonio. [...]
Scarica gratuitamente il contributo tratto da: Pietro Messa, Ciclo dei Santi Protomartiri francescani nella Chiesa di Sant’Antonio a Terni, in Piero Casentini. Percorsi incrociati. Catalogo a cura di G. Bacci, Ed. Staurós, San Gabriele Isola del Gran Sasso (Teramo), p. 25-26.