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Il ritiro di Avvento presso il Santuario di Chiesa Nuova ad Assisi con S.E. Mons. Vittorio Viola 16 Dic 2024

Alzando il capo: tra paure e difficoltà, l'Avvento occasione preziosa per alleggerire il cuore

Presso il Santuario di Chiesa Nuova di Assisi, si è tenuto il 15 dicembre il ritiro di Avvento predicato da S.E. Mons. Vittorio Viola, OFM.
Di seguito, alcuni stralci della sua riflessione incentrata sulla figura di Giovanni Battista-
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Vogliamo oggi approfittare di questo momento, per non farci derubare della grazia di questo tempo prezioso che è l'avvento, per poter essere pronti all'incontro con Lui.
"Ripeto sempre: non è l'Avvento che prepara il Natale, è il Natale che prepara l'Avvento, a dire l'avvento non è solo la preparazione alla memoria annuale del Natale, tantomeno una sorta di finzione in attesa che nasca Gesù bambino - che già è nato - ma è il Natale che prepara l'avvento, cioè che ci prepara alla venuta del Signore, al suo ritorno. Noi celebriamo il Natale per essere pronti all'avvento del Signore, al Signore che viene. Dal giorno dell'Ascensione in poi la Chiesa vive nell'attesa del ritorno del Signore.
 
Quest'anno vorrei insieme a voi confrontarmi con Giovanni il Battista, ascoltare la sua parola e lasciare che la sua parola scuota il nostro mondo interiore.
 
La prospettiva dell'Evangelista Giovanni è sempre interessante perché non intende ripetere quello che già i sinottici hanno raccontato. I sinottici quando parlano di Giovanni il Battista indugiano nella descrizione di quest'uomo che abita il deserto di Giuda, vestito con pelli di cammello e con una voce che impressionava, una predicazione forte. Poi parlano della seconda fase - dove invece c'è l'incontro con Gesù e in questo incontro quel tono di minaccia, che la predicazione del Battista aveva, lascia il posto ormai al compimento dei tempi messianici. E poi la terza fase con il battesimo di Gesù al Giordano, i sinottici descrivono il Battista che si prepara a ritirarsi rimanendo profeta, perché lui è profeta dal grembo di sua madre; quindi, non c'è nulla del Battista che non sia profezia, non c'è un pensiero solo che non sia profezia, un sentimento, un battito del cuore, un gesto. E poi si prepara all'ultima profezia che sarà quella che farà con la sua morte.
 
L'Evangelista Giovanni non ci racconta nuovamente queste fasi della predicazione e nemmeno indugia nel descriverci la figura di Giovanni Battista, ma introduce la figura del Battista con quella pagina altissima che poi ascolteremo più volte nel tempo di Natale, che è il prologo del suo Vangelo, “In principio era il verbo”. Ai versetti 6, 7 e 8 appunto del prologo, primo capitolo di Giovanni, noi leggiamo queste parole.
Venne un uomo mandato da Dio, il suo nome era Giovanni.
Egli venne come testimone per dare testimonianza alla luce,
perché tutti credessero per mezzo di lui.
Non era lui la luce, ma doveva dare testimonianza alla luce.
Venne come testimone per dare testimonianza alla luce.
Non era lui la luce, venne per dare testimonianza alla luce.  C'è un'insistenza, testimone, testimonianza.
 
Più sotto nel prologo, al versetto 19, l'Evangelista Giovanni torna a parlare di lui. Il tono è diverso da questo tono così alto che hanno i primi, diverso perché è più narrativo. Evidentemente qui l'Evangelista Giovanni inserisce un racconto su Giovanni il Battista che era il modo con cui si parlava di lui, raccontando un episodio preciso della vita, della missione di Giovanni.
 
Leggo dal versetto 19, sempre del capitolo primo del Vangelo secondo Giovanni. “Questa è la testimonianza di Giovanni il Battista quando i giudei gli inviarono da Gerusalemme i sacerdoti leviti a interrogarlo”. Questa è una delegazione ufficiale che viene da Gerusalemme, mandata dai giudei, composta di gente qualificatissima, sacerdoti leviti, per interrogare questo fenomeno che era Giovanni il Battista. La domanda molto diretta, molto chiara è tu chi sei? "Egli confessò e non negò, confessò io non sono il Cristo". Allora gli chiesero chi sei dunque? Sei tu Elia? Non lo sono, disse. Sei tu il profeta? No, rispose. Gli dissero allora chi sei? Perché possiamo dare una risposta a coloro che ci hanno mandato. Che cosa dici di te stesso? Questi dovevano fare un verbale, dovevano dare una risposta. Che cosa risponde Giovanni? Dice "Io sono voce di uno che grida nel deserto, rendete diritta la via del Signore".
Questo è Isaia 40 al versetto 3. Essi lo interrogarono: “Perché dunque battezzi, se tu non sei il Cristo, né Elia, né il profeta?» Giovanni rispose loro, dicendo: «Io battezzo in acqua; in mezzo a voi è presente uno che voi non conoscete, colui che viene dopo di me, al quale io non sono degno di sciogliere il legaccio dei calzari!»
 
Giovanni è essenzialmente un testimone, non si definisce nemmeno come un predicatore: il suo battesimo rispetto al battesimo che Gesù porterà è altra cosa, Essenzialmente Giovanni il Battista, è un testimone di colui che viene: non poteva rischiare che lo confondessero con colui che lui annunciava, con colui del quale lui dava testimonianza. Sarebbe stato il fallimento della sua missione.
 
Lui si trova, il Battista, si trova in una posizione strana ma unica rispetto a tutti i profeti, è la condizione di un profeta che è chiamato a fare una profezia nel momento in cui quella profezia si sta compiendo, non da lontano come i suoi colleghi Isaia, Geremia. Ormai il Messia è presente. È un passaggio delicato di transizione tra il primo testamento e il compimento di tutto ciò che era stato annunciato, Israele pensa che l'avvento del Messia sarebbe stata anticipato da un ripetersi di tutti i grandi prodigi che avevano accompagnato il cammino di Israele nel deserto, manna compresa. 
Ma la vera questione è proprio questa, non è tanto definire chi è Giovanni il Battista: la vera intenzione di questa parola è dire chi è Gesù. Giovanni il Battista è come qualcuno che deve dare testimonianza, è come un'indicazione stradale: Giovanni si sente come un indicatore. "Sono qui per dare testimonianza", per dire qui è presente arriverà il momento in cui farà proprio l'indicatore, punterà l'indice e dirà ecco lì è l'agnello di Dio, è qui Israele attendeva questo momento, di essere visitato dopo un'attesa messianica che era stata investita più a livello di uomini saggi che potevano guidare il popolo. Giovanni il Battista è carico di questa attesa ed è chiamato a tenere desta questa attesa.



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