Tre sono i temi che ricorrono nell'ormai tradizionale e luminosissima Celebrazione del Giovedì santo, primo giorno del Triduo pasquale: l'istituzione dell'Eucaristia e del Sacerdozio e il Comandamento dell'amore. Dopo i lunghi e piovosi giorni della Quaresima, siamo stati introdotti con la Celebrazione dell'Ufficio delle Letture e delle Lodi dove, con una pertinente e piacevolissima omelia tenuta da Fr. Valerio Rivelli, è stata dato la direzione a questi giorni santi. In una basilica gremita di popolo si è poi svolta nel pomeriggio la Celebrazione in Coena Domini, presieduta dal Ministro provinciale Fr. Francesco Piloni. La liturgia è stata magnificamente accompagnato dal canto eseguito dalla Corale Porziuncola (diretta dal Maestro Fr. Matteo Ferraldeschi) e guidata con perizia e devozione da Fr. Daniele Rossi.
<>Uno stralcio dell'omelia (può essere riascoltata per intero nell'accluso box qui allegato) aiuta a cogliere il clima di sobria gioia che ha pervaso la basilica: "Vorrei leggere questa pagina del Vangelo (l'Ultima cena di Gesù) appena proclamata, con un sottofondo, il sottofondo di un’altra cena, quella di Betania, la casa dell’amicizia, raccontata nei Vangeli di Marco, Matteo e Giovanni. Questo perché tutti noi abbiamo l’urgenza di re-imparare l’amore e nella cena di Betania e nell’ultima cena al Cenacolo, lì ci sono i gesti eterni dell’amore e che Gesù ha imparato da Giuseppe e da Maria e anche da una donna a Betania. Quei gesti che lui ha imparato e gustato, questo modo di amare, può essere il nostro".
Terminata l'omelia è seguito il toccante rito della Lavanda dei piedi proposto a sei uomini adulti della parrocchia quindi la Liturgia eucaristica e, infine, l'adorazione del Santissimo sacramento, la Processione e la sua reposizione alla Sala del Refettorietto: fino alla Mezzanotte numeroese persone hanno potuto sostare in preghiera.
Ancora alcune parole dell'omelia: "Altri dettagli ma importantissimi della cena di Betania. Maria a Betania spreca un vaso di nardo profumatissimo preziosissimo, lo spreca rompendolo e ungendo di profumo il corpo di Gesù. Al Cenacolo Gesù (dopo aver amato i suoi li amò sino alla fine), rivede in Maria lo spreco, cioè il di più... Noi abbiamo ridotto l’amore ad una cosa misurata; nell’Ultima Cena, come a Betania c’è il di più. Ed è il tuo cuore a volere di più, il tuo cuore quando vuole amare, non vuole calcolare, vuole di più; e il di più che il tuo cuore cerca ha un nome, si chiama Padre! Padre perché tu sei suo figlio amato, lo vedrai un questi giorni cosa Lui il Padre ha fatto per te! Ascolta dunque, non lasciarti distrarre, non ripiegarti, non far diventare il tuo ombelico il tuo Dio. Il tuo cuore cerca il Padre e il nome del Padre è “di più”, lui sogna di più, lui vuole di più per te e chi ti ama sempre vuole di più per te, ma non è il di più del successo, il di più delle tue realizzazioni, di una carriera. Tutto questo di gonfia soltanto e ti lascia solo. Chi scopre il di più del Padre lo avrà sempre con sé e non sarà mai povero".
Appuntamento ai prossimi passi del Triduo pasquale: Adorazione della Croce venerdì pomeriggio; il silenzio del sabato santo; Veglia pasquale nella serata di sabato e quindi, finalmente la gioia del Cristo risorto.
Francesco Piloni Giovedì Santo Lavanda Pasqua Porziuncola Triduo pasquale Valerio Rivelli
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