Molti pellegrini, nella giornata di giovedì 31 dicembre, chiedevano ai frati in Basilica quando si sarebbe “cantato il Te Deum”: questa domanda era diventata quasi un ritornello. Ma che cosa è il Te Deum, perché si canta alla fine dell’anno e perché la gente aveva nel cuore un tale desiderio di partecipare a questo momento di preghiera?
Il Te Deum (per esteso Te Deum laudamus, “Dio ti lodiamo”) è un inno cristiano di ringraziamento che viene tradizionalmente cantato la sera del 31 dicembre durante i primi vespri della solennità di Maria Ss. Madre di Dio, per ringraziare dell’anno appena trascorso oppure in altre particolari occasioni solenni. Un inno antico che esprime l’atteggiamento di chi sa dire grazie a Dio per gli innumerevoli doni che instancabilmente elargisce.
Sperimentiamo nella nostra vita quotidiana quanto faccia bene sentirsi dire grazie, ci fa avvertire di essere importanti e ci fa capire che abbiamo agito bene compiendo una buona azione o un buon servizio. Molte volte però non riusciamo facilmente a dirlo noi questo “grazie”, che farebbe tanto bene alle persone che ci sono vicine, forse perché siamo più portati a ricevere che a dare.
La Chiesa sa bene che nel cuore dell’uomo si può annidare un sottile egoismo e allora ci invita ad alzare lo sguardo e a contemplare Dio Padre onnipotente e misericordioso, principio e fonte di ogni bene. Imparando a dire grazie a Lui riusciremo a vedere anche i piccoli gesti di bellezza che accadono attorno a noi e a dire più frequentemente quella piccola parola “grazie” che ci rimane troppo spesso in gola.
Fra tutti i doni di Dio, dopo la vita, sicuramente il più prezioso è il dono del tempo. Il tempo non ci appartiene e lo sperimentiamo ogni giorno quando ci corichiamo e pensiamo alla giornata appena passata, non possiamo porvi fine od inizio e nemmeno aggiungervi delle ore, però possiamo decidere come impiegarlo, questo sì. Ecco che la libertà dell’uomo è chiamata in causa nel decidere come vivere la sua vita nel mondo e nel tempo. Per non “sprecare tempo” il modo giusto è seguire la strada che il Signore ci indica e occuparci delle nostre faccende con Lui, il Signore Gesù. Il tempo, la vita, le gioie e i dolori sono fruttuosi se vissuti con il Padre il Figlio e lo Spirito Santo.
Ed ecco il senso anche della grande messa celebrata alle 23.30 in Basilica con quasi 2000 giovani e fedeli accorsi da tutta Italia: unirsi insieme non solo per far festa, sparare botti, bere spumante e compiere gesti scaramantici, ma stringersi attorno al Corpo e al Sangue di Cristo nella messa per sentirsi uniti nel Figlio di Dio e percepire l’amore concreto del Padre nello Spirito.
Al ringraziamento per il passato non può che seguire l’affidare il futuro, l’anno nuovo, al Signore. Un anno spesso carico di attese, speranze e anche timori, come fare per non soccombere ai pensieri e alle preoccupazioni? Chi, se non la Madre di Dio, Maria Santissima, può intercedere per noi presso il Padre? Ecco infatti che con le celebrazioni del 1 gennaio la comunità dei frati della Porziuncola, insieme ai molti fedeli, ha affidato il tempo che verrà alla Madonna, sicura che qui alla Porziuncola, piccola chiesa dedicata alla Vergine, le richieste di preghiera andranno dirette al cuore di Dio. Segue l’omelia pronunciata dal Ministro Provinciale dei Frati Minori dell’Umbria durante la solenne celebrazione eucaristica delle 11.30:
Con questo animo aperto e accogliente, durante i Secondi Vespri della solennità di Maria Madre di Dio, in Basilica è risuonato il canto del Veni Creator Spiritus, inno che ci apre allo Spirito e rende docile il nostro cuore, confortandoci e ricordandoci che non saremo mai lasciati soli.
L’augurio da parte della fraternità della Porziuncola è che il nuovo anno possa essere veramente l’anno propizio, quello segnato dall’incontro con Cristo Signore e salvatore che salva e rende bella la nostra vita, i nostri giorni e la nostra storia, una storia benedetta come noi stessi siamo benedetti in ogni istante. Lo Spirito Santo ci aiuti e favorisca questo speciale incontro capace di rendere soave ogni giogo, leggero ogni carico!
Capodanno Claudio Durighetto Madre di Dio Pasquale Berardinetti Porziuncola
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