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La giornata del Perdono in Porziuncola 03 Ago 2020

Con il cuore colmo di gratitudine

Quest’anno 2020, la festa del Perdono di Assisi è caduta di domenica e si sa, in queste circostanze la gente che accorre al santuario della Porziuncola è molto più numerosa del solito. Di conseguenza, sebbene l’allerta Covid-19 abbia sicuramente trattenuto molta gene nelle proprie case (le riprove sono state le centinaia e centinaia di persone collegate alle celebrazioni della Basilica attraverso il nostro canale web assisiofm.it) ieri mattina la piazza si è ritrovata ben affollata di tanti pellegrini desiderosi di confessarsi, di ricevere l’Indulgenza o semplicemente di fare un giro per il santuario. Non certo le folle a cui eravamo abituati negli anni passati, ma comunque un buon numero: se non un fiume almeno un torrente!

Se la coda per le confessioni non si è mai interrotta davanti all’ingresso del convento e scorreva regolarmente, la fila per entrare alla messa si è mossa lentamente per il numero limitato di posti che si potevano occupare all’interno a causa delle restrizioni anti Covid-19. Le messe che si sono susseguite alle h. 6.00, 8.00, 10.00 sono sempre state gremite di fedeli e la mattinata è stata chiusa dalla Solenne Celebrazione Eucaristica delle h. 11.30 presieduta da S.E. Mons. Vittorio Viola OFM, Vescovo di Tortona con la partecipazione delle autorità civili e militari.

P. Vittorio ha fatto risuonare ancora una volta, con la passione che lo contraddistingue, le parole di Francesco d’Assisi: “Voglio portarvi tutti in paradiso!” che sottolineano come sin dall’inizio il desiderio di Dio sia proprio quello di farci stare accanto a Lui. Questa è stata infatti la missione del Figlio di Dio e il suo eccomi eterno al Padre risuona con l’eccomi della vergine Maria che ha permesso, in tale armonia di disponibilità alla grazia divina, di far accadere l’evento dell’Incarnazione. Francesco d’Assisi aveva gli occhi puri, vedeva Dio e solo Lui, e in Porziuncola, che riconosce essere la Vergine Maria, ha contemplato Cristo e la sua santa Madre chiedendo il dono dell’Indulgenza.

Dalle h. 13.00 fino alle 16.00 i frati con i volontari si sono prodigati affinché i molti pellegrini presenti potessero transitare almeno per un momento attraverso la Porziuncola, con ordine e a debita distanza. Purtroppo non ci si è potuti fermare, come al solito, a pregare nella chiesetta, e non tutti sono riusciti ad attraversarla, vogliamo però ringraziare il Signore che ci ha permesso di condividere, anche se con molte restrizioni, quella “porta sempre aperta” che in questi mesi purtroppo è rimasta chiusa per cause di forza maggiore.

Anche la marcia francescana, che quest’anno avrebbe festeggiato la sua 40esima edizione, non ha potuto raggiungere la Porziuncola, ma un gruppo di alcune decine di giovani da tutta Italia l’ha idealmente rappresentata attraversando la chiesetta.

La Giornata si è avviata verso la conclusine con i secondi Vespri della Solennità presieduti dal Ministro provinciale dei Frati Minori di Umbria e Sardegna, p. Francesco Piloni. Il Ministro ha ringraziato con tutto il cuore le varie persone che hanno permesso lo svolgersi della Festa e si è soffermato, ancora una volta, sull’importanza del perdono. Esso infatti, non è una nostra conquista o uno sforzo personale, ma un incontro maturo con l’Agnello risorto che ci rigenera a vita nuova e ci porta ad avere una vita piena e compiuta. Francesco d’Assisi, qui in Porziuncola, riceve questo dono e non può tenerlo solo per sé o tacerlo, ma lo vuole raccontare a tutti e ce lo consegna attraverso l’Indulgenza. Francesco capisce che, se il peccato è virale e contagioso, la Grazia di Dio è genetica e risanatrice!

Per concludere nella maniera più raccolta questi due giorni di festa, la basilica ha riaperto verso le h. 21.00 per un paio d’ore permettendo ancora una volta di transitare attraverso la Porziuncola e di soffermarsi un poco in preghiera in Basilica.

Desideriamo, in conclusione di questi due giorni, affidare al Signore, attraverso l’intercessione della beata Vergine Maria, tutti i pellegrini che sono passati in santuario, ringraziandoli per la loro pazienza di fronte a tane restrizioni che, pur avendo impedito in qualche modo, lo svolgersi solito degli eventi, sono state una cautela necessaria per difenderci da un’insidia reale che ancora non è stata debellata.

Rimettendoci nelle mani del Signore gli chiediamo ancora una volta misericordia e pazienza per creare comunione e costruire insieme il regno di Dio.



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