Il suo nome era Giovanni…e venne scolpito da Donatello per essere collocato nel Duomo di Siena ma poi… finì a Rodi e dopo la Seconda guerra mondiale venne portato a Città di Castello.
Abbiamo volutamente fatto un po’ di confusione con gli addendi ma il risultato è ugualmente unico: il Maestro Donato di Niccolò di Betto Bardi detto il Donatello intorno al 1455 scolpì un bellissimo esemplare del San Giovanni Battista che tuttora trovasi nel Duomo di Siena. Un ignoto autore ne fece una copia altrettanto egregia alla fine del ‘900 e la fece fondere da Arte Sacra Laganà di Napoli per i Frati Minori di Rodi per mostrarla laggiù, nella Terra Santa degli ordini opedalieri. Nel 1945 gli italiani furono espulsi e con loro i frati; Mons. Acciari vescovo di quelle terre, la portò in Italia e venne donata al Convento dedicato proprio al Battista di Città di Castello, meglio conosciuto come gli Zoccolanti.
Giovedì 25 ottobre 2018, grazie all’interessamento e al sostegno di Unitre-Università della Terza Età, di Città di Castello, ad opera della Restauratrice dott.ssa Giorgia Feligioni e con la complicità dei Frati Minori di quella comunità, è stata presentata e benedetta detta statua dopo un raffinato restauro che l’ha riportata alla luce in tutta la sua bellezza. In particolare il volto, la pelliccia e i dettagli di mani e piedi del Precursore (peccato la mancanza della croce spezzata e andata perduta!) danno alla statua oramai ultracentenaria una luce e un “colore” e un’intensità sorprendenti. Collocata nel portico davanti alla facciata, invitiamo tutti a visitarla per poter gustare di un tratto di storia, di arte ma, soprattutto a lasciarsi indicare dal dito di Giovanni Battista la direzione da percorrere per seguire l’unica persona che si rivela affidabile: l’Agnello di Dio.
Città di Castello Giovanni Battista Restauro Rodi
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