Il mio popolo è duro a convertirsi:
chiamato a guardare in alto,
nessuno sa sollevare lo sguardo”
Osea 11, 7
Con le parole del profeta Osea, fr. Danilo Tremolada, Vicario Provinciale dei Frati Minori di Umbria e Sardegna, introduce la figura di Maria quale maestra di vita che ci insegna a guardare in alto, a sollevare lo sguardo e a cercare l’alleanza con il Signore. Perché è questo che lei ha saputo fare in tutta la sua esistenza.
Fr. Danilo, ha presieduto la solenne Celebrazione Eucaristica delle 11.30, ricordandoci che la figura di Maria di Nazareth, in questa festa della sua assunzione in cielo, ci invita a verificare se la via che stiamo percorrendo è rivolta verso le cose grandi o ripiegata su quelle piccole. «Fondamentalmente, il peccato» dice nella sua omelia «è per ciascuno di noi, l’essere chiamato a guardare in alto, ma non riuscire a sollevare lo sguardo! Come figli di Dio siamo fatti per l’eternità e per un amore che dura “per sempre”. Perciò Maria ci aiuta a pensare in grande, e ad alzare lo sguardo verso Dio, anche nel contesto di lotta in cui siamo inseriti!».
Ricordando l’attuale situazione del Medio Oriente, infatti, ci invita a prestare attenzione al male, che in maniera evidente vuole schiacciare ogni piccolo segno di bene. Ma questo non deve turbarci, perché Maria risplende sul nostro cammino come segno di consolazione e di sicura speranza per tutti.
La giornata si conclude con i Secondi Vespri presieduti da fr. Simone Ceccobao, che nella sua riflessione ci ricorda che Maria ci costringe ad accogliere una misura alta della vita.
«I cieli non si meritano, né si conquistano, né si guadagnano» dice fr. Simone «i cieli si accolgono!». La cosa più certa per la nostra vita e per il nostro futuro, dunque, è che il cielo non è chiuso; e il fatto che in esso Gesù ha lasciato un varco aperto, il varco per il ritorno a casa.
Ricordando il Vangelo che la Liturgia ci propone in questo giorno di festa, mette in evidenza l’icona di Maria che si alzò in fretta e andò “verso” (cf. Lc 1, 39), imparando cosa vuol dire risorgere nel donare e nel servire. «Se si vuole andare in alto bisogna essere disposti ad andare “verso…”» conclude fr. Simone «Maria sa spingere in alto la sua vita perché, dentro lo scorrere contraddittorio e violento dei giorni, sa riconoscere la forza vera che spinge in avanti la storia del mondo: la misericordia di Dio. Maria è Assunta perché sa “tornare a casa sua” lasciando dietro di sé il profumo del suo servizio, l’eco del suo canto, i passi della sua danza...».
Allora anche noi, in mezzo ai mille problemi della vita, siamo chiamati a non perdere lo stesso sguardo di fede di Maria, che sempre vede Dio all’opera.
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