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Il Ministro generale, p. Massimo Fusarelli in Sardegna per la Solennità di S. Salvatore da Horta 21 Mar 2022

Fratelli e minori in questo tempo: quali sogni e visioni?

«È italiano il nuovo Ministro generale dei Frati minori»: così, il 13 Luglio 2021, il sito web della Porziuncola annunciava l’elezione di fr. Massimo Fusarelli, il 121° successore di s. Francesco. 

Da subito il compito di cui è stato investito lo ha “costretto” a viaggiare sine cessatione per andare nelle varie parti del mondo a visitare e confermare i fratelli nella comune vocazione alla sequela Christi, sulle orme del Poverello di Assisi. 

Il 18 marzo 2022 un aereo, da Roma, lo ha fatto atterrare a Cagliari, in occasione della Solennità di S. Salvatore Grionesos da Horta, per festeggiarne il centenario della nascita “biologica”, seppur in differita di due anni a motivo della pandemia mondiale ancora in corso. 

Frate minore esemplare, san Salvatore nacque nel dicembre del 1520 a Santa Coloma de Farnés nella Catalogna (Spagna) da genitori umili, morti i quali poté rispondere alla chiamata di Dio ed entrare in convento nel 1541. Il Signore lo insignì di un particolare carisma di intercessione e di guarigione, l’esercizio del quale gli creò non pochi problemi, vista la folla che giorno e notte bussava alla sua porta per impetrare grazie. A motivo di ciò i superiori spesso lo trasferirono da un convento all’altro, arrivando addirittura a crederlo indemoniato. Una delle virtù di san Salvatore fu quella di accettare ogni obbedienza senza opporsi, dedicandosi, peraltro, a tanti servizi faticosi con estrema diligenza e umiltà. A soli 18 mesi dal suo dies natalis approdò a Cagliari, presso il convento di S. Maria di Gesù, continuando a “servire” il popolo di Dio con la sua potente preghiera di intercessione sempre, però, unita alla richiesta, rivolta al fedele supplice, di recarsi subito a celebrare il sacramento della Riconciliazione e dell’Eucaristia, riposizionandolo così sulla “presenza reale”, unica fonte di guarigione e salvezza. Colpito da una grave malattia, morì a Cagliari il 18 marzo 1567.

I festeggiamenti religiosi hanno interessato soprattutto il Santuario di S. Rosalia - che custodisce le spoglie del santo catalano grazie alla presenza frati minori della Custodia di Sardegna - lungo tutta la giornata, ma i frati dell’isola ivi si sono ritrovati alle ore 18 per la Solenne Celebrazione Eucaristica presieduta dal Ministro Generale, con la presenza di fr. Francesco Piloni, Ministro Provinciale dei frati minori di Umbria e Sardegna e fr. Graziano M. Malgeri, custode dei frati minori di Sardegna, due entità (la Provincia e la Custodia dipendente) da anni in cammino verso l’unificazione, il cui adempimento è ormai abbastanza prossimo. Intensa la partecipazione dei pellegrini, giovani e adulti che riservano ancora oggi a san Salvatore una devozione particolare. A lui, in particolare, ricorrono le donne che hanno difficoltà a generare la vita nel loro seno e ancora oggi l’intercessione dell’umile fraticello è potente presso il Padre, unico dispensatore di ogni grazia.

A seguito della celebrazione, i frati si sono ritrovati presso il convento di S. Mauro, sempre a Cagliari, da oltre un decennio ormai sede della pastorale giovanile e vocazionale del SOG, nata e condotta sull’esempio della stessa attività presente alla Porziuncola, per una lauta cena fraterna.

Il 19 marzo, Solennità di San Giuseppe, sposo di Maria, i medesimi frati della Custodia (alcuni dei quali ritornati dal “continente” per l’occasione) si sono ritrovati, sempre presso il convento di San Mauro, alle ore 9.30, allo scopo di partecipare all’annuale appuntamento di Formazione Permanente, quest’anno tenuto da fr. Massimo Fusarelli e a cui si sono uniti, online, diversi frati dell’Umbria.

Il Ministro ha tenuto una sapiente riflessione su: I vecchi faranno sogni e i giovani avranno visioni (Gl 3,1). Fratelli e minori in questo tempo: quali sogni e visioni? All’esegesi del brano profetico, ha fatto seguito un insegnamento vertente sui “sogni” che il Ministro desidera che l’Ordine dei Frati Minori possa continuare a fare, senza concentrarsi tanto su cali numerici e defaillances, ma piuttosto sul “principio speranza”, in forza del quale il teologo Moltmann, in dialogo con E. Block, propone la virtù teologale della speranza cristiana non come una semplice e ingenua utopia della fede, una possibilità fra tante, quanto, piuttosto, come una speranza attiva, rivoluzionaria, che apre al mondo e alle sue possibilità di divenire, di trasformazione e di trasfigurazione. E ciò pur a partire da un “piccolo gregge”, com’è di fatto la Custodia di Sardegna, che non smette di sintonizzarsi sul cuore di Dio Padre, non perde il “gusto” di essere composta da “fratelli e minori”, spe gaudentes (Rm 12,12), lieti cioè di una speranza che «attira dentro il presente il futuro, così che quest’ultimo non è più il puro « non-ancora ». Il fatto che questo futuro esista, cambia il presente; il presente viene toccato dalla realtà futura, e così le cose future si riversano in quelle presenti e le presenti in quelle future» (Ben. XVI, Spe salvi 7). 

A seguito del suo insegnamento, il Ministro si è reso disponibile per un dialogo fraterno, trasmettendo vitalità, passione per il regno di Dio e per l’Ordine, preoccupazioni per alcune situazioni precarie in giro per il mondo ma senza catastrofismi, sempre con grande slancio, freschezza di parola e simpatia. La celebrazione eucaristica solenne ha poi compiuto i lavori assembleari, in un clima di preghiera e partecipazione lieta dei cuori. Il pranzo ricco e con prodotti “tipici”, oltre a rivelare la generosità dei sardi e la loro arte gastronomica, ci ha consentito di stare assieme in letizia, di donare al Ministro un copri messale in pelle e una croce in finissima filigrana sarda incastonata sulla copertina, realizzato dalle sorelle clarisse del Monastero della Vergine del Buon Cammino di Iglesias, le quali così si sono rese presenti a questo evento di grazia.

Fortemente voluta, intorno alle 15.30, una breve ma significativa visita ai frati malati dell’infermeria che si trova presso il Convento Parrocchia di S. Antonio da’ Padova, in Quartu S. Elena. Gioia e commozione nel vedere il successore del serafico padre Francesco intrattenersi e benedire questi fratelli la cui “carne”, segnata dal dolore, è narrazione inequivocabile della fedeltà di Dio alla nostra famiglia religiosa, un Dio che si identifica con gli ultimi, i quali, in questo caso, dalla loro condizione di infermità continuano a edificarci e a intercedere per noi.

Alle ore 16, il Ministro Generale con fr. Francesco Piloni e fr. Graziano M. Malgeri si sono diretti alla volta di Sassari, presso il Convento di S. Pietro in Silki, custodito da un’altra fraternità di Minori e legato, da diversi secoli, alla profonda e radicata devozione alla Madonne delle Grazie ivi venerata. I Primi Vespri della III domenica di Quaresima, presieduti da fr. Massimo, hanno permesso di unire voci e cuore in un sincero ringraziamento alla Trinità per il dono della vocazione, facendolo giungere al cielo per le mani mediatrici di Maria. Il guardiano, a nome della fraternità, ha poi fatto dono di due opere pittoriche ai Ministri, raffiguranti la Madonnina delle Grazie, di un’inusitata bellezza. La preghiera mariana, elevata assieme ai fedeli sassaresi accorsi numerosi per l’evento, ha toccato corde profonde del cuore e ha consentito di supplicare la Regina della Pace soprattutto per la fine dell’esecranda guerra in Ucraina, pagina triste di attualità. La cena in convento è avvenuta a base di delizie dolci e salate tipiche di varie località dell’isola.

Il 20 marzo, dopo la celebrazione delle Lodi mattutine presso il Santuario di Sassari, fr. Massimo, fr. Francesco e fr. Graziano si sono recati a Siligo, un comune piccolo e ridente che ospita a S’Aspru, nome che da solo dice l’asperità della terra pur benedetta dal Signore, la comunità di Mondo X, fondata da fr. Salvatore Morittu, frate minore di Sardegna, da oltre quarant’anni a servizio di giovani e adulti schiavi di dipendenze da eroina, cocaina, ludopatia, alcol e malati di AIDS. La comunità, incastonata in un paesaggio brullo ma anche tanto verdeggiante, consta, a oggi, di 21 giovani accolti, operatori specializzati nel settore e volontari, due frati (accanto a fr. Salvatore, anche fr. Stefano Gennari, da qualche anno a pieno titolo inserito nella realtà benemerita), si prefigge di accogliere e ridare dignità a gente spacciata, profondamente ferita dalla vita, in cerca di senso. “Progetto” e “Amore” sono le parole chiave che non solo mettono a fuoco un’esperienza benefica, ma si respirano a pieni polmoni appena si mette piede in questo squarcio di paradiso, collocato alle pendici del Monte Santo, meta di pellegrinaggio ogni lunedì dell’angelo, anche dei ragazzi di Mondo X (Visita le Pagine FACEBOOK e INSTAGRAM dell'Associazione Mondo X)

Fr. Salvatore illustra la realtà in tutte le sue sfaccettature, chiede al Ministro una Parola di incoraggiamento. Si intavola, poi, un dialogo toccante con i giovani e gli operatori, ci si ritrova infine attorno alla mensa eucaristica in una celebrazione domenicale che si conclude con un canto della tradizione sarda alla Madonna: Deus ti salvet Maria, più noto come “Ave Maria Sarda”. Un canto tradizionale, composto in dialetto lugudorese nel XVIII secolo, con una melodia semplice, in polifonia, ma dalle note così grevi che al solo ascolto, penetrano fin dentro le viscere, tanto più se si pensa che i “cantori” sono persone che, distrutte dalle dipendenze e in cammino per uscirne, invocano, con voce potente e accorata, la Madre di Dio e nostra per onorarla e chiederle sostegno e protezione. Viene immediato il parallelismo con Bonconte di Montefeltro, un penitente di cui Dante, nel V canto del Purgatorio, racconta della morte per sgozzamento, il cui corpo non fu più ritrovato ma che, qualche istante prima di spirare, ebbe la forza di pronunciare il nome di Maria, la madre di Dio, esprimendo il suo pentimento. Un angelo, immediatamente, venne a riprenderselo, sottraendolo alla morsa del diavolo che protestò per il perdono accordato in fin di vita solo per aver pronunciato il nome della Madonna e aver versato una lacrimuccia di contrizione. Maria: madre di misericordia! 

Il pranzo, familiare e molto ricco, ha concluso anche questa ultima visita del Ministro Generale in terra sarda, portando a compimento un itinerario che, per quanto breve cronologicamente, molto intenso sul piano carismatico e umano, segno incontrovertibile della presenza di San Francesco che, ancora oggi, continua a recarsi inter fratres, creando ponti e non alzando barriere, all’insegna della prossimità e della letizia, tratti squisiti di un Vangelo vivo e attuale!



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