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Apertura del Transito di San Francesco 03 Ott 2021

La pura e santa semplicità di Francesco, virtù che parla ad ogni epoca

Finalmente la festa di san Francesco! Attesa e desiderata! E che quest’anno è stato possibile vivere in presenza in una maniera degna. Sì, la pandemia ancora non ci ha lasciato e le misure di sicurezza continuano ad accompagnarci per garantire la giusta gestione dei flussi di pellegrini, ma la gente è accorsa numerosa, ordinata e con il cuore aperto per accogliere il messaggio del Poverello d’Assisi che la morte non è la fine di tutto, ma un passaggio, un “transito” appunto, verso un luogo dove la vita ancora continua, sebbene sotto un’altra forma che solo Dio sa.

Già dalla prima messa del mattino, alle h. 7.00, la Basilica di santa Maria degli Angeli ha visto tanta gente riempire le file di banchi che da troppo tempo spesso rimanevano vuote. Alle h. 8.00 ha presieduto la celebrazione eucaristica mons. Giuseppe Baturi, arcivescovo di Cagliari e vice presidente della conferenza episcopale italiana, con lui, oltre a tanti altri sacerdoti, il rettore del seminario regionale don Riccardo Pinna con tutti i seminaristi della Sardegna. Un segno semplice e concreto della devozione e della vicinanza che i pellegrini sardi hanno verso san Francesco.

Alle h. 9.30, presso il refettorietto del convento, come ogni anno si è tenuto un momento di testimonianza dove si è assegnato il riconoscimento “Rosa d’argento 2021, donne del nostro tempo testimoni di fede, speranza e carità” alla signora Cecilia Mancone. La Conferenza Episcopale Sarda, indicando Cecilia, ha inteso sottolineare la sua testimonianza, la sua forza morale e spirituale, evidente nella scelta - condivisa con la famiglia - di chiedere l’affidamento nel 2010 di una bambina con un anno di vita, affetta da un grave ritardo nello sviluppo psicomotorio. Ancora una volta i frati della Porziuncola, il comune di Marino e di Assisi con tante associazioni del territorio, hanno voluto ricordare l’impegno dell’amica di san Francesco Jacopa de’ Settesoli.

Alle h. 10.30 è partito dal palazzetto dei capitani del popolo, accanto alla Basilica, il corteo civile che è entrato in Chiesa, salutato all’entrata dal custode del Convento fr. Massimo Travascio, per prendere parte alla solenne celebrazione eucaristica nel “Transito di san Francesco” presieduta dal ministro provinciale della provincia religiosa di Umbria e Sardegna, fr. Francesco Piloni.

Nella sua omelia il ministro Provinciale, salutando tutti i pellegrini sardi, gli amici di Marino e e gli altri convenuti, ha affermato come sia fondamentale rimettere al centro la “pura e santa semplicità” di san Francesco. Una virtù che è capace di mostrare il vuoto della cultura di oggi e di contestare tutto ciò che è apparenza senza far rumore. Semplice è colui che è “senza pieghe”, che non ha grinze, sacche di buio dentro di sé, che è genuino, che è quello che vedi, come san Francesco.

Ci aiuti il Poverello di Assisi a vivere questa festa, così come la nostra vita, proprio nella genuinità che ci ha insegnato, per essere veri di fronte a Dio, a noi stessi e agli altri.



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