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Omelia del Ministro provinciale per l'Assunzione della B.V.Maria 16 Ago 2019

La Vergine Maria Assunta è primizia della creazione nuova e speranza per tutti noi

“Questa solennità della Vergine Maria è una solennità dal sapore pasquale, il cielo tripudia per l’ingresso nella gloria di Dio dell’Immacolata Madre di Dio e tutta la creazione si rallegra perché in Maria Assunta in cielo in anima e corpo e innalzata accanto al suo figlio Risorto, iniziano i cieli nuovi e la terra nuova”.

Con queste parole, p. Claudio Durighetto, Ministro provinciale dei Frati minori di Umbria e Sardegna ha aperto, in Porziuncola, la sua omelia nella solenne celebrazione della Beata Vergine Maria Assunta.

Ad una Basilica colma di fedeli che già da ieri sera hanno iniziato a prepararsi con una Veglia di preghiera, p. Claudio ha ricordato che “la solennità odierna ci aiuta a collocare la nostra speranza nei cieli e ci ricorda che non possiamo pretendere che le cose si aggiustino tutte quaggiù perché non ci può essere un paradiso sulla terra e – ha continuato – chi l’ha voluto creare a tutti i costi, questa in fondo e la pretesa di tutte le ideologie politiche e dei vari giustizialismi, ha realizzato invece l’inferno sulla terra”.

A proposito della speranza che anima e deve animare la vita dei cristiani, ha ricordato che “la nostra speranza è nei cieli e perciò non dobbiamo scoraggiarci mai non dobbiamo mai perdere la speranza”.

I cristiani hanno un ruolo unico nella custodia del creato, p. Claudio ha insistito tanto sulla necessità di “cercare di anticipare sulla terra, per quanto possibile e con l’aiuto dello Spirito Santo, l’armonia e la pace che sono proprie del cielo, diventando noi stessi e pagando il prezzo di essere operatori di pace, di comunione e di solidarietà […] con il dovere di custodirlo con rispetto e cura come Dio vuole”.

Il Ministro ha inoltre messo in guardia dal rischio, a tal proposito, “di farne una nuova religione assolutizzando i diritti della natura, dell’ambiente e degli animali contrapponendoli e rendendoli prevalenti rispetto a quelli dell’uomo, il quale – ha ricordato – è posto da Dio al vertice della creazione come in un giardino per coltivarlo e custodirlo”.

A conclusione della sua omelia, ricordando la recente scomparsa di una giovane e nota giornalista e conduttrice televisiva, ha citato un passaggio di una sua recente dichiarazione nella quale raccontava come l’esperienza della sua malattia le avesse permesso di vedere la vita da un’altra prospettiva, di incontrare un Dio che ci chiama a nuove sfide, non perché cattivo ma sempre col desiderio di farci diventare persone migliori.



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