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I marciatori di Umbria e Sardegna “scalano” San Terenziano 30 Lug 2019

Lasciarsi guidare dalla Parola di Dio, luce che illumina il cammino

Una nuova giornata di cammino ha portato i marciatori di Umbria e Sardegna – dopo un cammino a tratti molto impegnativo a causa del dislivello – a San Terenziano. Ai giovani è stato chiesto, partendo dalla tappa intermedia di Ponte Rio di entrare sempre più nella dinamica dell’offerta, di non lasciare che la fatica e il sacrificio della salita cadesse invano ma di offrire quel tempo come occasione per unire quella fatica a quella del Signore.

È questa la preghiera di offerta, di intercessione; questo ha motivato ancora di più il gruppo che sei sentito ancora più coinvolto e ha fatto ancora più fraternità intorno al desiderio di arrivare alla fine della tappa.

Protagonista della riflessione proposta ai giovani da p. Massimo Travascio è stata l’icona biblica del Profeta Isaia al capitolo 9, 1-2. Dio per bocca del profeta promette di rischiarare una volta per sempre le tenebre del suo popolo attraverso il dono di una luce che illumina e rischiara come stella luminosa il cammino. La stella che è in grado di guidare ogni uomo a Dio è la sua Parola. È un nuovo orizzonte di speranza verso cui l’uomo è chiamato a muoversi per poter ritornare al posto preparato per lui. La vita cristiana è questo: camminare essendo attenti, instancabili e coraggiosi verso un orizzonte che diventa meta.

La parola orienta il cammino, nutre e rigenera la fede, rinnova continuamente i nostri cuori. Fidati della Parola, impara dalle Scritture il linguaggio di Dio – questo il messaggio – la luce della Parola guida i passi di chi l’ascolta. Chi accoglie la rivelazione divina della scrittura sa di non essere mai solo perché la parola di Dio lo raggiunge, abita il suo cuore e gli dona occhi per vedere, credere e lasciarsi guidare all’amato.

Dio ha un progetto per la nostra vita e per la vita del mondo e ci manda dei segni concreti che a noi a volte possono non interessare perché vogliamo fare da soli: il no del re Acaz all’invito del profeta Isaia di chiedere un segno per il suo popolo, è il simbolo dell’uomo che basta a se stesso: è il peccato di origine (Gen 3). Anche noi a volte ci nascondiamo dietro una falsa religiosità per poi fare per nostro conto... L’atteggiamento giusto da avere nei confronti della parola prevede di mettersi sotto l’azione dello Spirito, l’umiltà, la fedeltà, lo stupore e il desiderio di condivisione.

La serata ha visto i marciatori riunirsi in gruppi, ognuno dei quali ha il nome dei personaggi biblici – Mosè, Giuseppe, Pietro, Paolo, Maria Maddalena, Root e Sara – uomini e donne che hanno trovato la verità di loro stessi spostandosi ed entrando nel posto che Dio aveva assegnato loro.



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