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Solennità di Natale alla Porziuncola 2022 26 Dic 2022

Nel presepe Dio si “nasconde” per farsi trovare

Alla Porziuncola, dopo la Veglia nella notte di Natale, la celebrazione eucaristica del giorno di Natale delle 11.30 è stata presieduta dal M.R.P. Francesco Piloni. Nell'omelia il provinciale ha ricordato come in questo giorno ci sia un'atmosfera di commozione accompagnata dal disincanto dell’ordinarietà che torna sempre troppo presto. Diventando adulti, sembra che il Natale sia una realtà che dona gioia e pace, ma solo in questo breve periodo dell’anno. Di fronte a tutto questo, il bambino di Betlemme è il volto di un Dio innamorato che non ci vuole lasciare perdere. Egli si mette alla mia ricerca, per trovare li dove sono. Dio si “nasconde” nel presepe per farsi trovare, si fa bambino affinché noi non abbiamo paura di lui. Noi forse siamo abituati a fiumi di parole sul senso della vita, e invece, la Vita si fa bambino perché lo possiamo incontrare. Nel presepe siamo chiamati a prenderci cura del bambino e dell’amore. Facendo questo possiamo sperimentare che è possibile amare da Dio. Anche se è un amore per cui non c’è posto nell’alloggio, la sua presenza è sempre certa. Dio nel presepe mette in crisi il modo di essere uomini “complicati” con la sua semplicità, umiltà e verità. Il Ministro ha terminato la sua omelia esortando di visitare con sempre maggior entusiasmo l’amore di Betlemme.

Il giorno di natale si è poi concluso con i secondi Vespri di Natale presieduti dal M.R.P. Francesco Piloni. Il ministro, nella sua riflessione, ha ricordato lo straordinario dono dell’Incarnazione, di un Dio che si fa come noi. Incontrando Gesù, noi possiamo imparare come amare. San Francesco, nella notte di Greccio, vorrebbe che il mondo fosse un presepe, dove tutti convergessero verso la culla del bambino Gesù. Il santo di Assisi comprende che Gesù non è presente solo a Betlemme, ma ovunque. E’ presente tutte le volte che permettiamo allo Spirito di incarnarsi

Se la fede non è contagiosa, è solo una realtà che isola e che non intacca le vite degli altri. I nostri sensi devono essere “assediati” dalla bellezza di Dio, di un Dio che si fa carne. La forza del Cristiano è lasciare che anche altri possano gustare la straordinarietà di Dio, cioè farsi testimoni del suo amore. A questo punto dobbiamo fare attenzione, perché non siamo noi a fare il bene, ma è il Bene a fare noi. Noi siamo plasmati dal Bene. A noi è dato solo di arrenderci alle “gravidanze” improvvise del Bene, come ha fatto la Vergine Maria. Solo arrendendoci a questo amore saremo in grado di testimoniare un Amore che ci supera.



Celebrazione eucaristica Francesco Piloni Ministro provinciale Natale Porziuncola

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