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Professione Solenne di fra Filippo Jacolino 14 Set 2020

“Noi viviamo per il Signore!”

“Mi affido con tutto il cuore a questa fraternità”, così a un certo punto della formula della Professione solenne, fra Filippo Jacolino ha proclamato davanti all’assemblea e ai frati riuniti in Basilica, diventando così membro a tutti gli effetti della Provincia religiosa di san Francesco dell’Umbria.

Una gioia grande quella di accogliere un nuovo confratello nella famiglia francescana che cerca, sull’esempio di san Francesco di Assisi, di annunciare il Vangelo di Gesù Cristo al mondo intero. Una gioia condivisa con i genitori, parenti, amici e confratelli di fra Filippo che sabato pomeriggio 12 settembre si sono riuniti laddove san Francesco ha dato inizio alla prima fraternità: la Porziuncola.

Ha presieduto la celebrazione eucaristica il nuovo Ministro Provinciale fra Francesco Piloni con il nuovo Custode del convento della Porziuncola fra Massimo Travascio e il maestro degli studenti fra Gianpaolo Masotti insieme a molti confratelli della Provincia.

Fra Francesco Piloni, durante l’omelia, ha sottolineato la potenza di “quell’eccomi” detto a voce alta da fra Filippo all’inizio della celebrazione, segno di disponibilità a continuare il progetto di Dio su di lui. Un “eccomi” che fa risuonare quello della Vergine Maria a Nazareth e che risplende poi negli “eccomi” di Francesco e Chiara d’Assisi che qui in Porziuncola hanno iniziato la loro vita di consacrazione al Signore Gesù.

Il donarsi di fra Filippo in questo tempo di precarietà e pandemia, ha ribadito il nuovo ministro Provinciale, ci ricorda tre elementi importanti: la preziosità della libertà umana che desidera legarsi a Dio per volare più in alto; il bisogno di fraternità che è insito nel nostro DNA e che non possiamo tacere nonostante tutto; il saper ringraziare e perdonare anche se toccati da “sorella morte” che ci impaurisce.

Siamo persone immensamente amate e lo comprendiamo guardando come Dio ci ha perdonato “quando eravamo ancora nei peccati”, il Suo perdono ci precede sempre e ci muove a conversione continua. Così il passo del Vangelo (Mt 18, 21-35) proclamato durante la messa, dove il padrone condona il debito di 10.000 talenti al servo insolvente ci è faro e guida in questo crescere nella consapevolezza che solo sentendoci perdonati/amati potremo amare la nostra vita e benedirla e a nostra volta amare/perdonare il prossimo.

Fra Filippo, ti sosteniamo con la preghiera affinché tu possa vivere sempre più a fondo la tua consacrazione al Signore scoprendo la bellezza di questa vita di sequela!



Castità Eremo delle Carceri Filippo Jacolino Francesco Piloni Ministro provinciale Obbedienza Porziuncola Povertà Professione San Damiano

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