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Solennità dell'Assunta alla Porziuncola 16 Ago 2021

Pellegrini verso il cielo dove ci attende la Beata Vergine Maria

Quest’anno la solennità dell’Assunzione della B.V Maria in cielo si è arricchita nuovamente del momento dell’accensione del fuoco nella piazza della Basilica di Santa Maria degli Angeli. Alle ore 21.15 di sabato 14 agosto tanti pellegrini si sono radunati in fondo al vialone antistante la chiesa, dove le confraternite nel pomeriggio avevano preparato la legna per l’accensione. P. Massimo Travascio ha così potuto accendere il fuoco e affidare a Dio tutte le intenzioni di preghiera che i fedeli, durante l’anno, hanno lasciato in Porziuncola e nei santuari di Assisi.

La processione ordinata ha fatto poi il suo ingresso in Basilica, mentre la corale Porziuncola, diretta da p. Matteo Ferraldeschi, intonava i salmi della preghiera dell’Ufficio delle Letture e, in luogo dei responsori, i Tropari, antichi inni mariani. Dopo le 2 letture dell’Ufficio, il Custode della Porziuncola ha offerto la sua meditazione per entrare in profondità in questa festa mariana.

“La realtà stupenda dell’Assunzione di Maria – ha affermato p. Massimo – manifesta e conferma l’unità della persona umana e ci ricorda che siamo chiamati a servire e glorificare Dio con tutto il nostro essere; con l’anima, ma anche col corpo.” La provocazione è allora quella di alzare nuovamente lo sguardo a quel cielo che non incute più timore, non è più distante, ma vi risiede la nostra Madre che ci ricorda che siamo fatti per la gioia.

Il giorno successivo, la solennità dell’Assunta si è dispiegata attraverso le celebrazioni eucaristiche, che sono state seguite sempre da un gran numero di fedeli. Alle 11.30 la santa Messa solenne è stata presieduta da p. Francesco Piloni, Ministro provinciale. Nella sua omelia, egli ha voluto osservare attraverso la Parola alcune chiavi fondamentali di ciò che significa essere figli di Dio e pellegrini su questa terra. 

In primo luogo, è fondamentale fare attenzione a ciò che ascoltiamo perché noi diventiamo proprio ciò che ascoltiamo. Se apriamo il nostro orecchio al Vangelo, saremo trasformati in buona notizia proprio come Maria. La seconda chiave è quella di mettersi in cammino guardando non la nostra impossibilità ma la possibilità di Dio, che rende feconda Elisabetta nella sua anzianità. Essa ci offre una terza chiave quando afferma: “Beata te che hai creduto!” La fede è ciò che ci permette di decidere come vivere gli eventi che accadono intorno a noi e inaugurare il paradiso già qui oggi. Infine, l’ultima chiave è il canto del Magnificat, il canto di chi si sente abbracciato dal perdono. “Che cosa c’è di più bello di due occhi che brillano dopo una confessione? – ha concluso il ministro – Forse ci sono gli occhi di tuo figlio, bello, pulito; gli occhi di tua moglie, che brillano ancora di amore. Sono la stessa espressione di un amore ritrovato, di un amore vissuto, di un amore che ti fa ripartire.” Il nostro Dio, infatti, è il Dio della ripartenza, che ci rimette in piedi e ci fa camminare con una destinazione che si chiama Paradiso, perché il nostro nome è già scritto in cielo, laddove la Vergine Maria si trova già e intercede per noi.



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