I giorni del Triduo pasquale sono stati un dono di grazia speciale per tanti pellegrini arrivati in Porziuncola, per i tanti giovani che hanno vissuto il Triduo santo con i frati del SOG e per tutti quelli che ci hanno seguito online.

I giorni del Triduo sono stati accompagnati dalla riflessione dei frati della Porziuncola. Giovedì santo fr. Stefano Orsi ha posto al centro della sua riflessione Gesù e il suo desiderio di curarci dall'amor proprio e dall’orgoglio presenti nella nostra vita e che ci impediscono di amare. Egli ci mostra che il vero amore è gratuito e passa dal servizio, dal chinarsi e prendersi cura delle ferite del nostro prossimo.

E' stato, come di tradizione, il Ministro provinciale dei Frati minori di Umbria e Sardegna, fr. Francesco Piloni, a presiedere la santa Messa nella Cena del Signore. Nella sua omelia, ha sottolineato come questo sia il momento dell’intimità di Gesù con i discepoli, il momento in cui li amerà al punto di lavare loro i piedi prima di essere tradito. Perché - come ha ricordato fr Francesco -  "la vera sfida è inginocchiarsi di fronte a coloro che ci hanno ferito, tradito, deluso o ci fanno piangere". Al termine della celebrazione, il Santissimo Sacramento è stato reposto nell’altare allestito davanti alla Porziuncola ed è stato possibile fermarsi in Adorazione per tutta la notte fino alle 6.00 del mattino successivo.

Fr. Emanuele Gelmi ha presieduto la preghiera del mattino del Venerdì Santo e ha esortato i fedeli a entrare nella Passione del Signore lasciandosi guidare dagli sguardi di coloro che erano sotto la croce di Gesù. Alle ore 15, fr. Giuseppe Muscerino ha presieduto la Via Crucis ripercorrendo i passaggi che hanno portato il Signore fin sul Calvario. Fr. Massimo Travascio, Custode della Porziuncola, ha presieduto l’azione liturgica della Passione di nostro Signore. Nella sua riflessione, ha evidenziato come la croce tolga qualsiasi dubbio riguardo all’amore di Dio: davanti a questa donazione ogni obiezione viene spazzata via. In serata, il parroco di Santa Maria degli Angeli, fr. Saul Tambini ha presieduto la "processione del Cristo morto", che ha percorso le strade del paese e concluso la preghiera davanti alla Porziuncola.

Il Sabato santo è stato introdotto dalla preghiera mattutina presieduta da fr. Cornelio Pallares, che ha messo in luce come in questa giornata la figura centrale che ci accompagna sia Maria che piange la morte del figlio e attraversa questi momenti custodendo il silenzio.

Il canto dell’Exsultet da parte di fr. Matteo Ferraldeschi con cui la Chiesa gioisce per la tutta la storia della Salvezza che vede il suo culmine nella resurrezione di Cristo ha introdotto la Veglia Pasquale presieduta da fr. Saul Tambini. Il parroco di Santa Maria degli Angeli ha sottolineato come ogni vicenda ascoltata nelle letture sia in stretta relazione con la nostra storia personale. Dio, infatti non ci abbandona nel sepolcro, nonostante alberghi nei nostri cuori un costante sospetto che ci porta a diffidare di lui e del suo amore per noi.

In una Basilica finalmente gremita di fedeli, il giorno di Pasqua, il Ministro provinciale fr. Francesco Piloni ha presieduto la messa solenne. Commentando il Vangelo, ha ricordato come la Pasqua annuncia una vita in pienezza perché ogni uomo è fatto per la questa vita piena. Per raggiungere questa vita c’è solo una strada: donare l’amore ricevuto.

Il giorno di Pasqua si è concluso con la preghiera del vespro presieduta dal Custode della Porziuncola, fr. Massimo Travascio. Commentando la lettura breve, egli ha evidenziato come il Cristo non è soltanto morto per noi, ma anche risorto per noi. In questo senso c’è uno stretto rapporto tra la sua resurrezione e la nostra perché siamo stati battezzati nella morte di Lui e dal nostro essere in Cristo nasce il titolo di Cristiani.

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