Con la preghiera dell’Ufficio delle Letture e delle Lodi, celebrate ieri mattina alle 7.30, i frati e i fedeli presente in Basilica hanno salutato l’inizio del giorno che introduce alla celebrazione del Triduo Pasquale.
Come ha sottolineato fra Adriano Bertero, che ha presieduto la preghiera all’altare papale, la mattina del Giovedì santo, pur non rientrando effettivamente nel Triduo, ne è in qualche modo il portale d’ingresso, la via che conduce ad un unico grande giorno, in quanto memoriale di ciò che si celebra in esso cioè la morte e risurrezione di Gesù Cristo. Egli, sommo Sacerdote che conosce bene le nostre infermità, ci capisce fin nel profondo del nostro cuore e ci accompagna quotidianamente. Non solo Egli ci sostiene nelle difficoltà, ma confonde finanche la morte, vincendola, e ci rende liberi, tutti, una volta per sempre.
La giornata è continuata poi con il lento passare dei pellegrini per il santuario; un clima ormai caldo e una brezza leggera hanno in qualche modo accompagnato i numerosi, attenti e amorevoli preparativi per rendere la Basilica e i pellegrini pronti a vivere la celebrazione del pomeriggio: la messa in Cœna Domini. Celebrazione vissuta già alle 16.30 dai frati dell’Infermeria provinciale e iniziata invece, in Basilica, alle ore 18.00 con la presidenza del Ministro provinciale fra Claudio Durighetto, la presenza dei frati sacerdoti della comunità e di tutti gli altri frati.
È il momento dell’istituzione dell’Eucaristia e del dono del sacerdozio ministeriale, mentre con il rito della lavanda dei piedi si manifesta come luogo della carità attraverso i suoi differenti ministeri e carismi. “Il Figlio dell’uomo non è venuto per essere servito, ma per servire e dare la sua vita in riscatto per molti”, in questo modo Gesù anticipa e spiega la sua morte, ha affermato nell’omelia padre Claudio, Gesù fa capire che la vita non gli viene strappata, ma che è Lui a donarla e questo atto d’amore trasforma l’ingiustizia in momento di salvezza per l’umanità intera. Questo dono viene affidato alla Chiesa perché lo celebri e lo rinnovi nell’Eucaristia: essa fa l’Eucarestia, ma è anche vero che l’Eucaristia fa la Chiesa, ne è il suo cuore e la fonte dell’unità. Il Ministro provinciale ha infine invitato a pregare di cuore per i sacerdoti, affinché possano amare come ha fatto Gesù, donandosi pienamente e senza condizioni; per le vocazioni al sacerdozio e alla vita religiosa, perché possano spendere la vita come servi del Regno di Dio; ed infine per le famiglie cristiane, affinché possano vivere nell’unità e nella carità che scaturiscono, per loro e per tutti, dall’Eucaristia.
La celebrazione si è conclusa con la solenne processione del ss.mo Sacramento all’altare della reposizione in Porziuncola per l’adorazione notturna proseguita fino alle 6.00 del mattino del Venerdì santo. Una notte che non sa di veglia funebre, ma di adorazione fervida e riconoscente al Cristo sempre vivo tra noi, qui ed oggi.
«Oggi, pensiamo soltanto all’amore di Dio»
Papa Francesco
Adorazione Adriano Bertero Claudio Durighetto Giovedì Santo Triduo pasquale
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