Mi presento, sono Fra Iuri Cavallero mi trovo stabilmente in Russia dall’Agosto del 2019 e sono parroco da Maggio 2021 a Pietroburgo dove vivono circa 5 milioni di persone. Nella città ci sono 7 Parrocchie cattoliche (6 latine e una bizantina) e i cattolici praticanti penso siano circa 2.000. La nostra Parrocchia è dedicata al Sacratissimo Cuore di Gesù, ma la chiesa (espropriata dallo Stato ai tempi sovietici) è perennemente chiusa per restauri e così la maggior parte dei parrocchiani si è dispersa o frequenta altre parrocchie. Una quindicina, però, è rimasta “nei secoli fedele” e con loro siamo stati accolti dai fratelli Conventuali: la chiesetta del loro monastero, infatti, (dedicata a s. Antonio di Padova!) non è parrocchiale e quindi hanno orari che ci permettono di incastrare i nostri. Celebriamo insieme alla loro comunità il martedì e giovedì sera, mentre la Domenica ognun per sé... e Dio per tutti!
Da quando sono diventato parroco ho subito cercato di lavorare insieme alla gente, ascoltando i loro bisogni e partendo dalle loro potenzialità. Devo subito dire che in questo sono partito avvantaggiato proprio dal fatto che siamo meno di venti persone... quindi è abbastanza facile radunarci tutti, discutere, prendere insieme le decisioni eccetera. Così, per esempio, durante lo scorso anno pastorale ci siamo incontrati più volte per il cammino sinodale e, su richiesta dei parrocchiani, abbiamo organizzato un paio di ritiri di un giorno (uno in Avvento e uno in Quaresima) e un pellegrinaggio alla Parrocchia di Velikij Novgorod, a circa tre ore di treno da qui, per la festa patronale dei ss. Pietro e Paolo. Un paio di settimane fa, invece, si è tenuta una delle periodiche assemblee pastorali in cui il Vescovo raduna tutti i sacerdoti, i religiosi e i laici che svolgono qualche incarico ecclesiale: abbiamo discusso della Lettera apostolica “Desiderio desideravi” sulla formazione liturgica (appena tradotta in russo dalla Commissione interdiocesana)... tenete anche conto che qui la Chiesa cattolica è rinata 30 anni fa dopo 70 anni di clandestinità... quindi c’è ancora molto da fare, non c’è ancora una “identità cattolica locale” ben formata.
Ad ogni modo, il Vescovo ci ha invitati a curare la formazione liturgica nelle parrocchie e così a Gennaio vorrei proporre ai parrocchiani una piccola serie di incontri sul rito della Messa, per viverla con più consapevolezza. Già lo scorso anno abbiamo “messo su” il gruppo dei Lettori e ho cercato di dare loro alcune dritte. Domani, finalmente, riuscirò ad andare a trovare Jadviga (un’anziana parrocchiana inferma che da anni non esce di casa) per confessarla e portarle la Comunione prima di Natale. Lei non ha nessun parente in Russia, solo una badante che “si prende cura” di lei ma che pare se ne stia approfittando, creando difficoltà tali che da mesi non ero più riuscito a farle visita! Ora è saltata fuori la figlia di questa badante e pare sia un po’ più ragionevole: abbiamo parlato al telefono e siamo riusciti, appunto, ad accordarci per domani. Speriamo bene! Ecco... di per sé una vita normale, forse vi sembreranno tutte cose anche banali... ma da ormai nove mesi a questa parte la “normalità” ha un sapore strano, oserei dire surreale. Viviamo continuamente nella tensione per “qualcosa” che potrebbe succedere da un momento all’altro: chiamata alle armi, dichiarazione dello stato di guerra, espulsione degli stranieri, leggi di limitazione della libertà... A volte ho pensato che in queste condizioni sia assurdo organizzare qualunque attività pastorale... ma grazie a Dio (e anche all’aiuto degli stessi parrocchiani) ho saputo riconoscere la tentazione e capire, anzi, quanto sia importante non dico “vivere come se niente fosse”, ma rimanere quotidianamente fedeli alla speranza e alla chiamata a vivere, testimoniare e annunciare l’Amore di Gesù per tutti e per ciascuno... per ognuno di noi e, contemporaneamente (che scandalo!), anche per i nostri nemici. A maggior ragione ora.
A volte, poi, il Signore mi presenta delle occasioni “fuori schema” e io, purtroppo, me le lascio sfuggire... come un paio di settimane fa, quando ero uscito, ormai quasi di notte, per comprare al volo una cosa che avevo dimenticato (molti negozi di alimentari sono aperti 24/7)... non avevo messo l’abito e per strada sono stato avvicinato da una prostituta: ero di fretta e mi sono limitato a rifiutare educatamente il suo invito... ma poi, terminati i miei acquisti, mi sono detto “Ma perché non mi sono fermato anche solo 30 secondi per annunciarle che Gesù le vuole bene?!?” ... Mi sono confessato per omissione... e prego che il Signore le mandi un altro “angelo” meno distratto di me.
Adesso, naturalmente, in parrocchia ci stiamo preparando al Natale... in un contesto che di natalizio ha ben poco: non solo perché qui il Natale cattolico non fa parte (nel bene e nel male) della “cultura di massa”, ma anche perché ora le spese militari assorbono gran parte del denaro pubblico e quindi quest’anno addobbi e luminarie (di Capodanno, non di Natale) sono ridotti al minimo. Ma sappiamo tutti che il Signore desidera prima di tutto nascere in ciascuno di noi... e così Domenica abbiamo tenuto, anche quest’anno, il nostro ritiro d’Avvento: ci siamo ritrovati alle 10,30, alle 11 ho tenuto una breve catechesi, poi Messa e Adorazione, alle 14 pranzo condiviso, alle 15 Coroncina alla Divina Misericordia (qui i cattolici son tutti più o meno di origine polacca!) e poi un piccolo incontro biblico con sr. Anna FMM (la nostra catechista) mentre io mi sono messo a confessare. Alle 16,30 condivisione e poi tutti a casa. Ha partecipato una decina di persone e sono stati tutti contenti.
Grazie dell’attenzione, che Dio ci benedica
San Pietroburgo, 6 Dicembre 2022 s. Nicola
Iuri Cavallero Missione Russia Testimonianza
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