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Diario di viaggio di Fr. Francesco Piloni – Terzo giorno della visita canonica a Cuba 10 Apr 2025

San Lazzaro e i lebbrosi di Cuba: dove il dolore incontra la benedizione

Santuario Nazionale di San Lázaro Continua, a Cuba, la visita canonica del Ministro provinciale fr. Francesco Piloni. Un viaggio in una terra piena di contraddizioni ma abitata da un popolo che conserva con dignità la sua fede, e la sua forza.

Le parole del Ministro, nel terzo giorno, si concentrano a descrivere con stupore la realtà del santuario di San Lazzaro, a pochi chilometri dall’Havana. Un luogo dove «milioni di persone arrivano nella notte tra il 16 e il 17 dicembre, ma anche ogni giorno dell’anno, per deporre ai piedi del Santo le loro sofferenze». Chi è questo Lazzaro? «Forse il fratello di Marta e Maria, ma più probabilmente il povero della parabola di Luca, coperto di piaghe, che il ricco epulone ignorò. Forse un vescovo dimenticato. Qui, è tutti e tre insieme». 

Un santuario tra sincretismo e Vangelo 

Le pareti del santuario raccontano secoli di storia cubana: l’Africa arrivata con la tratta degli schiavi, il cattolicesimo coloniale, la Santeria che mescola santi cristiani ed animismo. «Non vengono solo i battezzati, vengono tutti», racconta Fr. Francesco. «Perché qui sanno che San Lazzaro accoglie le piaghe di tutti. È un luogo dove Dio riceve le loro sofferenze e dove hanno la certezza di essere ascoltati». 

Dietro il santuario, sorge l’antico lebbrosario del Settecento, oggi clinica dermatologica: qui si accudiscono ancora i malati senza famiglia. «Alcuni sono ex lebbrosi rimasti qui perché nessuno li voleva. Altri sono pazienti che tornano a casa dopo le cure. Ma questo posto è un segno: Cristo non scappa davanti alle ferite». 

«La notte della festa, i nostri frati si uniscono a una folla sterminata», racconta il Ministro Provinciale. «Pellegrini, giovani e anziani, credenti e lontani, tutti inginocchiati: chiedono benedizioni e portano qui le loro sofferenze, il loro dolore, che si trasformano in preghiera». 

Nel pomeriggio, dopo la visita al Nunzio Apostolico Monsignor Antoine Camilleri, fr. Francesco ha incontrato una terziaria francescana e suo fratello, «così debole da non reggersi in piedi e malnutrito, come tanti qui». I frati gli hanno portato una sedia a rotelle, arrivata a fr. Matteo grazie a un sacerdote amico.

«Qui la carità vincerà» 

La giornata si chiude con una certezza: «A Cuba, la speranza non è un’illusione». Scrive Fr. Francesco: «Noi frati accompagniamo questo popolo dentro la verità di un Dio che non si dimentica mai di nessuno. Poco per volta, credo che davvero qui la carità vincerà, perché è più forte di tutto, e resterà sempre l'amore». 



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