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...il lupo dimorerà insieme all’agnello 23 Feb 2019

Beati gli operatori di pace

Quello della pace, specie nel secolo XX, è stato un argomento bistrattato. Due guerre mondiali, le rivoluzioni sociali provocate dal marxismo ateo hanno letteralmente ricoperto il pianeta di milioni di cadaveri e di un’infinita quantità di macerie. La sete di giustizia è rimasta insoddisfatta, la pace si è volatilizzata fino a disperdersi nei rivoli delle guerre locali, delle inimicizie sanguinose tra le etnie, negli orrori delle “pulizie etniche”…

La domanda di pace è diventata spasmodica; l’esigenza che la pace non sia solo un pretesto per incrementare il commercio delle armi, ma una realtà offerta all’uomo di ogni razza, di ogni cultura, di ogni latitudine, oggi è condivisa da tutti. Manca solo l’accordo sui mezzi e i modi per realizzare questo ideale proposto a Betlemme dagli angeli sulla grotta dove nacque Cristo, “il principe della pace”.

Questo sogno potrà concretizzarsi se gli uomini seguiranno Francesco nel rimeditare proprio l’evento di Betlemme, nella maniera più semplice, più povera, ma con la determinazione di voler andare fino in fondo verso la piccolezza del Figlio onnipotente di Dio, divenuto bambino.

Se i grandi della politica, detentori del potere, padroni di armi capaci di cancellare la vita dal pianeta, ascolteranno almeno per un momento frate Francesco, allora spunterà la vera pace, quella descritta dall’antico profeta: «…il lupo dimorerà insieme all’agnello; il leone si ciberà di paglia come il bue; il lattante si trastullerà sulla buca dell’aspide; il bambino metterà la mano nel covo di serpenti velenosi» (Is 11, 6-8). Se, come fece Francesco, i potenti cercheranno di mettersi all’ultimo posto, di servire la famiglia umana, allora ci sarà la vera pace. Sarà possibile questo?

Francesco divenne amico del Sultano d’Egitto in guerra con i cristiani, trasformò i briganti di Montecasale, ricevette in dono da un potente – il Conte Orlando – il Monte della Verna, unicamente per potervisi ritirare a pregare… Nonostante tutte le maldicenze, le creature umane del nostro tempo non sono peggiori di quelle incontrate da Francesco. E lui le cercherà, le inseguirà fino a condurle a Greccio, a Betlemme, dove re e pastori si fermarono dinanzi al Bambino.  



Pace San Francesco

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