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Ordinazione presbiterale di 5 frati minori in Porziuncola 18 Ott 2020

Cristo, è lui che cerco e desidero

“Cristo, morto per me, Cristo, risorto per me: è lui che cerco e desidero”, con queste parole, dell’antifona del Benedictus delle lodi mattutine di sabato 17 ottobre, fr. Francesco Piloni, ministro provinciale dei Frati Minori di Umbria e Sardegna, alla fine della celebrazione, ha salutato con gioia l’ordinazione presbiterale di fr. Gianluca Busonera, fr. Alessio Mecella, fr. Matteo Paolo Polato, fr. Nazareno Romito, fr. Gianluca Zuccaro, avvenuta per l’imposizione delle mani e la preghiera consacratoria di mons. Domenico Sorrentino vescovo di Assisi-Nocera umbra-Gualdo Tadino.

Già con la Veglia di preghiera di venerdì sera, i cinque frati hanno iniziato ad entrare dentro la sproporzione tra i dono immenso di Dio e la loro piccolezza. Un momento di catechesi, con la Riflessione di p. Gianpaolo Masotti e poi un lungo momento di silenzio, in adorazione di Colui ad immagine del quale i cinque sono chiamati a conformarsi: l'eucarestia,

Una basilica composta ed ordinata come non mai, a causa delle restrizioni dovute all’emergenza Covid-19, ha accolto ieri l’offerta della vita dei 5 frati minori che, dopo un percorso durato diversi anni, hanno detto un nuovo sì alla chiamata del Signore ad essere pastori e servi umili della Chiesa attraverso il ministero presbiterale.

Sì, proprio un’offerta continua è stata la celebrazione di questa eucarestia e la presenza dei genitori, degli amici, dei parenti, dei frati e di tante persone che hanno incrociato il cammino dei 5 frati, lo ha dimostrato chiaramente. Ognuna delle persone presenti aveva una ragione particolare per ringraziare Dio di queste vite donate e lacrime miste di gioia ed emozione si sono viste soprattutto sulle guance delle madri: ringraziamo Dio che ancora riscalda ed infiamma i nostri cuori!

Mons. Domenico, sempre felice di accogliere nuovi sacerdoti nella Chiesa di Dio, prendendo spunto dal vangelo della XXIX domenica del tempo ordinario (Mt 22, 15-219), dove i farisei tentano di trarre in inganno Gesù, chiedendogli se è lecito pagare il tributo a Cesare, ha ribadito che tutte le cose hanno il loro cardine in Dio, non vi è contrapposizione tra il Signore e la vita, e il sacerdote è chiamato proprio a portare Dio-amore nella vita di questo mondo.

Questo è l’augurio sincero che facciamo ai nuovi 5 frati sacerdoti, di avere a cuore i cristiani che saranno loro affidati, guardando sempre anche a chi ancora non crede, per attirarlo a Dio con l’esempio e la Parola evangelica. Possiate avere un cuore da pastore, che cura il gregge, e mani da agricoltore, che semina e si prende cura del seme per fare molto frutto.



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