Gli attesi primi Vespri del 3 ottobre, con cui liturgicamente si apre la solenne festa del Patrono di Italia San Francesco, quest’anno sono stati benedetti della pioggia che ininterrottamente è scesa già dal primo pomeriggio, ma che non ha fermato pellegrini e fedeli accorsi numerosissimi dentro la Basilica di Santa Maria degli Angeli dove si conserva, oltre alla Porziuncola, anche la Cappella del Transito, luogo della morte del Poverello.
I pellegrini più numerosi sono stati quelli della Sicilia, che quest’anno è la regione di Italia che offrirà l’olio per la Tomba del Santo: a guidarli S.E. Mons. Corrado Lorefice, Arcivescovo di Palermo e Vice Presidente della Conferenza Episcopale Siciliana, che ha anche presieduto i solenni Vespri nella Basilica.
Riuniti per chiedere una nuova vita di perdono e pace
Il Custode della Porziuncola Fr. Massimo Travascio ha voluto innanzitutto esprimere un ringraziamento a tutte le autorità civili, religiose e militari che sono convenute per quello che è uno dei momenti più rilevanti della memoria di San Francesco. Tra i presenti, il Vicario Generale dell’Ordine dei Frati Minori Fr. Ignacio Ceja Jiénez, i ministri generali della famiglia francescana del Primo e Terzo Ordine Regolare, il Presidente della Regione Siciliana Onorevole Renato Schifani e numerosissimi sindaci tutti i comuni della Sicilia, tra essi il sindaco di Palermo Roberto Lagalla. «In un tempo in cui è urgente riscoprire più che mai il legame tra perdono e pace – ha detto Fr. Massimo – è particolarmente significativo essere qui alla Porziuncola e al luogo del transito di San Francesco per farci i pellegrini e chiedere che dalle ferite nostre e dalle ferite dell’umanità intera venga una vita nuova di riconciliazione e di pace».
La preghiera dei Vespri Solenni, accompagnata dall'organo dal Maestro Jacopo Zembi e dalla Corale Porziuncola diretta da Fr. Matteo Ferraldeschi, è stata resa più calorosa e partecipata proprio dal canto dei salmi, le letture bibliche e la proclamazione dello splendido e struggente racconto del beato Transito del Serafico Padre Francesco.
L’intensa spiritualità del Transito di Francesco
«Siamo accorsi da ogni parte d’Italia – ha esordito Mons. Lorefice nella sua omelia – e in particolare quest’anno dalla Sicilia, attratti dal luminoso transito di San Francesco per attingere e ispirarci alla sua vita, vissuta secondo la forma del santo Vangelo, ben consapevoli che la sua morte e il suo morire sono marcati da un’eccedenza tale da richiedere un’intensità spirituale umana che possiamo solo sfiorare… ma l’essere stasera convenuti alla Porziuncola - luogo del primo dell’ultimo respiro d’amore di Francesco per l’amore crocifisso - attenua questo scarto e dona un di più di grazia di comunione con lui, specchio di Cristo».
Francesco si prepara alla morte cantando, a morire nudo sulla santa terra nuda: così vuole essere restituito alla terra e all’abbraccio paterno e fraterno originario: la morte segna la totale consegna del suo corpo a Dio e ai fratelli. «Questo – ha continuato Mons. Lorefice – ci ricorda la leggenda minore “Fatti di terra per ritornare in nuda terra, per essere plasmati dalle mani di Dio, cittadini della nuova creazione della casa comune, trasfigurati anche noi” come Francesco e con Francesco».
La consegna dei doni presso la Cappella del Transito
A seguire Fr. Francesco Piloni, Ministro Provinciale dei Frati Minori di Umbria e Sardegna, ha ricevuto presso la Cappella del Transito i doni della regione Sicilia, tra cui opere d’arte locale, vasi artigianali, le tele pittoriche restaurate, oltre agli eccellenti prodotti enogastronomici della benedetta terra siciliana.
Il saluto del Vicario Generale
Il canto del Magnificat e alcune intense parole di ringraziamento del Vicario Generale dell’Ordine dei Frati Minori Fr. Ignacio Ceja Jiénez, hanno chiuso la toccante celebrazione: «Il nostro padre Francesco è stato nella sua vita, come nella sua morte, un segno, una testimonianza viva di quello che il Vangelo può fare nella nostra esistenza quando la accogliamo con fiducia e quando la accogliamo pienamente».
La veglia di preghiera
Nella notte, dopo la commemorazione del Transito dell’Assisiate, la basilica di Santa Maria degli Angeli si è nuovamente riempita di giovani provenienti dalla Sicilia e da ogni regione d’Italia per la consueta Veglia di preghiera, quest’anno presieduta da S.E. Mons. Pietro Maria Fragnelli, Vescovo di Trapani.
Dopo un’introduzione del Custode della Porziuncola, la preghiera è proseguita con la liturgia della Parola e, a seguire, una meditazione del Vescovo che ha esortato l’assemblea a intercettare le domande di vita, di senso e di futuro che ciascuno si porta dentro. Come Giovanni il Battista, quando incontriamo Gesù, è Lui che deve crescere e solo così la nostra vita potrà avere una svolta. Lo stesso Francesco lo ha vissuto personalmente e questa svolta, per lui, è stata il Cristo Crocifisso. Un’altra figura che il presule ha indicato è la Vergine Maria, il cui legame con il Cristo Crocifisso è stato il grande miracolo della sua vita. La preghiera si è conclusa con l’invito ai giovani di chiedere un miracolo proprio nel luogo in cui Francesco lo ha visto realizzare: la Porziuncola.
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