Siamo arrivati alla terza ed ultima tappa di questo itinerario sul lessico cristiano. Dopo aver meditato sul senso del pellegrinaggio cristiano come metafora del cammino di fede e sulla gratuità come misura dell'amore, vediamo adesso l'ultima parola che traccia il nostro cammino: la pazienza.
Non c’è pazienza senza fede. Pazienza cioè perseveranza e makrothymia, ovvero la capacità di guardare e sentire in grande, cioè arte di accogliere e vivere l’incompiutezza. La Scrittura attesta che la «pazienza» è anzitutto una prerogativa divina: secondo Esodo 34,6 Dio è makrothymos, «longanime», «magnanimo», «paziente» (in ebraico l’espressione equivalente suona letteralmente: «lento all’ira»). Il Dio legato in alleanza al popolo dalla «dura cervice» non può che essere costitutivamente paziente. Questa pazienza è stata manifestata compiutamente nell’invio del Figlio Gesù Cristo e nella sua morte per i peccatori, ed è ancora ciò che regge il tempo presente: «Il Signore non ritarda nell’adempire la promessa [...], ma usa pazienza (makrothymei) verso di voi, non volendo che alcuno perisca, ma che tutti giungano a conversione» (2 Pietro 3,9). La pazienza del Dio biblico si esprime al meglio nel fatto che Egli è il Dio che parla: parlando, dona il tempo all’uomo per una risposta, e quindi attende che questa arrivi alla conversione. La pazienza di Dio trova la sua espressione più pregnante nella passione e croce di Cristo: lì la dissimmetria fra il Dio che pazienta e l’umanità peccatrice si amplia a dismisura nella passione di amore e di sofferenza di Dio nel Figlio Gesù Cristo crocifisso.
Per il cristiano la pazienza è dunque coestensiva alla fede: ed è sia perseveranza, cioè fede che dura nel tempo, che makrothymia, «capacità di guardare e sentire in grande», cioè arte di accogliere e vivere l’incompiutezza. Questo secondo aspetto dice come la pazienza sia necessariamente umile. La pazienza è la virtù di una chiesa che attende il Signore, che vive responsabilmente il “non ancora” senza anticipare la fine e senza ergere se stessa a fine del disegno di Dio. Essa rigetta l’impazienza dell’ideologia e percorre la via faticosa dell’ascolto, dell’obbedienza e dell’attesa nei confronti degli altri e di Dio per costruire la comunione possibile, storica e limitata, con gli altri e con Dio. La pazienza è attenzione al tempo dell’altro, nella piena coscienza che il tempo lo si vive al plurale, con gli altri, facendone un evento di relazione, di incontro, di amore.
Oggi, nell’epoca stregata dal fascino del «tempo senza vincoli» – in cui la libertà viene spesso immaginata come l’assenza di legami, di vincoli, come possibilità di operare dei ricominciamenti assoluti dall’oggi al domani, che riportino a un incontaminato punto di partenza, azzerando o rimuovendo tutto ciò in cui prima si viveva, e anzitutto le relazioni e gli impegni assunti – può apparire così fuori luogo, e al tempo stesso così urgente e necessario, il discorso sulla pazienza: sì, per il cristiano, essa è centrale quanto l’amore, quanto il Cristo stesso.
Pazientare, cioè l’assumere come determinante nella propria esistenza il tempo dell’altro (di Dio e dell’altro uomo), è infatti opera dell’amore. «L’amore pazienta» (makrothymei), dice Paolo (1Cor 13,4). E la misura e il criterio della pazienza del credente non possono risiedere, in ultima istanza, che nella «pazienza di Cristo»(2Ts 3,5). Ecco perché spesso la pazienza è stata definita dai Padri della chiesa come la summa virtus (c f r. Tertulliano, De patientia 1,7): essa è essenziale alla fede, alla speranza e alla carità. Innestata nella fede in Cristo, la pazienza diviene «forza nei confronti di se stessi» (Tommaso d’Aquino), capacità di non disperare, di non lasciarsi abbattere nelle tribolazioni e nelle difficoltà, diviene perseveranza, capacità di rimanere e durare nel tempo senza snaturare la propria verità, e diviene anche capacità di sup-portare gli altri, di sostenere gli altri e la loro storia. Nulla di eroico in questa operazione spirituale, ma solo la fede di essere a propria volta sostenuti dalle braccia del Cristo stese sulla croce.
In questa difficile opera il credente è sorretto da una promessa: «Chi persevera fino alla fine sarà salvato» (Mt 10,22; 24, 13).
In ABCEDARIO DELLO SPIRITO, a cura della Redazione
dal n. 3/2016 della Rivista Porziuncola
Abecedario dello Spirito Massimo Travascio Pazienza Rivista Porziuncola
Articoli correlati
Tutti in paradiso
Presentiamo il programma delle celebrazioni e degli appuntamenti del Perdono 2024 e le parole indirizzateci dal Ministro generaleCustodi di bellezza accendiamo la speranza
La Sicilia ad Assisi per offrire l’olio sulla tomba di san FrancescoA Santa Maria degli Angeli il Convegno Interreligioso del Movimento dei Focolari
Per vivere insieme l’esperienza dell’Amore di Dio che si attua nell’amore reciproco, nell’ascolto, nella fiducia, nell’accoglienza e nella conoscenza gli uni degli altri, nel pieno rispetto delle rispettive identità.Sono con voi, per sempre
Domenica 2 giugno si è svolta la Solenne Celebrazione del Corpus DominiUn tuffo nella bellezza…INSIEME!
Alcuni frati del Convento Porziuncola, si sono recati alla Galleria Nazionale dell’Umbria per ammirare la mostra “L’Enigma del Maestro di San Francesco. Lo stil novo del Duecento Umbro”.Solennità del Corpus Domini alla Porziuncola
Il Programma 2024 delle Celebrazioni liturgiche in Basilica
-
12 Feb 2024Inizia il Tempo di grazia della Santa Quaresima
Prepariamo i nostri cuori all’ascolto orante della Parola
![](img/logo_aofm_2020.png)
Assisi
Porziuncola in S. MARIA DEGLI ANGELI
San Damiano - ASSISI
Eremo delle Carceri - ASSISI
Chiesa Nuova - ASSISI
Santa Chiara - ASSISI
Infermeria Provinciale
Casa “Papa Francesco”
Altre presenze in Umbria
Montesanto - TODI
Sacro Speco - NARNI
San Bartolomeo - FOLIGNO
San Francesco del Monte - PERUGIA
San Francesco - MONTELUCO
San Francesco - STRONCONE
San Giovanni Battista - CITTÀ DI CASTELLO
Santa Maria della Spineta - FRATTA TODINA
Santa Maria della Pietà - UMBERTIDE
Santa Maria della Misericordia - Ospedale di PERUGIA
Ss. Annunziata - AMELIA
Ss. Pietà del Farneto - COLOMBELLA
Missioni al Popolo
Altri Conventi
Monastère de Cimiez - NICE
Sant’Antonio di Padova - QUARTU S. ELENA
San Mauro - CAGLIARI
San Pietro - SASSARI
Santa Rosalia - CAGLIARI
San Gregorio VII - ROMA
Email: ufficiocomunicazioni@assisiofm.org - Informativa sulla privacy - Modifica impostazioni cookies