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Novena e celebrazioni a Santa Chiara 21 Set 2017

San Francesco e l’Eucaristia

Quest’anno la Novena, che nella Basilica di Santa Chiara in Assisi si terrà dal 25 settembre al 3 ottobre in preparazione alla solennità di san Francesco, avrà come tema l’Eucaristia e sarà costituita, come sempre, dalla celebrazione dei Vespri (alle ore 18.40 nella Cappella del Crocifisso), nei quali verrà inserito ogni giorno un adeguato spunto di riflessione.

San Francesco e l’Eucaristia: “Ogni giorno egli stesso viene a noi in apparenza umile” (FF 144). Percorrendo la preghiera del Vespro incontreremo tanti volti del Corpo del Signore, espressioni dell’unica Eucaristia. Contempliamoli con gli occhi e la disponibilità di Francesco perché anche la nostra vita, trasformata in perenne liturgia di lode, rifletta la luce della Pasqua di Cristo nascosta nel corpo e nel sangue dei fratelli. Adoriamoli, “offrendo i nostri corpi come sacrificio vivente, santo, gradito a Dio” (Rm 12, 1), affinché la nostra epoca sfigurata da tante prove, ritorni ad avvicinarsi a Cristo Gesù, unico Salvatore. Maria, donna eucaristica, modello di vita credente, ci ottenga nell’itinerario liturgico di questa Novena, un cuore silenzioso, raccolto, in ascolto della preghiera della Chiesa e dei nostri santi.

25 settembre: FRANCESCO, AMANTE DELLA VOLONTA’ DEL SIGNORE

Dal Commento al Padre nostro di S. Francesco:
270
Sia fatta la tua volontà, come in cielo così in terra (Mt 6,10): affinché ti amiamo con tutto il cuore (Cfr. Lc 10,27), sempre pensando te; con tutta l’anima, sempre desiderando te; con tutta la mente, indirizzando a te tutte le nostre intenzioni e in ogni cosa cercando il tuo onore; e con tutte le nostre forze, spendendo tutte le nostre energie e i sensi dell’anima e del corpo in offerta di lode al tuo amore e non per altro; e affinché amiamo i nostri prossimi come noi stessi, attirando tutti secondo le nostre forze al tuo amore , godendo dei beni altrui come fossero nostri e nei mali soffrendo insieme con loro e non recando alcuna offesa a nessuno (Cfr. 2Cor 6,3).

Da quando Francesco è divenuto discepolo di Gesù, il suo unico desiderio è stato quello di lasciarsi attirare “dentro di Lui”. Francesco voleva conoscerlo, voleva conoscere la sua volontà, voleva comportarsi in maniera degna di lui, per piacergli in tutto (Col. 1, 9-11). Desiderava ardentemente una comunione di vita con lui e la realizzava, affascinato, offrendogli “ pensieri ed affetti, parole ed opere” (Sacramentum Caritatis 71). Questo era il suo culto, la sua Eucaristia; mistero che “pervadeva ogni aspetto della sua realtà e trasformava tutte le circostanze (SC 71) perché fossero e dicessero la novità di Gesù e la sua eterna presenza tra noi.

Intercessione da inserire nei Vespri: Vivifica i nostri cuori nella carità, perché siano nella Chiesa, per intercessione del nostro P. S. Francesco, trasparenza eucaristica del Padre.

 

26 settembre: FRANCESCO E LA BEATITUDINE NELLA PERSECUZIONE

Dalla Regola non Bollata e dai Fioretti di S. Francesco
45
E tutti i frati, dovunque sono, si ricordino che hanno donato se stessi e hanno abbandonato i loro corpi al Signore nostro Gesù Cristo. E per il suo amore devono esporsi ai nemici sia visibili che invisibili, poiché dice il Signore: «Colui che perderà l’anima sua per me, la salverà per la vita eterna». (Lc 9,24.; Mt 25,46).
1836 […] Sopra tutte le grazie e doni dello Spirito santo che Cristo concede agli amici suoi, si è di vincere sé medesimo e volentieri per lo amore di Cristo sostenere pene, ingiurie e obbrobri e disagi; imperò che in tutti gli altri doni di Dio noi non ci possiamo gloriare […] ma nella croce della tribolazione e dell’afflizione ci possiamo gloriare[…].

Dalla Esortazione apostolica Sacramentum Caritatis (85)
[…] Offrite i vostri corpi (Rm 12,1). La prima e fondamentale missione che ci viene dai santi Misteri che celebriamo è di rendere testimonianza con la nostra vita. Lo stupore per il dono che Dio ci ha fatto in Cristo imprime alla nostra esistenza un dinamismo nuovo impegnandoci ad essere testimoni del suo amore. Diventiamo testimoni quando, attraverso le nostre azioni, parole e modo di essere, un Altro appare e si comunica. […] Il cristiano che offre la sua vita nel martirio entra nella piena comunione con la Pasqua di Gesù e così diviene egli stesso con Lui Eucaristia.
Ma anche quando non ci viene chiesta la prova del martirio, sappiamo che il culto gradito a Dio chiede intimamente questa disponibilità e trova la sua realizzazione nella lieta e convinta testimonianza, di fronte al mondo, di una vita cristiana coerente negli ambiti dove il Signore ci chiama ad annunciarlo.

Intercessione da inserire nei Vespri: Concedici, sull’esempio di S. Francesco e dei Ss. Cosma e Damiano, di annunciare e testimoniare l’eucaristia di Gesù.

 

27 settembre: FRANCESCO E LA SUA COMPASSIONE, RIFLESSO DEL SOMMO PASTORE

Dalla Vita seconda di Tommaso da Celano
763
Amava con maggiore bontà e sopportava con pazienza quelli che sapeva turbati da tentazioni e deboli di spirito, come bambini fluttuanti. Per cui, evitando le correzioni aspre, dove non vedeva un pericolo risparmiava la verga per riguardo alla loro anima. E soleva dire che è dovere del superiore, padre e non tiranno, prevenire l’occasione della colpa e non permettere che cada chi poi difficilmente potrebbe rialzarsi, una volta caduto. Oh, quanto è degna di compassione la nostra stoltezza! Non soltanto non rialziamo o sosteniamo i deboli, ma a volte li spingiamo a cadere. Giudichiamo di nessuna importanza sottrarre al Sommo Pastore una pecorella, per la quale sulla croce gettò un forte grido con lacrime.

S. Francesco in tutto contemplava il Sommo Pastore e contemplandolo diveniva uno con lui e i suoi sentimenti. Per Francesco il Sommo Pastore era il Buon Pastore sempre pronto a dare la vita per le sue pecorelle, sempre pronto a nutrirle e a difenderle con il suo Corpo.
«Bone Pastor, panis vere. Iesu, nostri miserere…». Buon Pastore, vero pane, o Gesù, pietà di noi: nutrici e difendici portaci ai beni eterni nella terra dei viventi. Tu che tutto sai e puoi, che ci nutri sulla terra, conduci i tuoi figli alla tavola del cielo. (Ecclesia de Eucharistia 62)
Nutrendosi di questo vero Pane, Francesco ha imparato ad amare chi era debole e chinandosi con compassione sulle debolezze dei suoi fratelli, li ha condotti con Gesù, Buon Pastore, alla tavola del cielo.

Intercessione da inserire nei Vespri: Tu che sei il Buon Pastore, vero Pane, rendici capaci di custodire la vita dei nostri fratelli nella Bontà del tuo amore. Per intercessione di S. Francesco e di S. Vincenzo de’ Paoli.

 

28 settembre: FRANCESCO E IL SUO AMORE PER LE ANIME

Dalla Vita seconda di Tommaso da Celano
758
La forza dell’amore aveva reso Francesco fratello di tutte le altre creature; non è quindi meraviglia se la carità di Cristo lo rendeva ancora più fratello di quanti sono insigniti della immagine del Creatore.
Diceva infatti che niente è più importante della salvezza delle anime, e lo provava molto spesso col fatto che l’Unigenito di Dio si è degnato di essere appeso alla croce per le anime. Da qui derivava il suo impegno nella preghiera, il suo trasferirsi da un luogo all’altro per predicare, la sua grande preoccupazione di dare buon esempio.
Non si riteneva amico di Cristo, se non amava le anime che Egli ha amato.

Dalla Lettera Enciclica Ecclesia de Eucharistia
“Nell’Eucaristia abbiamo Gesù, abbiamo il suo sacrificio redentore, abbiamo il dono dello Spirito Santo, abbiamo l’adorazione, l’obbedienza e l’amore al Padre […]. Il tesoro eucaristico che il Signore ha messo a nostra disposizione ci stimola verso il traguardo della sua piena condivisione con tutti i fratelli. Non disperdiamo questo tesoro, decisivo per la salvezza del genere umano, per la salvezza delle anime” (11, 60, 61).
Francesco attingeva la forza del suo amore per le anime nell’Eucaristia, mistero di fede e di comunione con Dio. La sua preghiera, la sua predicazione, la sua preoccupazione di dare il buon esempio, nascevano da una intimità umile con l’umile Gesù.

Intercessione da inserire nei Vespri: Concedici, sull’esempio di S. Francesco, di accogliere la grazia del tuo Spirito, per essere annunciatori credibili del Vangelo che salva.

 

29 settembre: FRANCESCO E LA SUA DEVOZIONE PER GLI SPIRITI ANGELICI

Dalla Leggenda maggiore di S. Bonaventura
1166
Agli spiriti angelici, i quali ardono di un meraviglioso fuoco che fa rapire in Dio e infiamma le anime degli eletti, era unito da un inscindibile vincolo d’amore. 785 Venerava con il più grande affetto gli angeli [...]. Diceva che dobbiamo venerare questi compagni che ci seguono ovunque e allo stesso modo invocarli come custodi [...].

Perché Francesco era unito da un’inscindibile vincolo d’amore con gli spiriti angelici? Perché la silenziosa forza del loro amore celebrava senza sosta alcuna «l’azione di grazie» a lode e gloria del Signore. Francesco ammirava il loro modo di stare con Dio e con gli uomini. Infatti questi spiriti celesti stanno perennemente in cielo, alla presenza del Dio Altissimo e perennemente sulla terra, sulla quale sono «inviati a vantaggio di coloro che devono essere salvati» (Eb 1,14).
Contemplando la loro gioia di essere culto gradito a Dio, Francesco insegna anche a noi ad essere Eucaristia, azione di grazie, «concelebrazione» (LG 50) in cui ci uniamo agli Angeli nel triplice canto: «Santo, Santo, Santo, il Signore Dio dell’universo».

Intercessione da inserire nei Vespri: Accresci la nostra gratitudine per il dono degli Spiriti celesti perché insieme con loro diveniamo una perenne liturgia di lode a te gradita.

 

30 settembre: FRANCESCO E I FRUTTI DELLA SUA PREDICAZIONE

Dalla Vita prima di Tommaso da Celano
384
Splendeva come fulgida stella nel buio della notte e come luce mattutina diffusa sulle tenebre; così in breve l’aspetto dell’intera regione si cambiò e perdendo il suo orrore, divenne più ridente. E finita la lunga siccità, e nel campo già squallido cresce rigogliosa la messe. Anche la vigna incolta comincia a coprirsi di fiori profumati e a maturare, per grazia del Signore, i frutti soavi di bontà e di bene. Ovunque risuonano azioni di grazie e inni di lode, e non pochi, lasciate le cure mondane, seguendo l’esempio e l’insegnamento di san Francesco, impararono a conoscere amare e rispettare il loro Creatore. Molti, nobili e plebei, chierici e laici, docili alla divina ispirazione, si recavano dal Santo, bramosi di schierarsi per sempre con lui e sotto la sua guida. E a tutti egli, come ricca sorgente di grazia celeste, dona le acque vivificanti che fanno sbocciare le virtù nel giardino del cuore. Artista e maestro di vita evangelica veramente glorioso: mediante il suo esempio, la sua Regola e il suo insegnamento si rinnova la Chiesa di Cristo nei suoi fedeli, uomini e donne, e trionfa la triplice milizia degli eletti.

Lo Spirito Santo, intimità di comunione con Dio, trasformando Francesco in artista e maestro di vita evangelica lo ha reso specchio di virtù. Guardando a lui possiamo conoscere la forza trasformante che l’Eucaristia possiede. Tutto in lui parla di Dio e diventa un segno bello e vivo della sua Presenza e della sua Sapienza. Quando siamo in comunione con il Signore, lo Spirito Santo è come se trasfigurasse la nostra vita e la rendesse feconda di frutti soavi di bontà e di bene.
Francesco, vera immagine di Dio, era riuscito a “restituire a ogni creatura la sua funzione, quella di lodare il suo Creatore. Ogni creatura e tutto l’universo materiale è un linguaggio dell’amore di Dio, del suo affetto smisurato per noi. Suolo acqua, montagne, tutto è carezza di Dio (Lettera enciclica Laudato si’ 84).

Intercessione da inserire nei Vespri: Tu che sei la Parola viva data alla nostra vita, disponici a servirla con la stesso amore con cui l’ha servita il nostro P. S. Francesco.

 

1 ottobre: FRANCESCO E IL SUO AMORE PER L’EUCARISTIA

Dalla Leggenda dei Tre Compagni
144
Ecco, ogni giorno egli si umilia (Cfr. Fil 2,8), come quando dalla sede regale (Cfr. Sap 18,15) discese nel grembo della Vergine; ogni giorno egli stesso viene a noi in apparenza umile; ogni giorno discende dal seno del Padre sull’altare nelle mani del sacerdote. E come ai santi apostoli si mostrò nella vera carne, così anche ora si mostra a noi nel pane consacrato. E come essi con la vista del loro corpo vedevano soltanto la carne di lui, ma, contemplandolo con occhi spirituali, credevano che egli era lo stesso Dio, così anche noi, vedendo pane e vino con gli occhi del corpo, dobbiamo vedere e credere fermamente che è il suo santissimo corpo e sangue vivo e vero.
145 E in tal modo il Signore è sempre con i suoi fedeli, come egli stesso dice: “Ecco, io sono con voi sino alla fine del mondo” (Mt 28,20).

Francesco vede e crede fermamente che il santissimo corpo e sangue vivo e vero di Cristo vuole rimanere tra noi; la sua presenza è segno chiaro del suo amore. Il sacramento eucaristico è la testimonianza di tale dedizione di Dio per gli uomini, il sacramento del suo amore presente, oggi nella nostra vita.
«Lui è qui come il primo giorno. Lui è qui in mezzo a noi come il giorno della sua morte. Eternamente lui è qui fra noi come il primo giorno. Eternamente ogni giorno. E’ qui fra noi per tutti i giorni della sua eternità».
(C. PÉGUY, Lui è qui. Pagine scelte. Cit. da PAOLO MARTINELLI in L’umiltà di Dio)

Intercessione da inserire nei Vespri: Accresci, per il dono della tua presenza eucaristica, amata e adorata dal serafico P. S. Francesco, la nostra confidenza in te, unico nostro salvatore.

 

2 ottobre: FRANCESCO E LA SUA DEVOZIONE AGLI ANGELI

Dalla Vita seconda di Tommaso da Celano
785
Venerava col più grande affetto gli angeli, che sono con noi sul campo di battaglia e con noi camminano in mezzo all’ombra della morte. Dobbiamo venerare, diceva questi compagni che ci seguono ovunque e allo stesso modo invocarli come custodi. Insegnava che non si deve offendere il loro sguardo, né osare alla loro presenza ciò che non si farebbe davanti agli uomini. E proprio perché in coro si salmeggia davanti agli angeli, voleva che tutti quelli che potevano si radunassero nell’oratorio e lì salmeggiassero con devozione.

In coro si salmeggia davanti agli angeli. Tutti, insegna Francesco, siamo invitati in coro a salmeggiare con devozione perché lì sono presenti gli Angeli che «sovrabbondano nel rendimento di grazie» (Col. 2,7). Quanta attenzione, quanto raccoglimento, quanto silenzio del cuore e del corpo devono abitarci per celebrare con devozione la liturgia della bellezza e della presenza di Dio in noi e fra noi!
“La Liturgia, come la Rivelazione cristiana è veritatis splendor. Nella liturgia rifulge il Mistero pasquale mediante il quale Cristo stesso ci attrae a sé verso la nostra vocazione: l’amore e ci chiama alla comunione” (Es. Ap. Sacramentum caritatis 35).
Ecco perché Francesco provava grande affetto per gli angeli. Essi sapevano bene davanti a Chi salmeggiavano!

Intercessione da inserire nei Vespri: Tu che ci fai dono degli Angeli e li poni sul nostro cammino come cantori della tua grazia, insegnaci per loro intercessione a renderti grazie per i tuoi innumerevoli benefici.

 

3 ottobre, Celebrazione dei Vespri con la commemorazione del Transito del Padre San Francesco
L’EUCARISTIA DI FRANCESCO

Mettiamoci, miei carissimi fratelli e sorelle, alla scuola dei Santi, grandi interpreti della vera pietà eucaristica. In loro l’Eucaristia acquista tutto lo splendore del vissuto, ci «contagia» e, per così dire, ci «riscalda» […].
Nell’umile segno del pane e del vino, transustanziati nel suo corpo e nel suo sangue, Cristo cammina con noi, quale nostra forza e nostro viatico e ci rende per tutti testimoni di speranza.
(Lett. Enc. Ecclesia de Eucharistia 62)
Nel corpo e nel sangue di San Francesco risplende la comunione con Gesù. Oggi, la sua luminosa santità si fa dono gratuito alla nostra vita, incoraggiando la nostra speranza di credenti in cammino incontro a Cristo.

Dopo una breve pausa di silenzio, segue la lettura del Transito del Padre San Francesco. (dal Proprio della Provincia Serafica di San Francesco d’Assisi)



Eucaristia Novena Protomonastero San Francesco Transito di San Francesco

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