Cari Fratelli,
il Signore vi dia pace!
Nel celebrare la festa del nostro santo fondatore, padre e fratello Francesco, ci sentiamo sempre affascinati dalla sua persona, dalla sua azione e dal suo messaggio. San Francesco, con la sua radicalità evangelica e nella sua autenticità umana, con la sua simpatia e cortesia fraterna verso tutte le altre realtà che lo circondavano, fu generatore e ispiratore di umanità, di un profondo legame di amore e rispetto con la Chiesa, la società e l’intera creazione.
In questa Lettera di celebrazione e di saluto a tutti voi, Fratelli, desideriamo soffermarci nel breve ed essenziale messaggio della Regola bollata (Capitolo 3, 10-11.) «Consiglio, poi, ammonisco ed esorto i miei frati nel Signore Gesù Cristo, che quando vanno per il mondo, non litighino ed evitino le dispute di parole e non giudichino gli altri; ma siano miti, pacifici e modesti, mansueti e umili, parlando onestamente con tutti, così come conviene».
Questo testo della Regola ci ricorda come noi, Frati Minori, dobbiamo «andare per il mondo», in questo nostro mondo di oggi, amandolo e accogliendolo con le sue luci e le sue ombre, guardando alle grandi sfide che esso presenta alla nostra vita e missione. Mai come oggi nella storia dell’umanità, l’uomo ha conseguito uno sviluppo culturale, scientifico e tecnologico così progredito e globalizzato. Questo lo rende capace di realizzare cose grandi e belle verso l’umanità e il pianeta, e contemporaneamente siamo anche testimoni di come tale potere egli lo possa utilizzare in una prospettiva unicamente egoistica, generando nuove forme di povertà, violenza, paura e conflitto tra gli uomini, e causando profonde ferite alla natura.
Questo testo della Regola ci ricorda che noi, Frati Minori, attraverso il nostro modo di vivere, dobbiamo essere testimoni di quel bene che l’essere umano è capace di esprimere, evitando nelle nostre stesse relazioni fraterne e sociali, i litigi e le dispute, coltivando invece la mitezza, la modestia, la mansuetudine, l’umiltà, l’onestà, e la pace tra di noi e verso tutti.
Francesco, con testi semplici e profondi, e con i suoi gesti concreti e significativi, ci ha offerto un ideale religioso e umano che dà un senso autentico e affascinante alla nostra vita, da assumere noi per primi e da trasmettere agli altri. Francesco fu un uomo che sapeva vedere e scoprire cosa stava accadendo dentro di lui e intorno a lui; fu uomo di ascolto, sempre attento alla voce di Dio e degli altri; fu uomo di incontro con chi lo circondava; fu uomo di accoglienza verso tutti e ancor più verso i più poveri e bisognosi; fu uomo di impegno nel suo ambiente, dilaniato dalle violenze e dall’esclusione delle persone.
Noi, Frati Minori, guardando a Francesco e al mondo d’oggi, possiamo offrire attraverso il nostro stile di vita e i grandi valori contenuti nella nostra spiritualità, un supplemento d’anima alla cultura del nostro tempo. Possiamo offrire anche un supplemento di fraternità, simpatia e cortesia, alla nostra società fratturata da tante ingiustizie e violenze. Risponderemo così alla vocazione ad essere instancabili annunciatori di Gesù Cristo, evangelizzatori che spronano ogni battezzato ad essere strumento di pacificazione e testimonianza credibile di una vita riconciliata (cf. EG 239). In questa nostra missione il dialogo – nelle sue dimensioni: ecumenico, interreligioso, e interculturale – è lo strumento potente che il Signore ha messo nelle nostre mani e di cui san Francesco è testimone, per fare delle nostre relazioni un incontro di pace, con la speranza di costruire una società giusta, accogliente e fraterna.
La forza attraente e suggestiva del nostro padre san Francesco si manifesta nella sua capacità di tradurre la Parola del Signore in termini non solo teologici, ma anche umani e sociali, vale a dire, vivendo il Vangelo simultaneamente in tutte le sue relazioni: verso Dio, verso gli uomini e verso gli esseri della Creazione. La Parola, così incarnata, ci donerà lo Spirito, capace di trasformare e illuminare le varie dimensioni della nostra vita: religiosa, sociale, politica, culturale, scientifica, economica e altre.
E noi oggi come possiamo continuare a tradurre questo tesoro evangelico e la nostra esperienza di Dio nella fraternità, in azioni e progetti concreti, a favore dei nostri fratelli e sorelle? Che cosa possiamo fare personalmente e in ogni nostra Fraternità ed Entità dell’Ordine in favore del dialogo, dell’accoglienza dei poveri, della cura del creato, al servizio del bene della Chiesa e dell’umanità?
Celebrare la festa di san Francesco significa per noi non solo cantare le sue lodi, ma anche lasciarci coinvolgere dagli appelli del Vangelo e del nostro mondo d’oggi, rinnovando la nostra vocazione francescana.
Anche noi come Francesco vogliamo essere, con la nostra vita fraterna, uomini di speranza. Quella speranza che è l’altra faccia dell’amore, perché chi ama sinceramente, attende l’imprevedibile. Vogliamo essere uomini che sanno guardare al bene più grande e possibile che Dio ha messo nel cuore di ogni persona e che può cambiare il corso della storia, secondo i progetti di Dio, sull’umanità e sul mondo. Vogliamo essere coloro che sperano e che potranno vedere e realizzare l’insperato. Vogliamo essere uomini di preghiera che attingono continuamente da Dio, sorgente di ogni speranza, quella luce che illumina ogni uomo, pacifica il suo cuore e lo apre ad una benevola reciprocità.
La speranza nel francescanesimo connota una speciale attitudine dinanzi alla vita, fatta di coraggio, spirito di creatività, volontà di rischio, spirito ottimista e impegno sociale. L’audacia, animata e sostenuta dalla speranza cristiana, è la grande testimonianza della presenza attiva di Dio nella Chiesa e nel mondo.
Il nostro serafico padre e fratello Francesco, con il suo esempio e la sua intercessione, ci aiuti a collaborare con tutti coloro che credono nella capacità creativa e solidale delle persone, per la costruzione di una società più umana, fraterna, cordiale e gioiosa. Ci ottenga di essere miti, pacifici e modesti, mansueti e umili, onesti tra di noi e con tutti, perché in tutto il mondo rifulga la bellezza e l’amore misericordioso di Cristo.
Buona festa!
Roma, 29 settembre 2016
Festa dei santi arcangeli
I vostri fratelli del Definitorio generale:
Fr. Michael Anthony Perry, ofm (Min. gen.)
Fr. Julio César Bunader, ofm (Vic. gen.)
Fr. Caoimhín Ó Laoide, ofm (Def. gen.)
Fr. Ignacio Ceja Jiménez, ofm (Def. gen.)
Fr. Nicodème Kibuzehose, ofm (Def. gen.)
Fr. Lino Gregorio Redoblado, ofm (Def. gen.)
Fr. Ivan Sesar, ofm (Def. gen.)
Fr. Lóránt Orosz, ofm (Def. gen.)
Fr. Valmir Ramos, ofm (Def. gen.)
Fr. Antonio Scabio, ofm (Def. gen.)
Fr. Aidan McGrath, ofm (Seg. gen.)
Sul sito dei Frati Minori è possibile scaricare il pdf della lettera in italiano, tedesco, inglese, spagnolo, francese, croato, polacco e portoghese.
Lettera Michael Perry Ministro generale San Francesco
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