Dal 5 al 9 febbraio a Stroncone si sono svolte le ricche celebrazioni per il transito del Beato Antonio Vici, patrono della città e simbolo di umiltà e austerità.
Il Santuario del Beato Antonio e la Casa dell’Ave Maria sono diventate per 5 giorni il cuore pulsante di un evento che, ogni anno, unisce la comunità locale in un momento di riflessione spirituale e di memoria storica, celebrando la vita straordinaria di un uomo che ha incarnato i valori più profondi dell'Osservanza francescana.
Una festa che si rinnova ogni anno
«Per il beato Antonio celebriamo due feste – chiarisce fr. Danilo Cruciani, guardiano del Convento di Stroncone –. Una è il 7 febbraio, la morte del Beato, festa liturgica. Mentre il 21 agosto si celebra il “ritorno” del Beato Antonio, ovvero la traslazione del corpo nel Convento, perché il beato è nato qui ma è morto a San Damiano nel 1461, dove rimase seppellito fino al 1809».
Attualmente la Fraternità che abita il Convento svolge il servizio di Santuario, Casa di Accoglienza Spirituale e Cappellania del Carcere. Fr. Danilo è anche presidente di Leccio di Disma, la casa di accoglienza istituita da poco più di un anno presso il convento, nata per offrire servizi di residenzialità temporanea e opportunità di formazione per detenuti: «Come sempre, anche quest'anno sono stati coinvolti nell’allestimento della festa, soprattutto nella preparazione delle candele, perché c'è la particolare devozione di “accendere lumi”, proprio come chiedeva il Beato Antonio». Nel Convento è presente la più antica formulazione scritta dell’Ave Maria in lingua latina, che si trova nel codice da bisaccia in uso dal beato Antonio (qui la storia).
L’inizio della festa
La festa si è aperta mercoledì 5 febbraio con la celebrazione presieduta da fr. Luca Baino OFM, Responsabile della comunità dei frati di Amelia, dando così inizio a una settimana di preghiera e meditazione.
Il 7 febbraio, giorno della memoria del Beato Antonio, è stato il Ministro provinciale dei frati minori di Umbria e Sardegna, fr. Francesco Piloni, a presiedere la Solenne Eucaristia alla presenza di numerosi fedeli, autorità locali e di Valter Stoppini, sindaco di Assisi, a sottolineare la forte unione della città di Francesco con il Beato Antonio. «I Santi – ha sottolineato fr. Francesco Piloni nella sua omelia – sono un grande dito puntato sul Crocifisso, cioè sull’unica persona in grado di rispondere alla domanda: cos’è l’essenziale?».
Il Beato Antonio ci ricorda la potenza della preghiera e dell’interiorità
Il Ministro ha ricordato che il Beato Antonio visse per 30 anni nell'Eremo delle Carceri di Assisi, come questuante: «Pregava e intercedeva per il mondo: pregare è sviluppare un potere che non verrà mai tolto. Questo ci deve ricordare che in questo mondo non dobbiamo avere paura di nulla.. se non di chi prega, perché il potere della preghiera crea uomini robusti, forti, che attraversano il tempo: il Beato Antonio ha scavato in profondità, è rimasto radicato in Cristo. La sua memoria ci ricorda il valore dell’interiorità e della profondità contro l’apparenza, la nostra cultura superficiale e vuota, sempre alla ricerca di novità, mentre l’uomo ha solo bisogno di verità».
“Stroncone: cuore caldo dell’Osservanza”
Il Santuario l’8 febbraio ha ospitato in serata un incontro speciale dal titolo “Stroncone: cuore caldo dell’Osservanza – i Beati Antonio Vici e Bernardino Aquilano da Fossa”, in cui la prof.ssa Letizia Pellegrini, introdotta da fr. Pietro Messa, ha presentato il libro Bernardino Aquilano e la sua Cronaca dell’Osservanza: con nuova edizione e traduzione a fronte (Milano, Edizioni Biblioteca Francescana), testo che illumina il percorso spirituale di uno dei protagonisti del movimento della riforma francescana.
Il pellegrinaggio “Sui passi del Beato Antonio”
Il 9 febbraio, infine, la festa si è conclusa con il pellegrinaggio “Sui passi del Beato Antonio”, alla presenza di numerosi fedeli e cittadini, con i tamburini della sfilata storica. Un cammino simbolico iniziato dalla sua casa natale, che ha attraversato le tappe più significative della sua vita, come quella della Chiesa di San Michele, dove ricevette il battesimo, e quella di San Nicola, a lui particolarmente cara.
Il Ministro provinciale dei frati minori di Umbria e Sardegna, fr. Francesco Piloni, ha guidato i fedeli nel pellegrinaggio, scandendo il suggestivo percorso di fiaccole e luci con brevi omelie di riflessione sulla vita del santo.
La vita di un santo, un cammino di fede
La festa ancora una volta è stata l'occasione di rinnovare l'impegno nella fede e nella testimonianza cristiana, seguendo l'esempio luminoso del Beato Antonio Vici, la cui vita austera e profetica continua a ispirare la comunità di Stroncone e tutti i fedeli che si riuniscono a celebrarne la memoria.
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