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La seconda serata del Settenario di Natale alla Porziuncola presieduta da fr. Giuseppe Gioia 19 Dic 2024

Giovanni Battista: il predecessore, il testimone

Nella seconda serata del Settenario di Natale alla Porziuncola (vedi la I serata), fr. Giuseppe Gioia, diacono della Provincia Serafica, ha presieduto la preghiera dei Secondi Vespri della IV Domenica di Avvento, riflettendo sulla figura del Battista: "Giovanni Battista: il predecessore, il testimone".

"Giovanni Battista, profeta e predicatore conosciuto del suo tempo - ha esordito fr. Giuseppe Gioia - sa che deve distinguere se stesso da “colui che deve venire”, perché l’orizzonte (e la direzione) verso cui tendono le sue parole da profeta non è se stesso, ma un altro: «uno più forte di lui»!
Giovanni battezzava per la conversione e il perdono dei peccati: il suo battesimo, dunque, era “segno” di conversione (di speranza) per chi voleva dare una svolta alla propria vita. Ma quando può avvenire una vera svolta nella nostra vita? Solo nel momento in cui speriamo che “qualcuno” si accorga del bisogno che abbiamo di cambiare il modo di vedere Dio e gli altri… di far “pulizia” dentro di noi. E oggi, questo “qualcuno” ha un nome: Gesù Cristo, Signore (Adonài)!"
 
"Gesù è il solo che si accorge di questa sensazione di fastidio che ognuno di noi avverte, di questa inadeguatezza di stare davanti a Lui, ma aspetta solo che noi la facciamo venire a galla!
Ecco perché abbiamo bisogno di un uomo “mandato da Dio”; affinchè possiamo aprire il nostro cuore sporco a colui che solo può renderlo pulito. Per poter “spianare la strada” a colui che deve venire, abbiamo bisogno del richiamo forte di un profeta credibile come Giovanni, e come tanti altri profeti del nostro tempo che hanno il coraggio di dire: «Io sono niente, Tu sei tutto! Sono meno di uno schiavo che slaccia i sandali del suo padrone». Eppure sembra proprio che diciamo il contrario: «io sono!» …e continuiamo a farci guerra, a togliendoci la vita, per difendere questo «io sono!»"

"Giovanni fa esperienza di Dio e comunica tale esperienza di fede viva (non la trattiene per se stesso), e questo è molto importante per noi, oggi, perché la fede non è altro che l’adesione di chi non vede alla testimonianza di chi ha visto. Giovanni è “voce”. Ma è una voce piena di significato, perché la nostra voce di figli di Dio, assume significato solo quando riesce ad esprimere e a comunicare Gesù".



Basilica di Santa Maria degli Angeli Giuseppe Gioia Natale Porziuncola Settenario Vespri

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