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Il capodanno 2014-2015 dei giovani con i Frati Minori di Assisi 01 Gen 2015

Lascia che Dio stravolga la tua vita con l’A.M.O.R.E.

Qui e Ora, Ora è Qui” è stato questo il tema del Capodanno dei Giovani 2015 festeggiato ad Assisi con i Frati Minori della Porziuncola e le suore che vi collaborano. Dopo la catechesi iniziale del tardo pomeriggio davanti alla Porziuncola, “Qui e Ora” sono state le coordinate nelle quali si è svolta la festa al Palasir di Santa Maria degli Angeli dove il Signore ha dato appuntamento a circa 2000 giovani.

Durante la festa, che si è svolta all’insegna di balli e canti, sono stati proiettati alcuni video di persone che testimoniavano la capacità di saper cogliere l’attimo e di sapersi donare in modo gratuito.

La vera protagonista, però, è stata la gioia, dono che manifesta la presenza dell’Emmanuele, del Dio-con-noi: per Davide Cerullo, invitato speciale della serata, è stata questa a portarlo alla conversione a Cristo. Il capodanno poi non poteva che continuare in Basilica con la Celebrazione dell’Eucaristia alle 23.30, dove radunati dal Risorto, si è aspettato il nuovo anno sotto lo sguardo di Dio misericordioso e in comunione con tutta la Chiesa per ringraziarLo per i tanti doni ricevuti nel 2014 e mettere nelle Sue sicure mani le nostre buone intenzioni di seguirLo nell’anno nuovo.

“Cosa posso dirvi ancora dopo tutto ciò che già avete ascoltato questa sera?”

Con questo interrogativo incomincia l’omelia padre Pietro Marini in una basilica gremita di giovani, desiderosi di un’ultima preziosa parola che possa guidare i loro passi nel 2015 appena incominciato.

Dio è amore continua padre Pietro “e chi sei tu, chi sono io, è scritto nelle lettere di questa parola, l’unica che Dio conosce”. E così scopriamo che siamo:

 

  • Accoglienza: perché da sempre siamo stati accolti, custoditi, come la nostra preziosa vita, pensata, voluta e sostenuta da Dio. È Lui che ci chiama da “sentirci accolti” a “diventare accoglienza” a nostra volta, per essere Suo strumento e continuare la catena del Suo “far sentire accolti” che cambia la vita.
  • Misericordia: perché ciascuno di noi è una povertà, ma guardata con amore. Siamo al centro di un grande amore che ci sovrasta, ci ingloba e da cui “non possiamo fuggire”, una tenerezza che non smette di accoglierci così come siamo.
  • Orizzonte di Dio: perché siamo al centro dei pensieri di Dio, un “Padre che sa contare solo fino a uno”, com’è unica la nostra esistenza nel fiume di vite che ci circondano. Un Padre premuroso che ci precede là dove il nostro limite (orizzonte) ci spaventa per non farci sentire soli, e per ricordarci che “la Sua Divina Provvidenza si alza prima del sole” per trovarci al nostro arrivo.
  • Roveto di Dio: perché il nostro dolore è visitato, brucia ma di Lui, che viene come solo Lui sa fare non a salvarci dalla morte ma nella morte, in quel roveto che spesso ci spaventa e ci invita istintivamente alla fuga. È qui che Dio ci chiama a passare dal piacere (illusione mancata) alla gioia (ricordo permanente).
  • E-Vangelo di Dio: perché è la nostra vita personale chiamata ad “annunciare” la buona notizia che la nostra vita è amata fino al sangue da Dio. Il nostro volto, i nostri occhi sono chiamati ad essere i testimoni di una vita nuova che vive e brucia in noi, forieri di quella sana invidia di bellezza e di gioia che spinge il nostro prossimo a porsi domande grandi, le uniche capaci di riempire il nostro cuore.

 

“Vuoi dare a Dio il permesso di entrare nella tua vita e di stravolgerla con questo A.M.O.R.E?” con questa domanda urlata nel silenzio assoluto dei presenti padre Pietro conclude il suo avvolgente invito a credere in un Dio che è tutt’altra cosa dal giudice con cui spesso lo identifichiamo.

E questo è l’augurio che facciamo a tutti, giovani e meno giovani, perché l’anno che è incominciato possa vederci sempre più mano nella mano con un Padre che ci guida nel giardino della nostra vita per continuare a ripeterci che quella “è terra Santa”, perché abitata da Lui, sempre.



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