Nell’Ottavo centenario della Custodia di Terra Santa, abbiamo seguito le Celebrazioni dei frati ad Acri, luogo in cui i primi Frati Minori sono sbarcati e l’approfondimento storico di p. Giuseppe Buffon.
Oltre alla custodia dei luoghi sacri, un’altra attività rimasta piuttosto in ombra, è quella, sviluppatasi soprattutto dal XV secolo in poi, dell’assistenza spirituale ai commercianti europei residenti o di passaggio nelle principali città d’Egitto, di Siria e del Libano. Da attività temporanea, specie in occasione dell’Avvento e della Quaresima, con la seconda metà del ‘500 essa diventò più o meno continuativa, fino ad assumere nel XVII secolo carattere stabile con residenze fisse.
I francescani, entrati dapprima come cappellani di consoli di colonie commerciali europee, vi rimasero come apostoli a servizio di tutti irradiando la luce del Vangelo attorno alle loro residenze, che un po’alla volta finirono per configurarsi come vere e proprie parrocchie. Ma la presenza dei frati in Terra Santa è soprattutto legata ai santuari e alla loro custodia.
Tutte le altre attività trassero origine da questo motivo e furono finalizzate a questo servizio di importanza primaria per tutta la Chiesa. Una presenza che si affermò gradualmente, grazie a successive acquisizioni. Insieme alle acquisizioni e agli ampliamenti di possesso, però, non mancarono perdite e limitazioni, imposte dai governanti turchi il più delle volte dietro istigazione delle comunità cristiane dissidenti. Basterà ricordare l’espulsione dal S. Sepolcro nel 1551 e le alterne vicende di perdite e di parziali recuperi di diritti nelle basiliche del S. Sepolcro e di Betlemme, vicende che si protrassero per tre secoli, in forma drammatica per tutto il ‘600 e con acute recrudescenze nel ‘700 e nell’‘800.
Lungo i secoli i francescani chiesero protezione alle potenze cattoliche che avevano rapporti diplomatici con i sultani musulmani (nei primi secoli il sultano d’Egitto, poi dal 1517 il sultano di Costantinopoli). Con una bolla del 1623, papa Urbano VIII ribadisce che è dovere di tutti i principi cattolici, oltre che dei Sommi Pontefici, proteggere i francescani di Terra Santa perché i giusti titoli del possesso dei Luoghi Santi da parte dei frati minori sono titoli di possesso per tutta la Chiesa cattolica e per questo devono interessare tutti i figli della stessa Chiesa. Naturalmente il rapporto fra la Custodia e l’Occidente cattolico ebbe anche carattere economico. A motivo della sua organizzazione francescana priva di capitali e senza possibilità di proventi nella zona di attività, la Custodia ha sempre avuto necessità di finanziamenti dall’esterno.
Lungo i secoli, i papi non cessarono di ricordare a tutta la Chiesa “il dovere di Terra Santa” prescrivendo periodiche raccolte di offerte in tutte le diocesi. Va ricordato comunque che proprio nei secoli difficili che vanno dalla fine del ‘500 a tutto l’‘800 i francescani crearono svariate opere religiose, culturali, sociali e assistenziali. Alcune di esse, dati i tempi i luoghi e le circostanze, potrebbero considerarsi opera di pionieri. Non poche, dal ‘500 all’‘800, le variazioni che la figura giuridica della Custodia ebbe nel campo ecclesiastico; variazioni in pratica corrispondenti all’evoluzione della figura giuridica del Padre Custode.
Il domenicano P. Felice Fabri, che fu in Terra Santa due volte (1480 e 1483) presenta il P. Custode di Terra Santa con titolo e qualifica di “Provisor” per la Chiesa latina in Oriente, incarico che, come egli dice, il Papa frequentemente gli conferiva. “Responsabile” della Congregazione di Propaganda Fide in quasi tutto il Medio Oriente. È uno dei titoli dati al Custode di Terra Santa e che compare la prima volta nel 1628. Altri titoli: “Prefetto delle Missioni” di Egitto, Cipro ecc.; “Commissario Apostolico della Terra Santa e dell’Oriente”. Tutti questi titoli e incarichi cessarono con la ricostituzione del Patriarcato Latino di Gerusalemme nel 1847.
I francescani continuano, ancora oggi, la loro missione di “custodia” dei santuari e più genericamente di testimonianza cattolica nei paesi del Medio Oriente. Si tratta di attività potenziate o ristrette, ristrutturate o variate, secondo le esigenze dei tormentati ultimi secoli. Nei decenni anteriori alla prima guerra mondiale, per esempio, sono state ben sviluppate le attività sociali. Negli ultimi cento anni è stato dato notevole impulso all’attività scientifico-culturale nel campo della ricerca biblica e archeologica.
800 anni Acri Giuseppe Buffon Terra Santa
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