Per i frati Under Ten o Under Seven o Under Five (secondo la prassi di ogni Entità), cioè per tutti i fratelli che vivono i primi anni di professione perpetua, è proposto un Capitolo delle stuoie, che si svolgerà a Taizé dal 7 al 14 luglio 2019 e il cui tema sarà “Frati in dialogo”.
Il tema del dialogo è stato scelto dal Ministro Generale fr. Michael Perry il quale, nella lettera di indizione del Capitolo delle Stuoie Under Ten, ha ricordato che “la necessità di essere tessitori di dialogo, costruttori di ponti, artigiani di pace, oggi più che mai interpella ciascuno di noi e la vita delle nostre fraternità”.
Inoltre, Taizé è stato indicato da fr. Michael come luogo del Capitolo per il suo forte valore simbolico, come “luogo che da decenni vive ed incarna il dialogo ecumenico e di riconciliazione tra i popoli”. A Taizé vive dal 1940 una comunità cristiana monastica, ecumenica ed internazionale, fondata da frère Roger Schutz e che riunisce oggi un centinaio di frères di diverse confessioni cristiane, provenienti da più di 25 nazioni. Inoltre, dopo la grande esperienza del “Concilio dei giovani” negli anni ’70, vi convergono ogni anno decine di migliaia di giovani da tutto il mondo per pregare con la comunità, per incontrarsi e riflettere insieme sull’annuncio di speranza del vangelo nel mondo di oggi. I fratelli Under Ten a Taizé potranno dunque incontrare non solo i monaci e pregare con loro, ma anche tanti giovani e adulti con i quali fare esperienza di dialogo.
La parola dialogo (lat. colloquium) è entrata per la prima volta nel linguaggio ecclesiastico nell’Enciclica Ecclesiam suam di Papa Paolo VI (1964), che rimane un testo molto bello per capire cosa vuol dire. Da tale testo riprendiamo qualche indicazione. Secondo le parole di Paolo VI, il dialogo ha origine nel rapporto tra Dio e l’uomo: “La storia della salvezza narra appunto questo lungo e vario dialogo che parte da Dio, e intesse con l'uomo varia e mirabile conversazione” (ES 72). Il dialogo di Dio con l’uomo ci offre anche il modello di un vero dialogo tra noi: esso fu aperto spontaneamente dalla iniziativa divina: così “toccherà a noi prendere l'iniziativa per estendere agli uomini il dialogo stesso, senza attendere d'essere chiamati” (ES 74). Così altre caratteristiche del dialogo di Dio con l’uomo, quali la carità, il rivolgersi anche a chi non ha meriti, il fatto di non imporsi con la forza, ma di proporsi alla libertà umana, di rivolgersi a tutti senza alcuna discriminazione, di accettare una gradualità e i tempi di maturazione necessari (ES 75-79) diventano tutte caratteristiche che devono modellare anche il dialogo umano. Il dialogo è la chiave di un rapporto efficace tra Chiesa e mondo nel nostro tempo: “Questa forma di rapporto indica un proposito di correttezza, di stima, di simpatia, di bontà da parte di chi lo instaura; esclude la condanna aprioristica, la polemica offensiva ed abituale, la vanità d'inutile conversazione. Se certo non mira ad ottenere immediatamente la conversione dell'interlocutore, perché rispetta la sua dignità e la sua libertà, mira tuttavia al di lui vantaggio, e vorrebbe disporlo a più piena comunione di sentimenti e di convinzioni” (ES 81).
Riprendiamo infine dal testo dell’Enciclica (ES 83-84) alcune caratteristiche del dialogo:
- La chiarezza innanzi tutto, che invita a rivedere il nostro linguaggio.
- La mitezza, simile a quella di Cristo mite e umile di cuore: il dialogo non è orgoglioso, non è pungente, non è offensivo. È pacifico; evita i modi violenti; è paziente; è generoso.
- La fiducia, tanto nella virtù della parola propria, quanto nell'attitudine ad accoglierla da parte dell'interlocutore, così da promuovere la confidenza e l'amicizia.
- La prudenza pedagogica infine, la quale fa grande conto delle condizioni psicologiche e morali di chi ascolta.
Possiamo così riprendere una bella espressione dell’Enciclica: “Nel dialogo, così condotto, si realizza l'unione della verità con la carità, dell'intelligenza con l'amore” (n. 85).
Non potendo seguire ora l’evolversi del magistero dei Papi su questo tema del dialogo, vogliamo rilevare che anche Papa Francesco lo riprende ampiamente nella sua Enciclica Laudato si’.
Nel Capitolo V, che prospetta alcune linee di orientamento e di azione, è usato costantemente il concetto di dialogo per dividere il capitolo in cinque titoli, che sono i seguenti: 1. il dialogo sull’ambiente nella politica internazionale, 2. il dialogo verso nuove politiche nazionali e locali, 3. dialogo e trasparenza nei processi decisionali, 4. politica ed economia in dialogo per la pienezza umana, 5. le religioni nel dialogo con le scienze. Papa Francesco ritiene dunque indispensabile lo strumento del dialogo per intraprendere linee comuni di azione che permettano la sopravvivenza dell’umanità e dell’ambiente, di fronte ai gravi rischi a cui va incontro la nostra “casa comune”.
Poiché non tutti potranno partecipare fisicamente a Taizé, ma al massimo due o tre frati per Entità, si è pensato di coinvolgere tutti i frati nei primi anni di professione perpetua attraverso un percorso capitolare che si articolerà in tre momenti: precapitolo, capitolo, postcapitolo, strutturati secondo il modello: “vedere”, “giudicare”, “agire”.
Ad ogni Ministro, Custode, Presidente è stato chiesto di convocare un evento precapitolare per tutti i frati Under Ten della rispettiva Entità, che dovrà essere svolto tra maggio 2018 e maggio 2019, tenendo conto di tre direzioni di indagine per “vedere” i segni di dialogo nella propria storia, nel proprio paese, nella propria Entità.
Ai delegati al Capitolo, un numero di frati che varia da 1 a 3 scelti dal Superiore dell’Entità, è chiesto di partecipare attivamente e in modo creativo all’evento precapitolare della propria Entità per interiorizzare questa esperienza, visto che la condivideranno durante il Capitolo a Taizé che avrà luogo a Taizé dal 7 al 14 luglio 2019. Durante il Capitolo i delegati saranno aiutati a cogliere i criteri per “giudicare” quanto emerso nella fase precapitolare, approfondendo i fondamenti di una riflessione cristiana e francescana sul dialogo.
Per cogliere tali fondamenti, nei giorni che si svolgeranno a Taizé, saranno proposti l’intervento di fr. Michael Perry OFM, Ministro Generale, che introdurrà alla situazione odierna sul dialogo, la riflessione di fr. Alois Löser, Priore della Comunità di Taizé, sul modello di dialogo offerto da Gesù e dalla prima comunità cristiana, l’intervento di fr. Cesare Vaiani OFM, Segretario Generale per la Formazione e gli Studi, sul modello di dialogo offerto da san Francesco e dalla prima fraternità francescana e infine la testimonianza di cinque delegati Under Ten sul dialogo vissuto nei cinque continenti.
Segui il Capitolo: è possibile fruire “dal vivo” delle relazioni e dei vari contributi prodotti attraverso la sezione web predisposta.
Infine, dopo il Capitolo a Taizé, tra agosto e dicembre 2019, in ogni Entità si svolgerà un evento postcapitolare, analogo a quello già celebrato nella fase precapitolare. La finalità di questo incontro è quella di coinvolgere tutti gli Under Ten, anche quelli che non hanno potuto partecipare alla settimana di Taizé, in modo che la riflessione sul dialogo possa essere davvero condivisa e soprattutto trovi anche qualche sbocco operativo. Quindi, oltre alla condivisione si richiede che gli Under Ten completino assieme l’ultimo passo del percorso, nel quale operare scelte concrete adatte a ciascuna realtà, per attuare l’evento celebrato (“agire”) nella propria vita, nel proprio paese, nella propria fraternità.
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