In tanti, da Assisi e dintorni, hanno partecipato ieri alle celebrazioni della Festa del Santissimo Crocifisso di fr. Innocenzo: un’immagine cui si è legato un forte sentimento di devozione, che trova la sua espressione comunitaria nell’omonima Confraternita. I momenti culminanti della giornata sono state le due celebrazioni eucaristiche: quella del mattino, presieduta dal Vescovo di Assisi-Nocera Umbra-Gualdo Tadino, mons. Domenico Sorrentino; e quella vespertina, presieduta dal Min. Provinciale dei frati minori dell’Umbria, il M.R.P. p. Claudio Durighetto OFM.
A partire dalla lettura del Vangelo, che proponeva le parole di Gesù a Nicodemo sul misterioso serpente innalzato da Mosè per guarire il popolo nel deserto, le omelie ci hanno guidato a riflettere sul senso del guardare il Crocifisso, del fissare lo sguardo su Gesù Crocifisso.
Mons. Sorrentino, ha preso l’abbrivo dall’apparente contrasto tra la festosa atmosfera liturgica di questo tempo pasquale, ed una celebrazione che sembra riportare, anche per il vivido e drammatico realismo barocco della scultura lignea di fr. Innocenzo, al Venerdì Santo, alla contemplazione delle dolorose piaghe del Signore. In realtà, ha spiegato il nostro Vescovo, la devozione al Crocifisso esprime il bisogno del cristiano di fissare il proprio sguardo nel volto del Signore: il volto del Signore Risorto, certo, che però ha scelto di portare nel proprio corpo glorificato, per sempre, i segni delle ferite della passione, le stigmate, i segni del suo amore per noi “fino alla fine”. Da questa contemplazione sgorgano allora sentimenti di fiducia, di gratitudine, ma anche lacrime di penitenza, nella consapevolezza che è il nostro peccato che ha crocifisso il Signore, e continua a crocifiggerlo nei fratelli; lacrime di pentimento, che dicano il desiderio di una vita libera dal peccato e in sempre più profonda comunione di amore con Gesù, a partire dalla sua Eucarestia.
Nella S. Messa vespertina p. Claudio ha esordito ricordando il carattere miracoloso del Crocifisso, in un duplice significato: per il modo in cui la scultura è stata concepita e realizzata da fr. Innocenzo, in un clima di preghiera, digiuno e devota celebrazione dell’Eucarestia; e per i miracoli e le grazie che i fedeli nei secoli gli hanno attribuito. Interrogandosi poi sulle radici della devozione, si è soffermato sul senso della contemplazione del volto del Signore: nelle sofferenze che egli ha liberamente scelto di sopportare, di condividere con noi, ogni uomo si sente accolto, capito, perdonato, salvato. Infine, richiamando alla memoria la celebre Trinità masaccesca di Santa Maria Novella, a Firenze, il Provinciale ci ha invitato a riconoscere nel Signore crocifisso l’immenso amore del Padre, “che ha tanto amato il mondo da dare il Figlio unigenito”.
Claudio Durighetto Domenico Sorrentino Festa Festa del Crocifisso Innocenzo da Palermo San Damiano
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