Al termine della XIII Assemblea generale UFME (Unione dei Frati Minori d’Europa), tenutasi a Barcellona dal 22 fino ad oggi, 28 ottobre 2017, comunichiamo l’elezione del nuovo Consiglio permanente:
Presidente: Fr. Marciniak Bernard
Vice Presidente: Fr. Michel Laloux
Segretario Generale: Fr. Paolo Maiello
Vice Segretario Generale:
Fr. Miguel de la Mata Merayo
Consiglieri Ufme:
Fr. Claudio Durighetto
Fr. Miljenko Steko
Fr. Juan Maria M. de Ilarduya
Fr. Richard S. Grech
Segue il Messaggio finale “Ero straniero e mi avete accolto” (Mt 25,35) sul “fenomeno della migrazione e dei rifugiati oggi in Europa” redatto dai Ministri e Custodi dei Frati Minori d’Europa
Carissimi fratelli delle diverse Entità dei Frati Minori d’Europa, Sorelle Clarisse e fratelli e sorelle dell’Ordine Francescano Secolare e della Gifra d’Europa, amici e simpatizzanti della Famiglia francescana d’Europa,
il Signore vi dia Pace!
Noi, Ministri Provinciali e Custodi dei Frati Minori d’Europa, ci siamo riuniti a Barcellona nei giorni 22-28 ottobre 2017, per riflettere sul fenomeno delle migrazioni e dei rifugiati oggi nel nostro Continente. Obiettivo del nostro convenire è stato quello di comprendere più profondamente le radici e le espressioni di questo fenomeno e considerare fraternamente le risposte più adeguate e appropriate da parte di noi, figli di san Francesco, il quale ha vissuto nel suo tempo sia la grazia dell’incontro con i fratelli colpiti dai mali fisici e spirituali, come i lebbrosi, sia la gioia della povertà rimanendo per sempre uno come loro e accanto a loro.
Pur essendo presenti in uno dei luoghi colpiti recentemente dai tragici episodi del terrorismo violento, come altre città d’Europa, e ben consapevoli delle ferite ingiuste inferte a fratelli innocenti e indifesi, sentiamo che la reazione di sdegno, di offesa e di ribellione, di chiusura e di repulsione non può essere sufficiente e adeguata ad arginare un tanto complesso fenomeno che ci interpella e che impone a noi, discepoli del Signore e figli di san Francesco, una reazione appropriata. Così, mentre condanniamo ogni forma di violenza, di sopraffazione e di ingiustizia che offende l’immagine di Dio impressa in ogni creatura, professiamo che la vera fede non tollera nessuna azione di male e offesa alla dignità dell’uomo. Sentiamo, anzi, che proprio la distorsione e la mancanza della fede sono alla base di atti di terrorismo e di perdita della coscienza nel rispetto della dignità e dei diritti di ogni persona. Vogliamo essere costruttori di ponti, di dialogo e di amicizia tra i popoli, e chiediamo a tutti i governanti, nel nome di Dio e del nostro Padre San Francesco, di avere timore del Signore (cfr. Lettera ai reggitori dei popoli) e di aprirsi con determinazione e fiducia alla visione integrale e salutare dell’uomo e della vera fede.
Vogliamo vivere questo tempo di prova, con gli eventi delle migrazioni, della povertà e della miseria di tanti uomini e donne, soprattutto giovani e bambini - che stanno accadendo sotto i nostri occhi in ogni parte d’Europa e non solo - non come spettatori passivi e inerti, ma da testimoni, sostenitori e costruttori di dialogo e di compassione, da messaggeri del Vangelo. Ci sentiamo compagni di viaggio di questi nostri fratelli e sorelle in necessità, siano essi cittadini europei, emigrati o rifugiati, forzati o non, che chiedono a ciascuno di noi una risposta alle loro necessità, alle violenze subite, alle paure latenti o manifeste, alle sofferenze spesso lunghe e profonde che si portano addosso.
Non vogliamo, inoltre, che siano semplicemente i poveri ad interpellarci per accoglierli, ma essere noi stessi, come il samaritano (cfr. Lc 10, 30-37), desiderosi di farci vicini ai nostri fratelli che giacciono nella prova, e non come il ricco anonimo del Vangelo che si accorse del povero solo quando era troppo tardi (cfr. Lc 16,19-31), memori che, come ci insegnano alcuni episodi significativi della vita di san Francesco, non dobbiamo convertire soltanto il lupo o i ladroni, ma cambiare il nostro cuore e trovare vie evangeliche di dialogo, di coinvolgimento, di comunione e di amore.
Fratelli tra di noi e di ogni creatura e Minori, che amano stare con i piccoli e i poveri di questo mondo, che per la nostra professione di vita (Rb VI) “non ci appropriamo di nulla, né casa, né luogo, né alcuna altra cosa; e come pellegrini e forestieri (1 Pt 2,11) in questo mondo, servendo al Signore in povertà ed umiltà”, siamo noi pure senza fissa dimora, pellegrini e ospiti nelle nostre case e nelle nostre attività, viandanti nella storia, compagni di viaggio di tutti coloro che sono poveri e umili di cuore.
Siamo chiamati ad essere vicini a tutti coloro che come il lebbroso sono stati posti dal Signore nel cammino della nostra conversione e della scoperta della vocazione (cfr. Testamento di S. Francesco 1-3).
Continueremo a mettere a disposizione strutture e opportunità di accoglienza, che abbiamo condiviso con soddisfazione e fiducia, ma soprattutto desideriamo proseguire il cammino mettendo a disposizione il nostro cuore, la nostra vita, la nostra voce, la nostra cultura, la nostra fede e spiritualità.
Andiamo ancora incontro a tutti i fratelli, varcando le frontiere e abbattendo le barriere di ogni genere, “mantenendo ferma la professione della nostra fede” (Eb 4,14), come il tesoro più grande che possiamo offrire a tutti i nostri fratelli, vicini e lontani. Ascoltiamo e cerchiamo di comprendere il grido della prova, della sofferenza, della povertà e della solitudine, che si nasconde spesso sia dietro la violenza e la paura di chi fugge verso paradisi sognati e illusori, sia nella disperazione di chi scappa da inferni sperimentati e lungamente vissuti, e questo tanto nel cuore di uomini e donne d’Europa, quanto in coloro che giungono da altre parti del mondo.
Abbiamo la fiducia e la speranza che al di sopra e al di là di tutti gli episodi di male, presenti anche nel nostro mondo europeo, regna il Padre Creatore che ha fatto l’uomo a sua immagine e somiglianza e il Signore Crocifisso e risorto che ha vinto il male con il suo amore e la sua compassione.
Noi desideriamo continuare a testimoniarlo e ad annunciarlo.
Accoglienza Assemblea Barcellona Claudio Durighetto Marciniak Bernard Messaggio Michel Laloux Migranti Paolo Maiello Rifugiati Stranieri UFME
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