Giorno di festa grande a Santa Maria degli Angeli ieri 2 agosto, data in cui si celebra il Perdono di Assisi, l’indulgenza plenaria concessa da Papa Onorio III a San Francesco nel 1216. La santa messa di Apertura e i Primi Vespri del giorno precedente hanno segnato l’inizio di questo fiume di grazia, che ha continuato a scorrere abbondantemente attraverso le celebrazioni dell’Eucaristia e il sacramento della Riconciliazione. Un flusso ininterrotto di fedeli ha potuto ricevere il perdono dei peccati per poi passare in Porziuncola e sentire l’abbraccio del Padre che fa risorgere a nuova vita.
La solenne celebrazione eucaristica è stata presieduta dal cardinal Mauro Piacenza, Penitenziere Maggiore presso il Tribunale della Penitenzieria Apostolica. Nella sua ricca riflessione, il presule ha indicato ai pellegrini 3 strade da percorrere per essere testimoni in una società segnata da “individualismo e narcisistico egoismo”: la via di Cristo, la via della Misericordia e la via della Chiesa. Innanzitutto, Cristo, che si è fatto lui stesso “la Via”, ha rivelato all’uomo che “Dio non è solo Misericordioso, Egli è la Misericordia”. La sua morte in croce ha portato come dono i sacramenti attraverso cui è possibile sperimentare la rigenerazione. Il porporato ha proseguito evidenziando come oggi si sia persa “la memoria della Misericordia”. Proprio questo perseverare nella giustificazione dei propri atteggiamenti, spesso ispirati da “centri ideologici-manipolatori”, finisce per condurre in vicoli ciechi da cui solo il Perdono può liberare. Si apre così davanti a noi la terza via, la Chiesa, vero Corpo di Cristo, che il Poverello di Assisi non ha voluto abbandonare, ma, al contrario, ha voluto riformare dal di dentro. San Francesco, infatti, non si è fermato di fronte agli scandali e alle difficoltà in cui versava la Chiesa del suo tempo, ma seguendo l’esempio della Vergine Maria, è rimasto lì dove il Signore lo aveva posto e ha piantato semi, che hanno portato frutti di vita eterna.
Alle 19, la celebrazione dei Secondi Vespri ha segnato la conclusione della giornata di festa. Il Ministro provinciale, p. Francesco Piloni, ha offerto la sua meditazione, prendendo spunto dall’episodio, raccontato da Tommaso da Celano nella vita prima, in cui Francesco riceve dal Signore la certezza di essere stato perdonato. “Come possiamo essere certi anche noi di aver ricevuto la misericordia del Signore?” ha domandato p. Francesco. E’ grazie allo Spirito Santo che veniamo purificati e riconciliati e rimessi in cammino. La remissione del peccato da parte di Dio è semplicissima e si consuma in un attimo ma in noi è qualcosa di molto più complesso che assume la forma di un processo in 3 tappe. Il primo momento è il rimorso, un qualcosa che oggi è fuori moda, ma che rappresenta l’azione delicata dello Spirito Santo che nella nostra coscienza inizia a farsi presente. Il secondo passaggio è il pentimento. Non un ripiegarsi su se stessi, ma il vedere il nostro peccato sullo sfondo dell’amore infinito di Dio Padre. Infine, l’ultima tappa che dona la certezza del perdono è la compagnia dell’ospite dolce dell’anima: lo Spirito Santo stesso. Francesco è certo del perdono quando fa esperienza di avere lo spirito del Risorto e del Vivente. Il Ministro ha allora concluso la sua riflessione, affermando: “I santi nascono nei confessionali, dove noi lasciamo tutto il male per ricevere tutto il bene, che è lo Spirito Santo che ci dice ripartiamo!”
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