Da domenica scorsa i Frati Minori d’Europa, riuniti sotto la sigla UFME (Unione dei Frati Minori d’Europa) stanno celebrando a Barcellona la XIII Assemblea Generale sul tema “Il fenomeno della migrazione e dei Rifugiati oggi in Europa”. L’Assemblea, che si protrarrà fino a sabato 28 ottobre con la partecipazione di tutti i Ministri delle Province religiose dei Frati Minori che sono nel cosiddetto “vecchio Continente”, è stata introdotta il 23 ottobre da fra Sabino Iannuzzi, Presidente UFME.
“Barcellona – ha detto fra Sabino - resterà citata negli annali storici per il cruento attentato di matrice terroristica jihadista che il 17 agosto u.s. ha colpito il cuore pulsante della vita nel pieno della Rambla. E questo, per noi Frati Minori qui riuniti deve essere l’invito ad elevare il comune grido «alla pace quale migliore amica della nostra vita e chiedere al Signore che ci dia la maniera di essere tutti insieme nel rispetto e nella convivenza fraterna, artigiani di pace perché l’unione ci rafforza, la divisione ci corrode e ci distrugge»”.
Il Presidente ha proseguito illustrando il tema scelto per l’Assemblea: “Si tratta di un tema di pressante attualità che si presenta come un’enorme sfida del mondo di oggi e una priorità assoluta – soprattutto all’inizio di questo terzo millennio fortemente caratterizzato da movimenti migratori - per la Chiesa. In parole e fatti, Papa Francesco mostra continuamente la sua straordinaria compassione per tutti gli sfollati. A dimostrazione di tale coinvolgimento ci sono i suoi incontri con i migranti e i rifugiati nell’isola di Lampedusa (suo primo viaggio apostolico l’8 luglio 2013) e a Lesbo, così come l’essersi riservato la guida speciale ad tempus della sezione che si occupa di quanto concerne migranti, sfollati, rifugiati e vittime di tratta all’interno del nuovo Dicastero per il Servizio e lo Sviluppo Umano Integrale, nonché il suo continuo appello affinché essi siano accolti a braccia aperte, perché «ogni forestiero che bussa alla nostra porta è un’occasione di incontro con Gesù Cristo, il quale si identifica con lo straniero accolto o rifiutato di ogni epoca (cfr Mt 25,35.43) […] e tale sollecitudine deve esprimersi concretamente in ogni tappa dell’esperienza migratoria: dalla partenza al viaggio, dall’arrivo al ritorno. E’ una grande responsabilità che la Chiesa intende condividere con tutti i credenti e gli uomini e le donne di buona volontà, i quali sono chiamati a rispondere alle numerose sfide poste dalle migrazioni contemporanee con generosità, lacrità, saggezza e lungimiranza, ciascuno secondo le proprie possibilità».
La relazione è proseguita con l’ampia esposizione della possibile (o necessaria?) risposta ecclesiale suggerita da Papa Francesco attraverso la coniugazione di quattro verbi: accogliere, protteggere, promuovere e integrare. Un’attenzione particolare è stata riservata al cammino che le Chiese in Europa stanno proponendo su questo pressante tema che interpella soprattutto chi si professa “frate” e “minore”.
Ampio spazio è stato dedicato, durante l’Assemblea, all’ascolto e al confronto con i relatori che si sono avvicendati:
- Josep Antoni Duirai i Lleida, politico spagnolo: ha aiutato a percepire – partendo dal contesto sociale in cui si è svolta l’Assemblea – il sentire sociale e politico sulla situazione migratoria;
- Sebastian Mora Rosado, Segretario generale della Caritas spagnola, per una lettura del fenomeno inteso come “mobilità forzata”;
- S. Ecc. Mons. Santiago Agrelo, Arcivescovo di Tangeri (Marocco), sul tema: «Vedere per accogliere. Che io possa vedere!», al fine di passare dall’indifferenza all’accoglienza, secondo il modello compassionevole del prendersi cura;
- S. Ecc. Mons. José Rodríguez Carballo, Segretario della CIVCSVA: per un aggiornamento sul processo di revisione da parte della Congregazione del documento “Mutuae relationes” (14 maggio 1978), per una rinnovata relazione tra i Vescovi e i consacrati che generi sempre più una “Chiesa: casa di comunione”
- S. Ecc. Mons. Ruben Tierrablanca, Vicario apostolico di Istanbul, con la propria esperienza, relazionando sul tema “Francesco e il Sultano. Rapporto tra Cristinesimo e Islam” ha permesso di valutare l’importanza del dialogo interreligioso, soprattutto in questa Europa che registra una sempre maggior presenza di immigrati e rifugiati di altre Chiese e altre religioni
- la relazione di fra Julio César Bunader, Vicario generale, e la tavola rotonda fra i sei Presidenti di Conferenza – tra cui il Ministro provinciale di Umbria e Sardegna, fra Claudio Durighetto, Presidente COMPI – hanno permesso di conoscere lo stato dell’Ordine e delle singole Entità sul tema trattato
Le giornate di oggi, giovedì 26, e venerdì 27 saranno dedicate alla vita propria dell’Unione e a una riflessione sul cammino dell’ultimo biennio (2015-2017). Molto utili saranno, a tal proposito, la relazione preparata dal Presidente UFME e un report sulla pastorale giovanile delle Conferenze e del cammino della Gifra in Europa, con la presenza della Signora Ana Fruk del Consiglio internazionale dell’OFS, che permetterà anche di riconsiderare l’EuroFraMe. Il lavoro di questi giorni, denso di momenti di preghiera e di fraternità, oltre a definire il nuovo Consiglio permanente, servirà per formulare nuove proposte per il futuro cammino dei Frati Minori in Europa.
Sul sito www.ufme.be, redatto nelle tre lingue dell’Ordine, è possibile seguire l’Assemblea scaricando i testi delle Relazioni o attraverso contributi video e fotografici.
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