Quanto poi alla colletta in favore dei fratelli,
fate anche voi
come ho ordinato alle Chiese della Galazia.
Ogni primo giorno della settimana
ciascuno metta da parte
ciò che gli è riuscito di risparmiare,
perché non si facciano
le collette proprio quando verrò io.
Quando poi giungerò,
manderò con una mia lettera
quelli che voi avrete scelto
per portare il dono
della vostra liberalità a Gerusalemme.
E se converrà che vada anch’io,
essi partiranno con me.
Prima lettera di san Paolo
ai cristiani di Corinto (16,1-4)
Lungo i secoli passati, i Papi non hanno solo rinnovato la loro fiducia nei francescani, riconfermandoli nel ruolo di legittimi custodi dei Luoghi Santi (a loro affidati dalla Sede Apostolica nel 1342), ma li hanno anche sostenuti in ogni aspetto della loro vita, a livello religioso come pure economico, sociale e politico. Sarebbe sufficiente ricordare l’autorizzazione a praticare la medicina nell’ospizio del Monte Sion in favore dei malati e dei bisognosi e, nei secoli successivi, i privilegi, le indulgenze, la difesa dei loro diritti. Oltre un centinaio di Bolle papali si riferiscono alla Terra Santa, come pure un eguale numero di decreti e lettere della Congregazione per la Propagazione della fede, che aiuta i figli di San Francesco nella loro missione in Terra Santa.
Un aspetto essenziale di questo continuo sostegno è stato, ed è ancora, la Colletta per la Terra Santa, conosciuta anche come Collecta pro Locis Sanctis. Fu Paolo VI che, attraverso la sua esortazione apostolica Nobis in animo datata 25 marzo 1974, diede una spinta decisiva in favore della Terra Santa. Il Papa, in linea con i suoi predecessori, lodò il lavoro dei francescani e insistette sul bisogno di maggior cooperazione da parte del mondo cristiano, dal momento che, soprattutto a partire dall’inizio del XIX secolo, i francescani hanno aumentato le loro attività «sociali, caritative, culturali e di beneficenza» in Terra Santa e i cristiani locali sono sprovvisti di mezzi.
Paolo VI, dopo aver messo in rilievo che nella storia «i Frati Minori si sono rivolti direttamente sia ai grandi come agli umili per raccogliere aiuti, ed i religiosi destinati a quest’opera hanno ricevuto il titolo ufficiale di Procuratori o Commissari di Terra Santa», ha ricordato che nei tempi attuali i bisogni sono aumentati e perciò i papi si sono incaricati della Colletta “pro Terra Sancta”.
Paolo VI ha rinnovato le regole date dai suoi predecessori e nell’esortazione apostolica ha disposto le norme di questa raccolta.
Nei decenni passati, la Congregazione per le Chiese Orientali è stata in modo speciale interessata, da parte della Santa Sede, a dimostrare le necessità della Terra Santa e le regole date da Paolo VI, incluse quelle che si riferiscono ai Commissariati. Negli ultimi anni, l’80% delle collette ricevute dai francescani sono state destinate a opere pastorali e sociali e solo il 20% ai santuari. È importante ricordare che la Custodia riceve il 65% delle offerte, mentre il restante 35% è destinato ad altre istituzioni che operano in Terra Santa. Le attività del Patriarcato latino, per mandato della Santa Sede, sono sostenute dai Cavalieri del Santo Sepolcro e da altre istituzioni.
Leggi anche, dal Sito della Custodia, l'intervista sull’attuale importanza della Colletta del Venerdì Santo per i Luoghi Santi e i cristiani di Terra Santa
Aiuto Offerta San Paolo VI Terra Santa Venerdì Santo
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