Nella prima serata del Settenario di Natale alla Porziuncola, p. Simone Ceccobao ha presieduto la preghiera dei Primi Vespri della IV Domenica di Avvento, che si sono aperti con l’accensione dell’ultima candela della corona di questo tempo liturgico. “Questo tempo – ha esordito p. Simone – è caratterizzato dalla accensione di tante luci: abbiamo acceso le quattro candele che scandivano le 4 settimane perché c’è bisogno di tanta luce per rimettersi in cammino e in questi giorni di Settenario 7 luci si accenderanno per noi, perché più ci si avvicina al Natale più c’è bisogno di luce.” 

La prima antifona recita così:
O Sapienza, che esci dalla bocca dell’Altissimo,
ti estendi ai confini del mondo,
e tutto disponi con soavità e con forza:
vieni, insegnaci la via della saggezza.

Questa invocazione è strutturata su 2 temi principali: lo stupore e l’urgenza della venuta del Signore. Dio è contemplato come Sapienza: una parola d’amore uscita dalla sua bocca. Dietro di essa si cela Gesù, l’abbraccio di Dio su questo mondo contraddittorio. Fortemente e soavemente sono gli avverbi utilizzati per caratterizzare l’opera di Dio. Il primo fa riferimento alla forza creatrice del Natale: il Signore viene a ricreare ciò che il peccato aveva sfregiato. Soavemente poi indica la tenerezza e la dolcezza di chi non si impone ma si china, ti accarezza e ti bacia. Ricolmi di questo stupore non possiamo che dire a Dio: “Vieni, fai in fretta, sbrigati ad insegnarci la via della prudenza!”

“Aiutaci a vedere – ha concluso il predicatore – dalla prospettiva di chi si abbassa, di chi si china, dalla prospettiva e dall’angolo di visuale, dalla luce del servo. Dall’angolo di visuale di chi non ha reputato sconveniente diventare servo di tutti gli uomini.”