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I programmi regionali di Franciscans International 01 Lug 2018

Programma Africa

Durante il 2017 l’impegno di Franciscans International nella regione africana si è concentrato principalmente sulle questioni della sicurezza, dei diritti ambientali, della povertà estrema, e sulla protezione dei diritti delle donne e dei bambini.

Repubblica Democratica del Congo

La crisi politica nella Repubblica Democratica del Congo (DRC), dove la democrazia è a rischio e sia le violenze che le violazioni dei diritti umani sono ricorrenti, è stata oggetto di approfondito esame e di un lavoro di advocacy.

La situazione nella regione del Kasai, dove migliaia di persone sono state massacrate e 1,4 milioni di persone sono state sfollate, è stata di particolare interesse. Collaborando con la Conferenza Episcopale Nazionale del Congo (CENCO), Franciscans International ha operato per portare questa crisi in primo piano nel dibattito internazionale.

Nel corso della Trentacinquesima Sessione del Consiglio per i Diritti Umani delle Nazioni Unite, Franciscans International ha organizzato una conferenza con la partecipazione di Monsignor Fridolin Anbongo Besungu, vicepresidente della CENCO. Questi ha fornito la sua visione della situazione politica della zona e ha spinto per un’investigazione internazionale indipendente sulle atrocità commesse nella regione del Kasai. Al termine della trentacinquesima sessione, il Consiglio per i Diritti Umani ha deciso di inviare una squadra di esperti internazionali nella Repubblica Democratica del Congo per condurre un’investigazione riguardante le accuse di violazioni dei diritti umani e di abusi commessi nella regione del Kasai.

Zambia

Franciscans International è impegnata anche in Zambia, dove si è associata con l’Assemblea delle Donne Rurali (Rural Women’s Assembly) per promuovere il rispetto dei diritti umani della la popolazione colpita dagli effetti delle attività estrattive.

Lo Zambia è un paese ricco di risorse naturali, la cui economia ha storicamente sempre fatto grande affidamento sull’attività estrattiva. Ciononostante, la ricchezza prodotta da questo settore non è stata ridistribuita equamente tra la popolazione. Lo Zambia è infatti un paese in cui la maggior parte della popolazione vive in estrema povertà, e dove i livelli di disuguaglianza sono particolarmente alti.

L’industria mineraria ha anche un impatto negativo sull’ambiente nelle aree di attività correnti e passate. Prove raccolte sul campo dimostrano in che modo, negli ultimi decenni, le comunità siano state forzatamente rimosse dalle loro terre ancestrali per far spazio a progetti d’estrazione mineraria. Le comunità sfollate, alcune delle quali sono state sfrattate dalle loro case già nel 2005, non hanno ricevuto una compensazione adeguata e stanno ancora lottando per assicurarsi i loro diritti fondamentali.

Nella maggior parte delle comunità colpite, i rifiuti generati su scala industriale dall’attività mineraria hanno inquinato le falde acquifere locali rendendo l’acqua non potabile e l’irrigazione dei campi quasi impossibile. L’inquinamento dovuto alle industrie estrattive in Zambia ha serie ripercussioni sul diritto della popolazione locale alla salute, all’acqua, e a una nutrizione adeguata, in particolare per i piccoli coltivatori e le donne.

Franciscans International, insieme ai suoi partner, ha spinto per un cambiamento delle politiche nazionali relative all’industria estrattiva e per l’introduzione di protezioni ambientali a livello internazionale. Questi sforzi sono culminati nella presentazione di un rapporto alla Revisione Periodica Universale (UPR) dello Zambia sottolineando i problemi legati all’industria mineraria. Come risultato di questo lavoro di advocacy gli Stati hanno raccomandato allo Zambia di assicurare un’effettiva partecipazione delle comunità colpite ai processi decisionali pertinenti alla loro situazione.

Benin

I diritti dell’infanzia sono un altro problema per il quale Franciscans International si è impegnata intensamente nel corso del 2017. In particolare, abbiamo continuato a lavorare sul problema dell’infanticidio rituale nel Nord del Benin, ovvero l’uccisione dei cosiddetti “bambini stregone”. Questi sono bambini che hanno avuto una nascita “anormale”, che include tra le altre cose: difetti fisici, la morte della madre in seguito al parto, o una posizione non standard del neonato nel venire alla luce.

Per portare l’attenzione della comunità internazionale su queste pratiche, Franciscans International ha incentrato i suoi sforzi di advocacy sulla UPR del Benin. In questo contesto, Franciscans International ha fornito assistenza tecnica ai partner locali per l’organizzazione della prima pre-sessione dell’UPR a livello nazionale che ha riunito rappresentanti della società civile e diplomatici. Allo stesso modo, Franciscans International ha agevolato la partecipazione di Franciscains Benin alle attività di lobbying prima della revisione del Benin, e ha contribuito alla loro partecipazione alla sessione UPR presso la sede delle Nazioni Unite a Ginevra. Questi sforzi hanno contribuito all’impegno da parte del governo del Benin a prendere provvedimenti nell’assicurare un’effettiva messa in opera del nuovo Codice dell’Infanzia, che include la protezione generale dei bambini da qualsiasi pericolo.

Mukuru, Nairobi, Kenya

Numerose donne e bambine subiscono quotidianamente violenze di genere, soprattutto se abitano in contesti di estrema povertà dove i servizi fondamentali sono assenti. Mukuru è un esempio di ciò: un insediamento informale a Nairobi, Kenya, dove l’accesso all’igiene, all’acqua potabile, e alle strutture sanitarie rappresenta una lotta giornaliera.

Anastasia Wakonyo, una paralegale per la Fondazione Wangukanja, organizzazione partner di Franciscans International con base a Mukuru che fornisce sostegno alle persone sopravvissute alle violenze sessuali, ci spiega: “A Mukuru, se devi usare il bagno di notte non c’è luce e non ci sono servizi nelle vicinanze, per cui bisogna andare in un luogo appartato e buio. È qui che avvengono molte delle violenze sessuali”.

Nonostante il gran numero di abusi sessuali negli insediamenti informali, il governo del Kenya non ha ancora dato una risposta efficace a questo problema. Il peso del supporto legale, psicologico, e medico di chi sopravvive a violenze sessuali ricade sulle spalle dei centri autogestiti dalla comunità, come quello in cui lavora Wakonyo.

Franciscans International ha lavorato per portare le voci delle comunità colpite al centro del dibattito internazionale al fine di ottenere un cambiamento delle politiche relative alle violenze di genere a livello nazionale. È in questo contesto che Wakonyo ha partecipato, a Ginevra, alla revisione del Kenya da parte della Commissione delle Nazioni Unite per l’Eliminazione della Discriminazione nei confronti delle Donne (CEDAW).

Come risultato del lavoro di advocacy compiuto da Franciscans International e da altri, la CEDAW ha raccomandato al governo del Kenya di adottare misure che assicurino che i moduli necessari per denunciare le violenze siano disponibili gratuitamente. Inoltre, la Commissione ha raccomandato al Kenya di fornire un’adeguata formazione sui diritti delle donne ai funzionari di polizia, e di aumentare il numero di centri che forniscono assistenza ai sopravvissuti alle violenze sessuali.

“Sono molto fiera di aver rappresentato la mia comunità in qualità di donna che difende i diritti umani, e sono particolarmente contenta di vedere che le violenze subite dalle donne negli insediamenti informali sono incluse nella relazione [della CEDAW]. Auspico che il governo prenda misure per assicurare che quanto richiesto dalla CEDAW venga rispettato”, ha dichiarato Anastasia Wakonyo.

Per ulteriori info:

Ginevra:
37-39 rue de Vermont, P.O. Box 104, CH-1211 Ginevra 20, Svizzera, T +41 22 7 79 40 10,
F +41 22 7 79 40 12, geneva@fiop.org

New York:
246 East 46th Street #1, New York, NY 10017-2937, Stati Uniti,
T: +1 917 675 1075, newyork@fiop.org

www.franciscansinternational.org



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