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Si è conclusa la 42ma Marcia Francescana. Intervista a un frate marciatore: fra Danilo Bellorin 05 Ago 2024

"Vivo con te": la dichiarazione di un Dio che vuole vivere dentro di noi

Si è conclusa la 42ma Marcia Francescana con una bellissima e suggestiva celebrazione in una Basilica gremita di giovani marciatori provenienti da tante parti d’Italia, e non solo, colorati e felici e pieni di gioia di testimoniare Gesù vivo e presente. A presiedere la celebrazione Eucaristica, fra Livio Crisci Ministro Provinciale della Toscana; tra i concelebranti il ministro Provinciale di Umbria e Sardegna fra Francesco Piloni, il Vicario fra Danilo Tremolada e molti altri sacerdoti. Fra Livio riprendendo le parole di San Paolo :  "...avete imparato a rinnovarvi nello spirito della vostra mente e a rivestire l'uomo nuovo" (Ef 4,17.20-24), così ha esortato i ragazzi:

“Le parole di Paolo sono l'augurio più bello per voi tutti, marciatori del 2024. "Vivo con te" è la dichiarazione di un Dio che non solo ha posto la tenda da Pellegrino in mezzo a noi, ma che vuole vivere dentro. A chi di noi piace essere tenuto fuori dai giochi, dal discorso, dalle relazioni? Chi accetta volentieri di essere escluso? Così è il nostro Dio: vuole vivere dentro la tua storia e sogna che noi entriamo in pienezza, con una mente rinnovata, nel presente e nel futuro che ci aspetta.

Come si fa? Ascolta la Parola, lasciala abitare in te e vedrai che si farà carne. Mangia sempre il Pane dei pellegrini, perché il divino Viandante te lo ha lasciato come farmaco d'immortalità. Cerca camminatori che hanno già fatto un pezzo in più di strada, che non sono arrivati ma che ti possono accompagnare e aiutare a leggere ciò che accade dentro e fuori di te. Le vie del Signore sono sempre altro e oltre te”.

A marciare con i ragazzi della Provincia di Umbria e Sardegna, vi era anche il nostro fra Danilo Bellorin, al quale abbiamo posto alcune domande:

Fra Danilo, tu sei frate e parroco impegnato nella pastorale ordinaria della parrocchia, ma hai scelto di marciare per più di una settimana con tanti giovani. Che cosa significa per un frate francescano condividere la fatica, la strada e il caldo con tanti ragazzi?

Lo stesso titolo della Marcia "vivo con te" per me ha un profondo significato, perchè per me vuol dire essere stato accompagnato da Dio che ha reso il mio servizio come parroco più autentico, perchè in questa occasione mi è stata concessa la possibilità di camminare accanto ai più deboli, in quanto sono stato sempre in coda alla marcia, condividendo la fragilità,  la fatica e il dolore di chi restava per ultimo.

Come era strutturata una giornata tipo della Marcia Francescana?

La sveglia era data con i canti francescani alle 5:00, subito dopo la preghiera, si faceva colazione. Dopo l'invocazione allo Spirito Santo, zaino in spalla, si iniziava a marciare tutti in silenzio per circa un'ora, per prermettere ai ragazzi di vivere un clima di raccoglimento e di incontro con se stessi e con Dio. Una tappa intermedia prevedeva una catechesi francescana, seguita da una meranda per poi ripartire. Intorno a mezzogiorno si arrivava a destinazione della tappa, di solito presso parrocchie o palestre messe a nostra disposizione. Ad accoglierci con acqua fresca e bacinelle piene, vi era il gruppo dei guastatori. Seguiva il pranzo, un congruo tempo di riposo, Santa Messa con preghiera di guarigione. A sera si viveva dei bei momenti fraterni con canti e balli di animazione, seguiti da momenti di ascolto di testimonianze. 

Consigli a tutti di mettersi in gioco nel partecipare a una delle prossime edizioni della Marcia Francescana?

Assolutamente sì,  lo consiglio a tutti, perchè di fatti la Marcia è una metafora della vita: se si è insieme a persone amiche, anche le difficoltà più dure possono essere superate.

Cosa rimane nel tuo cuore e nella tua anima dell’esperienza della Marcia appena terminata?

Personalmente ho vissuto il sacramento della Riconciliazione in modo molto profondo, scoprendo che diverse ferite del mio passato venivano toccate e sanate dalla Grazia di Dio e questo mi ha davvero tanto risollevato.

Quale messaggio ti senti di voler lasciare a chi fosse ancora in dubbio se partecipare o meno alla Marcia Francescana?

A chi fosse ancora in dubbio se partecipare o meno alla Marcia Francescana, vorrei dire che il dubbio è una cosa normale, anzi, che può essere come una chiamata a mettersi in gioco per sperimentare che è possibile percorrere e coprire quella distanza che di solito poniamo tra mente e cuore, per giungere a sperimentare la gioia di vedersi arrivati.

In conclusione della serata finale della Festa del Perdono, si è tenuto nella piazza antistante la Basilica di Santa Maria degli Angeli, un bellissimo concerto di musica con la partecipazione dell’Orchestra Morlacchi.

 

 

 



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