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Solennità di San Salvatore da Horta nella Custodia di Sardegna 20 Mar 2023

Attratti dalla vita luminosa di un autentico frate minore

«C’è bisogno di gesti fisici, di espressioni del volto, di silenzi, di linguaggio corporeo e persino di profumo, tremito delle mani, rossore, sudore, perché tutto ciò parla e fa parte della comunicazione umana»: questo Papa Francesco raccomanda in Fratelli tutti 43 ed è un’esigenza che non possiamo più ignorare. Lo abbiamo vissuto in prima persona nel giorno dedicato dalla Custodia “Santa Maria delle Grazie” dei Frati Minori di Sardegna al grande santo taumaturgo, san Salvatore da Horta, specialissimo patrono non solo dei religiosi ma dell’intero popolo di Dio sardo.

I frati della Custodia hanno vissuto la festa scandita in due momenti principali. La mattina si sono ritrovati presso i locali della parrocchia di Quartu Sant’Elena assieme ai frati degenti nell’infermeria custodiale che ha sede nel medesimo convento e a tanti fratelli e sorelle dell’OFS locale nonché parrocchiani accorsi a vario titolo per un momento di preghiera e di gioia. “Valorizzare i nostri fratelli infermi – ha detto il Custode, fr. Graziano Malgeri - è un’occasione speciale per considerare la fedeltà alla nostra vocazione come un traguardo realizzabile e capace di donare gioia e slancio anche in mezzo ai dolori, fisici e mentali, che la vita riserva. Per sperimentare, altresì, un vivo senso di famiglia assieme ai tanti laici che non solo frequentano la parrocchia ma anche la servono con dedizione e passione, nell’auspicio che diventino sempre più corresponsabili dell’azione pastorale e non solo collaboratori o semplici, anche se affidabili, supplenti”.

Toccante, l’Inno a san Salvatore in lingua sarda intonato dal coro della parrocchia e canticchiato dai cinque fratelli in carrozzina che hanno sentito vibrare corde del cuore recondite, di un amore verace al Signore mediato dalla luminosità del santo catalano-casteddano. Il Custode ha, poi, regalato loro, a nome di tutti i frati, un piccolo simulacro del santo e una medaglietta, a ricordo di questa giornata semplice ma memorabile che si spera diventi un appuntamento fisso di “famiglia e fraternità”.

Come frati, ci si è allora spostati a Cagliari presso il convento di Santa Rosalia per la celebrazione eucaristica solenne delle 11.30, presieduta, come da tradizione, dal p. Custode. Un appuntamento fisso per affidare i frati isolani (di nascita o adozione) al loro patrono, tanto più in questo anno, segnato dal delicato ma ormai imminente passaggio da Custodia indipendente a Provincia Serafica di Umbria-Sardegna, tramite una fusione per incorporazione che avverrà nel prossimo mese di aprile, durante il Capitolo intermedio, suggellando uno “sposalizio” al quale lungamente ci si è preparati.

Grande è stata l’affluenza di pellegrini provenienti da Fonni, Sassari, Quartu Sant’Elena, Cagliari e dintorni; giovani e anziani, famiglie e single, consacrati e consacrate, tutti attratti dalla vita luminosa di un uomo semplice, umile tanto che, come si dice di Gesù nel Vangelo del Proprio della festa liturgica odierna: «Tutta la folla cercava di toccarlo, perché da lui usciva una forza che guariva tutti» (Lc 6,19). Toccare il suo simulacro è un modo concreto per “toccare”, meglio, essere toccati dalla “potenza dello Spirito Santo” che continua a operare grazie e miracoli per l’intercessione di questo autentico frate minore. È seguito un lauto pranzo fraterno presso il convento dove, attualmente, risiedono tre frati, in un clima disteso e fraterno, ove sembrano riecheggiare antichi versi:

Si rallegra ogni core.
Sì dolce, sì gradita
Quand’è, com’or, la vita?
(G. Leopardi)

Nel pomeriggio, presso la Curia del convento di San Mauro in Cagliari, si è riunito, infine, per l’ultima volta, il Consiglio custodiale che, in questo triennio, ha provato, in comunione con il Ministro provinciale, fr. Francesco Piloni, e il suo Definitorio, a guidare la vita e le attività pastorali dei frati che risiedono e operano sull’isola. Un moto di enorme gratitudine per tutto quel che è stato, anche in mezzo a traversie talvolta dolorose (transiti improvvisi e indesiderati di confratelli), un anelito di “speranza certa” per quello che ci attende. Ad maiora semper!



Custodia Infermeria provinciale OFM OFS San Salvatore da Horta Sardegna

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