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Primi Vespri della Dedicazione della Basilica di San Francesco 23 Mag 2017

Una festa della famiglia francescana

Nella serata di questo martedì, 23 maggio, le Famiglie francescane presenti in Assisi si sono ritrovate per vivere insieme il primo dei momenti celebrativi per la Dedicazione – di cui quest’anno ricorre il 764° anniversario – della Basilica di San Francesco.

In comunione con i frati Minori Conventuali del Sacro Convento, i frati Minori della Porziuncola, i frati Minori Cappuccini della Curia provinciale dell’Umbria, i frati del Terz’Ordine Regolare e numerosi fedeli presenti, si sono introdotti alla preghiera dei Primi Vespri della festa liturgica con il rito del Lucernario nella Chiesa Inferiore della Basilica.

La preghiera dei Vespri è stata presieduta da padre Rosario Gugliotta, Custode della Porziuncola, che ha definito, quella odierna, una festa della famiglia francescana. “È bello per noi stare qui”, ha proseguito padre Rosario, “perché dedicare una chiesa è riservare un luogo al culto divino, ma come abbiamo sentito dal racconto del crocifisso di San Damiano che parlò a Francesco, siamo noi le pietre vive consacrate al culto di Dio: l’uomo vivente è culto gradito a Dio, noi siamo Tempio santo di Dio che può essere profanato – come ha ammonito diverse volte Papa Francesco – se se vi entra la mondanità. Dobbiamo, perciò, certamente custodire ed essere gelosi dei nostri luoghi sacri, riservandoli al culto di Dio, ma ancor più ricordarci di custodire noi stessi consacrati fin dal Battesimo”.

Poi padre Rosario ha fatto riferimento alla bellezza che appare su ogni parete e su ogni volta della stupenda Basilica, indicandola comunque come un riflesso, una sorta di materializzazione della bellezza della vita di Francesco d’Assisi. Da qui, e dalla consapevolezza che oggi il mondo guarda con grande speranza a san Francesco, l’esortazione ad essere noi fedeli a tanta bellezza, ad essere un riflesso – come lo fu il nostro Padre fondatore – del Cristo crocifisso e risorto, perché chi incontra un frate dovrebbe poter intercettare almeno qualcosa di Francesco d’Assisi, e quindi di Cristo che è Salvatore.

Dopo la preghiera dei Vespri i frati si sono recati in processione alla tomba del santo dove il presidente, a nome di tutti, ha letto una preghiera – il cui testo è riportato subito dopo il video – tratta dal Memoriale in desiderio animae (Vita Seconda, FF 817.820), per concludere con il canto dell’antifona Salve, Sancte Pater. Domani, mercoledì 24 maggio, sono previste altre celebrazioni e una visita guidata alla Basilica in serata, come da programma.

Beato Padre Francesco,
tu ormai ti nutri col fiore di frumento, di cui eri affamato;
ora ti disseti al torrente delle delizie, di cui prima eri assetato.
Ma non crediamo che l’abbondanza della casa di Dio ti abbia così inebriato,
da farti dimenticare i tuoi figli perché anche Colui che ti disseta si ricorda di noi.
Attiraci dunque a te, o Padre santo, perché corriamo nella fragranza dei tuoi profumi:
tu vedi quanto siamo tiepidi e accidiosi, languidi e pigri, quasi morti per la nostra negligenza!
Il piccolo gregge ti segue già con passo incerto e gli occhi deboli, abbagliati,
e non sopporta i raggi della tua perfezione.
Rinnova i nostri giorni, come all’inizio, specchio e modello dei perfetti,
e non permettere che siano dissimili nella vita quelli che ti sono conformi nella professione!

Ricordati, o Padre, di tutti i tuoi figli.
Tu, o santissimo, conosci perfettamente come,
angustiati da gravi pericoli, solo da lontano seguono le tue orme.
Dà loro forza per resistere, purificali perché risplendano, rendili fecondi perché portino frutto.
Ottieni che sia effuso su di loro lo spirito di grazia e di preghiera,
perché abbiano la vera umiltà che tu hai avuto, osservino la povertà che tu hai seguito,
meritino quella carità con cui tu hai sempre amato Cristo crocifisso.
Egli vive e regna col Padre e lo Spirito Santo nei secoli dei secoli.
Amen.



Basilica di San Francesco Cappuccini Conventuali Dedicazione OFM Rosario Gugliotta

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