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La sfida di un processo iniziato 01 Giu 2017

Valori condivisi e proposte concrete

Questa mattina, dopo la preghiera delle Lodi, il primo momento di lavoro è stato dedicato alla ricezione dei contributi per il presente Capitolo, preparati nei giorni scorsi dai giovani frati in formazione appartenenti alle Famiglie francescane dell’Umbria.

Dalla voce dei Novizi e degli studenti, a quella dei Ministri generali, cominciando da fra Michael A. Perry OFM, Presidente di turno CIF-TOR, il quale, sintetizzando, ha rivolto tre esortazioni a tutti i frati in ascolto. La prima, volta a costruire le relazioni, tra frati di una Comunità e tra frati di Obbedienze diverse, fondandole nella reciprocità, che comporta un’apertura da parte di tutti e ciascuno, a donare e a ricevere, gli uni da e verso gli altri. La seconda a vivere il sine proprio, promesso al momento della Professione, considerando di applicarlo anche all’identità e al carisma, dati ai Frati ma che appartengono a Dio e alla Chiesa. La terza, mettendo in guardia dalle grandi tentazioni dell’autosufficienza e della paura, a superare le stesse e a rendere sempre più visibile la comunione tra i figli di Francesco d’Assisi, attraverso la stima, il rispetto, la cordialità, la concordia: tutte cose che rendono possibile una diversità in comunione.

Prendendo la parola, fra Marco Tasca OFMConv, ha elencato una serie di ambiti in cui i tre Ordini collaborano con riscontri molto positivi: i corsi di preparazione, che si tengono a Bruxelles, di coloro inviati nelle missioni all’estero, l’Istituto Teologico comune a Lusaka in Zambia e a Nairobi, la nascente Università francescana a Roma, la casa inter-obbedenziale che da settembre sarà operativa in Terra Santa, a Emmaus. Sulla genesi e lo sviluppo di quest’ultimo progetto ha conferito più largamente il Vicario generale dei Frati Minori Conventuali, fra Jerzy Norel. Molto positivo è stato anche l’altro Ministro generale presente, fra Mauro Jöhri OFMCap, che ha indicato nella collaborazione la strada per giungere alla conoscenza reciproca, e da quella alla stima. Questa è la strada intrapresa già da qualche tempo dai Ministri generali che, trovandosi nella guida del proprio Ordine ad affrontare le stesse problematiche, hanno scelto – dove è possibile – di lavorare insieme ottenendo buoni risultati come il recupero di una importante realtà come Franciscans International. A questi interventi è seguito un tempo dedicato al confronto schietto tra i frati e i tre Ministri generali, tenutosi in aula attraverso non poche domande, osservazioni e richieste di chiarimenti.

Dopo un breve intervallo, il resto della mattinata è stato dedicato alla preghiera, introdotta dalla Lectio divina sul brano evangelico di Lc 10,1-24, intitolato “Quando i frati vanno per il mondo”,, tenuta dalla prof.ssa Rosanna Virgili, a cui è seguita circa un’ora di deserto durante il quale i frati hanno potuto interiorizzare le sollecitazioni ricevute in questi giorni alla luce del Vangelo sapientemente illustrato.

Nel pomeriggio altri due momenti molto importanti, vissuti con lavori di gruppi a vari livelli per poi riportare una sintesi a tutta l’assemblea. I due momenti avevano al centro l’individuazione dei valori, evidentemente condivisi, per cui procedere sul cammino intrapreso, ed eventuali proposte concrete da proporre per rendere sempre più evidente questo cammino di collaborazione e di fraternità. Una commissione si occuperà di comunicare quanto ne è emerso agli altri frati delle Famiglie francescane dell’Umbria che domani si uniranno ai Capitolari presso il Sacro Convento, per poi concludere con la celebrazione eucaristica nella Basilica inferiore. È evidente la volontà di continuare il percorso avviato, considerato molto positivo. Le tante proposte avanzate, anche se bisognerà fare il necessario discernimento, sono segno del desiderio di lavorare insieme, crescere nella comunione e conoscersi maggiormente.

La giornata è terminata con un ringraziamento: la celebrazione eucaristica presieduta da fra Armando Trujllo, Vicario generale del TOR. Fra Armando, prendendo spunto dalla Parola proclamata, ha individuato tre parole che potrebbero riferirsi a quanto accaduto in questi giorni a Foligno: divisione, unità e coraggio. La divisione, raccontata nella Prima lettura, è stata sapientemente superata da san Paolo grazie alla fede nella risurrezione di Cristo: è nella Pasqua che si trova il coraggio di cominciare questo passaggio, ed il Capitolo generalissimo è solo un inizio, un momento di fraternità nel quale i frati hanno avuto il coraggio di far parlare lo Spirito. Gesù stesso prega per l’unità di tutti i suoi discepoli, un’unità che è secondo Dio: “Come tu, Padre, sei in me e io in te, siano anch’essi in noi una cosa sola”. A che scopo? “Perché il mondo creda che tu mi hai mandato” … e nella fede, continua, a ciascuno sarà data la conoscenza del Padre!



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