Sette giorni di cammino nei luoghi percorsi duemila anni fa da Cristo in persona: sfida accettata da più di ottanta giovani cristiani di Terra Santa, che hanno atteso con ansia questo momento! Si tratta della Marcia Francescana, attività che è già arrivata alla ventisettesima edizione.
Le difficoltà ci sono, è vero… ma la vittoria è più grande!
Suor LARA HIJAZJN (Congregazione delle Suore Maestre di Santa Dorotea, figlie dei Sacri Cuori): “Questa è la sesta Marcia a cui partecipo… una delle difficoltà è stato il clima, ma la loro felicità nel fare questo cammino è stata forte, hanno quindi superato questa difficoltà, ne sono stati felici e si sono impegnati molto”.
In queste giornate è consentito un uso ridotto del cellulare, perché nessun dettaglio passi in secondo piano. È un tempo particolare per convivere con chi ci sta vicino e per sperimentre l’incontro con lo stesso Gesù.
WARD SHOFANI (Studentessa): ”Normalmente non vivo senza cellulare… I primi giorni sono stati difficili, ma poi ho capito che la tecnologia può allontanarci da Gesù. Ho avuto modo di dedicarGli più tempo e parlare con chi era accanto a me!”.
Nonostante il caldo, ciò che sentono qui queste persone è sete di Dio.
ELENA CAMILLERI (Movimento dei Focolari): “È una gioia vedere questi giovani, così belli e questa loro voglia di stabilire questa relazione con Dio….molti vengono proprio per questo!”.
Suor LARA HIJAZJN (Congregazione delle Suore Maestre di Santa Dorotea, figlie dei Sacri Cuori): “La cosa bella è che in tutte queste marce vediamo l’impegno dei ragazzi, la volontà, il desiderio di cambiare, di trovarsi nella fede e di incontrarsi con il Signore”.
La marcia è iniziata a Cana, in Galilea, proprio il luogo in cui Gesù trasformò l’acqua in vino. Poi, i giovani hanno attraversato varie città, fra cui Nazareth, in cui hanno vissuto l’esperienza unica di pregare nel luogo in cui Maria disse sì a Dio e divenne la Madre del Salvatore.
Adesso manca poco. Il percorso ripido rende più emozionante la tappa finale… E, finalmente, si arriva al Monte Tabor, la Santa Montagna in cui avvenne la Trasfigurazione di Gesù.
É il momento della celebrazione!
RAMI SABAT (Cassiere): “Ci siamo svegliati oggi alle tre di notte e alle quattro abbiamo iniziato a camminare. Abbiamo camminato sei ore! È stata un’esperienza unica!”.
Missione compiuta! O quasi…
In mezzo ai giovani, tutto diventa festa… perfino il momento del pranzo.
In questa Terra che soffre tanto, per svariati motivi e in cui il cristianesimo è una minoranza, questi giovani sono un segno di speranza per il futuro.
P. EMAD KAMEL, ofm (Animatore della Pastorale Giovanile per la Terra Santa): “Come diceva San Giovanni Paolo II, il futuro di qualsiasi società, di qualsiasi famiglia sono i giovani e allora il futuro di questa Terra Santa sono questi giovani. Abbiamo cercato di far capire loro che il tesoro della fede che portano nei loro cuori è una responsabilità molto grande, perché qui le sfide sono davvero tante, soprattutto la mancanza di pace e l’insicurezza che porta molti a pensare di andarsene altrove… Noi li incoraggiamo a vivere bene la loro fede, pur essendo numericamente in pochi, perché sappiamo che il lievito, anche se in piccola quantità, fa miracoli: fa crescere la pasta”.
La marcia termina ufficialmente nel giorno del Perdono di Assisi, con una Messa celebrata dal Custode di Terra Santa, padre Francesco Patton.
Ora, come Gesù, questi giovani scenderanno dalla montagna, torneranno alle proprie realtà, nella certezza che il cammino prosegue e che, nonostante tutto, non sono soli!
Fonte: Christian Media Center
Marcia francescana Terra Santa
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